22 maggio 2008

Gran Bretagna: Gli inutili traguardi della sperimentazione a ogni costo (Osservatore)


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La nuova legge britannica che regolerà fecondazione assistita e ricerca sugli embrioni umani

Gli inutili traguardi della sperimentazione a ogni costo

di Assuntina Morresi

Si è conclusa nella serata di ieri, 20 maggio, alla Camera dei Comuni la serie di votazioni più controverse sulla nuova legge britannica che regolerà fecondazione assistita e ricerca sugli embrioni umani - lo Human Fertilisation and Embryology Bill - comprendente anche la normativa sull'aborto.

Aborto

Rimane il limite dell'aborto a 24 settimane, così come fissato dalla legge nel 1990: i diversi emendamenti presentati per abbassare la soglia a 22, 20, 16 e 12 settimane, sono stati tutti respinti. Il più votato è stato quello che proponeva un limite a 22 settimane, con 233 voti favorevoli, battuto da una maggioranza di 304.
Il sottosegretario alla Sanità Dawn Primarolo ritiene che la soglia per la sopravvivenza dei neonati sia rimasta invariata dal 1990, e il premier Gordon Brown ha votato per mantenere il limite delle 24 settimane, mentre il leader dei conservatori David Cameron era favorevole a portarlo a 22. L'ex ministro Edward Leigh, che invece sosteneva il limite di 12 settimane, ha dichiarato polemicamente che "nella moderna Gran Bretagna il posto più pericoloso è la pancia di tua madre".
Il dibattito è stato molto acceso anche sui media: il Daily Mail il sette maggio scorso ha pubblicato le storie di quattro nati estremamente prematuri, titolato "i nostri bambini sono nati al di sotto del limite dell'aborto...e sono sopravvissuti". Più che i racconti colpiscono le immagini: campeggiano le foto di quattro bambini, che appaiono bellissimi e in salute, adesso; minuscoli e pieni di tubi e cerotti nei primi, difficili giorni della loro vita.
In Italia da anni alcuni importanti ospedali, come ad esempio la clinica Mangiagalli di Milano, non effettuano aborti oltre le ventidue settimane e tre giorni di gravidanza: la legge italiana vieta gli aborti tardivi quando il feto ha possibilità di vita autonoma, anche se la madre è in pericolo di vita (in questo caso si induce un parto pretermine e si cerca di salvare la vita di entrambi). Ventidue settimane e tre giorni la soglia individuata dai medici della Mangiagalli - e non solo - oltre la quale sussiste tale possibilità.

Necessità del padre

Non servirà più, per accedere ai trattamenti di fecondazione in vitro, la presenza di una coppia, intesa come futuri padre e madre. È stato respinto anche un emendamento che prevedeva la presenza almeno di un "modello di ruolo maschile". La nuova legge richiede invece la presenza di un "sostegno parentale". Ancora il sottosegretario alla Sanità Primarolo ha dichiarato: "È la qualità dell'essere genitori che fa la differenza, non il genere dei genitori in quanto tale", mentre la laburista Emily Thornberry ha definito certe richieste una "discriminazione diretta contro le coppie lesbiche e le donne single", come quella, ad esempio, del Birmingham Women's Hospital dove per accedere ai servizi di fecondazione assistita è necessario essere coppie eterosessuali che abbiano una relazione da almeno due anni.
"Non dovremmo, in nome di un concetto fuorviante di uguaglianza o giustizia, pretendere che ci sia un diritto automatico per chiunque ad avere un bambino, senza tener conto del sesso", ne è convinto, invece, Sir Patrick Cormack, parlamentare Tory.
Orfani prima ancora di essere concepiti, insomma: impossibile in natura ma non per legge, in Gran Bretagna. Ma poiché pure in provetta c'è bisogno di seme maschile per creare un embrione, un padre biologico dovrà necessariamente ancora esistere, almeno per un po', anche se ridotto a produttore di sperma: un numero su un catalogo di una banca del seme, o forse, più modernamente, un codice a barre.

Bambini farmaco

Sarà possibile far nascere bambini da embrioni selezionati, in modo da poter disporre di tessuti compatibili con quelli di fratelli o sorelle malati. Sarà lecito, quindi, poter produrre un numero elevato di embrioni umani per scegliere quelli con le caratteristiche genetiche "giuste", che una volta sviluppati e nati daranno i propri tessuti a fratelli malati. Gli embrioni ritenuti poco compatibili o del tutto inadatti saranno scartati: in altre parole, una selezione genetica in base al possibile uso del materiale biologico del nascituro.
È stato respinto un emendamento che prevedeva la selezione embrionale solo nel caso in cui il parente da curare fosse un malato in pericolo di vita. Per far nascere "bambini farmaco" d'ora in poi sarà sufficiente avere malattie di una certa gravità, anche se non mortali.
"C'è un imperativo morale, se esistono misure terapeutiche, come in questo caso... usare terapie per salvare vite", ha dichiarato il laburista Des Turner.
Chissà che effetto fa sentirsi considerato una "misura terapeutica", sapere di essere nati solo perché il proprio profilo genetico era esattamente quello che serviva in famiglia.

