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CITTÀ DEL VATICANO Papa Benedetto XVI ha lanciato un nuovo grido d'allarme per le famiglie: troppe vivono in condizioni di «preoccupante precarietà» e vi è bisogno di aiuti governativi e di un'azione politica lungimirante. Sotto gli alti soffitti affrescati della Sala Clementina nel palazzo apostolico, Ratzinger ha incontrato ieri mattina circa 200 rappresentanti della federazione europea delle Associazioni familiari cattoliche. In prima fila, il Forum elle Associazioni familiari italiane, un cartello di una settantina di organismi che, dopo il Family Day del maggio 2007, ha raccolto oltre un milione di firme, depositate l'altro ieri al Quirinale, per sollecitare tagli fiscali ai contribuenti con prole ed un fisco «amico» delle famiglie.
Elogio al Forum delle famiglie
Nell'elogiare la «lodevole iniziativa» del Forum, Benedetto XVI ha sottolineato la necessità di «sensibilizzare i governanti e l'opinione pubblica sul ruolo centrale e insostituibile che svolge la famiglia nella nostra società». «Un'azione politica che voglia guardare al futuro con lungimiranza non può non porre – ha esclamato il Pontefice – la famiglia al centro della sua attenzione e della sua programmazione». «La famiglia – ha tenuto a ribadire tra scroscianti applausi – rappresenta un insostituibile bene per l'intera società, da non confondere né equiparare ad altri tipi di unione».
«Ben sappiamo – ha spiegato il Papa – quante sfide incontrino oggi le famiglie, quanto difficile sia realizzare, nelle moderne condizioni sociali, l'ideale della fedeltà e della solidità dell'amore coniugale, avere ed educare dei figli, conservare l'armonia del nucleo familiare».
Le crisi matrimoniali
«Se, grazie a Dio, ci sono esempi luminosi di famiglie salde e aperte alla cultura della vita e dell'amore, non mancano purtroppo, e sono addirittura in aumento – ha aggiunto – le crisi matrimoniali e familiari. Da tante famiglie, che versano in condizioni di preoccupante precarietà, si leva, talvolta persino inconsapevolmente, un grido, una richiesta di aiuto che interpella i responsabili delle pubbliche amministrazioni, delle comunità ecclesiali e delle diverse agenzie educative». «Si rende pertanto sempre più urgente l'impegno di unire le forze per sostenere, con ogni mezzo possibile, le famiglie dal punto di vista sociale ed economico, giuridico e spirituale», ha concluso.
Amore aperto alla vita
Il Papa ha anche ricordato che quest'anno ricorre il 40° anniversario dell'enciclica «Humanae vitae» e il 25° di promulgazione della Carta dei diritti della Famiglia. «Il primo ribadisce con forza, andando coraggiosamente controcorrente rispetto alla cultura dominante, la qualità dell'amore degli sposi – ha osservato – non manipolato dall'egoismo e aperto alla vita; il secondo pone in evidenza quei diritti inalienabili che permettono alla famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, di essere la culla naturale della vita umana».
E della petizione che sollecita una politica fiscale a sostegno della famiglia, e che ha raccolto in Italia oltre un milione di firme, ha parlato ieri anche il nuovo ministro al Welfare Maurizio Sacconi.
Reddito familiare penalizzato
«Il milione di firme – ha detto Sacconi – si rivolge soprattutto a una penalizzazione del reddito familiare che è stata determinata dalla sostituzione delle deduzioni con il sistema delle detrazioni per carichi di famiglia. Io credo che quanto meno dovremo tornare presto alle deduzioni». Ciò che è accaduto con il Governo Prodi, per Sacconi ha portato «nel trattamento fiscale dei redditi familiari, soprattutto nel momento della tassazione locale, ad un aggravamento della pressione fiscale sui nuclei familiari numerosi».
«Il limitare i carichi familiari all'effetto della detrazione – ha aggiunto – ha fatto sì che la tassazione locale fosse sul lordo con un appesantimento proprio sulle famiglie più numerose». In questo senso, per Sacconi, «anche il messaggio del Santo Padre sembra assolutamente condivisibile e per questo siamo impegnati a dare riposte».
© Copyright L'Eco di Bergamo, 17 maggio 2008
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