21 maggio 2008

Storie di fede a Savona: una suora dimessa per vedere il Papa, un missionario rientrato dall'Africa...


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storie di fede

Dimessa poche ore pur di vederlo

La toccante storia di una monaca ricoverata. Missionario rientrato apposta dall'Africa

C'E' CHI è arrivato da lontano per vederlo e chi di metri ne ha fatti pochi ma faticosissimi e sofferti perché ricoverata in un letto d'ospedale. C'è chi al brivido dell'avvenimento spirituale ha sommato l'ansia per una prova canora del maxi coro di piazza del Popolo dal cui esito dipendeva buona parte della "coreografia" dell'evento. Ancora: c'è chi ha fatto il furbo con le bandierine bianco-gialle che venivano regalate ai fedeli nel kit del pellegrino, vendendole fuori dalle transenne della piazza, e chi si è tolto la soddisfazione di esporre alla finestra, almeno una volta nella vita, i drappi rossi, purpurei, che la famiglia si tramandava di generazione in generazione. E ancora: c'è chi per non mancare e presentare tutta la famiglia unita all'avvenimento ha fatto rientrare entrambi i figli dall'estero, dove vivono. La visita del Santo Padre è stato anche tutto questo: storie diverse di vivere un evento "memorabile", per usare le parole del vescovo Lupi.

MALATA - Uno dei casi più toccanti è quello di una suora di clausura ammalata e ricoverata in ospedale che pur di non rinunciare all'incontro con il Santo Padre si è fatta portare al Santaurio dalla sorella - una nota insegnante di religione - in un letto "mobile" per potersi avvicinare a Benedetto XVI. «Ci teneva e ci tenevamo noi tutti - spiegano i rappresentanti di Azione cattolica - alla fine quando il Santo Padre l'ha toccata noi tutti abbiamo gioito, è stato un'esperienza surreale, mistica, stupenda».

DALL'AFRICA - Un'altra storia incredibile è quella di un missionario laico che vive in Costa d'Avorio e pur di non mancare a quello che definisce «un rendez-vous col Papa nella mia città» ha preso tre aerei e fatto migliaia di chilometri in poche ore. «Sono partito giovedì da Abidjan e ho fatto scalo sia a Lagos, in Nigeria, che ad Acra, in Ghana - racconta Serafino Lunetti, 48 anni, da quattro missionario in Africa, prima in Congo, ora in Costa d'Avorio - In tutto è stato un viaggio di 17 ore compresi gli scali, e altrettanto mi toccherà fare tra pochi giorni quando tornerò in Africa. Ma ne è valsa la pena, è stata un'esperienza troppo magica, troppo confortante, troppo speciale. La parola del Papa dà un senso all'impegno di tutti per il prossimo, per gli altri».

DIRETTORE CORO - Per padre Piergiorgio, vice parroco di San Pietro in via Untoria a Savona, è stata un'esperienza doppiamente speciale: è stato a pochi metri dal Santo Padre e ha diretto un coro maxi per l'occasione formato da 450 membri. «Non abbiamo potuto fare molte prove ma direi che il maxi coro ha risposto alle aspettative - commenta il viceparroco di San Pietro - Dal punto di vista musicale mettere insieme tante corali diverse e fonderle in un'unica credo stata un'esperienza riuscita ed emozionante. Sarebbe bello avere altre occasioni per ripetersi».

DRAPPI - Tra le esperienze difficilmente ripetibili c'è invece quella di chi si è tolto lo sfizio di esporre dalle finestre drappi e pizzi in onore del Santo Padre come si faceva in passato per celebrare il capo della Chiesa. «Mia nonna è mancata due anni fa e a questi suoi drappi purpurei teneva moltissimo - spiega Andreina Ambrogi, savonese che li ha esposti in via Paleocapa - Mi aveva invitato a custodirli e usarli come aveva fatto lei in vita. Aveva vissuto a Genova e Firenze e a ogni visita di papa negli ultimi vent'anni quei drappi sono sempre stati alle finestre. Ora l'ho fatto anch'io, per Papa Ratzinger e per quanto ci teneva la nonna che non c'è più».

LA FAMIGLIA - Un'altra famiglia che vive a Savona (Benedetti) per vivere unita l'evento della visita papale ha fatto rientrare dal Belgio la figlia più grande, dove frequenta un master, e da Roma il secondogenito, che fa l'Università. «Appena saputo che il Papa sarebbe venuto in città ci siamo organizzati per esserci tutti e quattro ed essere uniti - dice Giuseppe Benedetti, il capofamiglia - noi siamo cattolici e praticanti, c'eravamo già ritrovati in piazza San Pietro a Roma il mese scorso durante una messa di Benedetto XVI che casualmente era bagnata come questa savonese. Questa nella nostra città è stata un'esperienza unica, indimenticabile. Vedere il Papa al Santaurio davanti alla nostra Madonna di Misericordia è un'immagine che resterà indelebile».

VENDITORI ABUSIVI - Per chiudere un fenomeno non proprio simpatico: i venditori abusivi di bandierine. «Erano le stesse che sono state consegnate gratis nel kit del pellegrino ma fuori dalle transenne c'erano alcuni venditori che le stesse bandierine di plastica le vendevano a pochi euro - raccontano alcuni scout - Come sempre c'è chi fa il furbo, certo in questo caso è triste perché c'è il Papa a pochi metri».
D. Frec.

© Copyright Il Secolo XIX, 19 maggio 2008

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