Embrioni misti uomo-animale

È stato il provvedimento più discusso: d'ora in poi sarà possibile autorizzare ricerche che comportino la creazione di embrioni misti uomo/animale di diversi tipi: embrioni ibridi puri, ottenuti mischiando gameti umani e animali (sperma umano e ovociti animali, o viceversa), oppure embrioni umani alterati dall'introduzione di Dna animale, o anche embrioni umani modificati con l'introduzione di cellule animali, e ancora i cibridi, embrioni ottenuti con la tecnica del trasferimento nucleare (la cosiddetta clonazione terapeutica), cioè la stessa procedura che ha fatto nascere la pecora Dolly.
Tutti saranno distrutti entro il 14 giorno di vita.
Non c'è richiesta di questo tipo di embrioni nella comunità scientifica, nonostante il clamore nei media: finora ci sono state solo le domande di due gruppi inglesi per creare cibridi, utilizzando ovociti di mucca e cellule adulte umane
. Una ricerca che nasce vecchia e inutile: lo scorso novembre Ian Wilmut, il "padre" della pecora Dolly, ha dichiarato pubblicamente di aver rinunciato a cercare di produrre staminali embrionali con la clonazione terapeutica, perchè la tecnica è inefficiente, non ha mai funzionato negli esseri umani, e lo ha fatto poco e male sugli animali. Wilmut lavorerà con le "staminali etiche", quelle scoperte dallo scienziato giapponese Shynia Yamanaka, che con una particolare manipolazione genetica è riuscito a far "ringiovanire" cellule adulte fino ad uno stadio molto simile a quello embrionale. Il nome tecnico è "cellule pluripotenti indotte", e si indicano con la sigla IPS. Qualche settimana fa la prestigiosa rivista "Nature" titolava un lungo articolo a riguardo "Cellule staminali embrionali 2.0. Cresce l'entusiasmo degli scienziati per le cellule pluripotenti indotte".
Robert Lanza, noto ricercatore americano di staminali embrionali dell'Advanced Cell Technology, ha dichiarato di aver tentato a lungo di produrre cibridi, ma inutilmente, per via dell'incompatibilità fra Dna umano ed animale che impedisce a questo tipo di embrioni di svilupparsi oltre i primissimi giorni di vita.
Ed è datata 15 maggio una lettera sul Times in cui 16 scienziati di tutto il mondo fortemente impegnati nella ricerca nel settore, protestano: "Che i ricercatori dichiarino, senza possedere alcuna prova, che la negazione di permessi, finanziamenti o consenso per un particolare linea di ricerca "ritarderà lo sviluppo di rimedi a malattie incurabili", è irresponsabile, ingiustificabile e soprattutto, iniquo verso i pazienti. In particolare, visto lo stato attuale della ricerca sulle staminali embrionali, sulle staminali adulte, e sulle staminali pluripotenti indotte, non c'è giustificazione valida, medica o scientifica, per insistere sulla creazione di un ampio spettro di entità ibride umane-non-umane o "embrioni umani misti", un piano d'azione per cui non ci sono chiari precedenti scientifici. Per questo vogliamo mettere in dubbio il valore scientifico delle proposte, attualmente sotto esame presso il parlamento britannico, dirette a creare tali combinazioni embrioniche".
D'altra parte eventuali staminali embrionali da cibridi non possono essere utilizzate per applicazioni cliniche sugli esseri umani, per evitare pericolose contaminazioni con materiale biologico animale. E non potranno neppure essere utilizzate come modello per lo studio di certe malattie, come invece viene irresponsabilmente ripetuto: com'è possibile utilizzare cellule provenienti da cibridi, con patrimonio genetico alterato, dal metabolismo sconosciuto, proprio per studiare malattie dovute ad alterazioni sconosciute di certe funzionalità cellulari?
Perché allora ostinarsi in una ricerca tanto controversa eticamente quanto dubbia dal punto di vista scientifico? Forse per dimostrare che si deve sperimentare tutto quel che si vuole?

(©L'Osservatore Romano - 22 maggio 2008)

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