14 maggio 2008

Il Papa: «Israele assicuri vivibilità ai Cristiani e ai Palestinesi»


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«Israele assicuri vivibilità ai cristiani e ai palestinesi»

Il Papa chiede a Israele di assicurare vivibilità a palestinesi e cristiani e disegna il quadro per una «pace giusta» in Medio Oriente: «sicurezza» per Israele, «libertà» per i palestinesi, interventi contro il «declino» della presenza cristiana in Terra Santa. Auspica poi una positiva conclusione dei negoziati in corso tra Santa Sede e Israele, e il superamento delle difficoltà legate ai visti d'ingresso. Benedetto XVI ribadisce inoltre la condanna dell'antisemitismo, che colloca il dialogo con il mondo ebraico nella prospettiva della dichiarazione conciliare «Nostra Aetate».
È ricco di spunti e temi il discorso che Papa Ratzinger ha rivolto al nuovo ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, ricevuto per la presentazione delle credenziali. In particolare, Papa Ratzinger ha dunque chiesto pace per la Terra Santa, con uno Stato palestinese accanto a Israele, in modo che i cristiani possano porre fine alla loro emigrazione.

Il Pontefice ha sollecitato il governo israeliano ad «alleviare le sofferenze che sta patendo la comunità palestinese, dandole la libertà necessaria a portare avanti i loro legittimi affari, compreso il viaggiare verso luoghi di preghiera, cosicché essi possano godere di maggior pace e sicurezza. Chiaramente questi argomenti possono essere affrontati solo all'interno del più vasto contesto del processo di pace in Medio Oriente».

Benedetto XVI ha auspicato il riconoscimento «legale» delle istituzioni ecclesiastiche e sollevato il tema delicato dei visti di ingresso del personale ecclesiastico, specialmente se palestinese.

Quanto al «declino allarmante della popolazione cristiana del Medio Oriente e di Israele a causa dell'emigrazione» il Pontefice ha riconosciuto che essi «non sono gli unici a soffrire gli effetti dell'insicurezza e della violenza causate dai diversi conflitti nella regione, ma per molti aspetti sono quelli oggi particolarmente vulnerabili».

Nel discorso papale c'è stato anche un accenno anche alle tradizionali buone relazioni che i cristiani in Israele hanno sia con gli ebrei che con i musulmani.

© Copyright Eco di Bergamo, 13 maggio 2008

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