3 giugno 2008
Il Papa: nel 2010 a Torino l'ostensione della Sindone. Nel 1998 il card. Ratzinger pregò davanti al Sacro Lino (Accornero)
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Il Papa: nel 2010 a Torino l'ostensione della Sindone
«È un'occasione propizia per contemplare quel misterioso Volto» Per la prima volta l'annuncio fatto dal Pontefice, che la vide nel 1998
Pier Giuseppe Accornero
Il Papa ha autorizzato una nuova ostensione della Sindone nella primavera del 2010. Per la prima volta nella storia bimillenaria del telo – che una consolidata tradizione considera il lenzuolo funebre nel quale fu avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce – è il Pontefice ad annunciare l'ostensione.
Lo ha fatto ieri nell'aula Paolo VI in Vaticano ricevendo oltre settemila pellegrini di Torino, guidati dall'arcivescovo cardinale Severino Poletto.
Al termine del discorso – incentrato sulla necessità dell'evangelizzazione in una grande città e in una realtà secolarizzata come Torino e sui piani pastorali per affrontare questo compito – Papa Benedetto dice: «Nuovi impegni vi attendono. Il prossimo anno pastorale lo dedicherete alla Parola di Dio e quello successivo vi vedrà orientati verso una più attenta contemplazione del mistero della passione di Cristo. In tale contesto, sono lieto di venire incontro alla vostra grande attesa e di accogliere il desiderio del vostro arcivescovo, consentendo che nella primavera del 2010 abbia luogo un'altra solenne ostensione della Sindone. Sarà un'occasione quanto mai propizia, ne sono certo, per contemplare quel misterioso Volto che silenziosamente parla al cuore degli uomini, invitandoli a riconoscervi il volto di Dio, il quale "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Giovani 3,16)».
Dopo l'applauso, durato alcuni minuti, improvvisa, e anche questo annuncio è una prima assoluta: «Se il Signore mi donerà la vita e la salute spero di venire anche io».
Adesso si metterà in modo la complessa macchina organizzativa per accogliere centinaia di migliaia di pellegrini dall'Italia e dal mondo. Gli enti locali – la Regione Piemonte con la presidente Mercedes Bresso, la Provincia con il presidente Luigi Saitta, il Comune di Torino con il sindaco Sergio Chiamparino – hanno garantito piena collaborazione e sostegno anche economico. Si sapeva che il cardinale Poletto voleva chiudere l'episcopato torinese con l'ostensione e aveva insistito con il Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, salesiano, nativo della diocesi di Ivrea e della provincia di Torino, e con il Papa.
Il cardinale il 18 marzo ha compiuto 75 anni e, come sancisce il Codice canonico, ha presentato le dimissioni ma ha ricevuto una lettera dal nunzio, l'arcivescovo Giuseppe Bertello, che gli comunicava che il Papa gli aveva prolungato il mandato per altri due anni. Una procedura del tutto inusuale perché il prolungamento di qualche tempo avviene quasi sempre, ma non è comunicato pubblicamente.
Poletto è il secondo arcivescovo che organizza due ostensioni. Con il cardinale Maurilio Fossati nel 1931 per il matrimonio del principe ereditario Umberto di Savoia e la principessa Maria Josè del Belgio, avvenuto l'anno prima, e nel 1933 per i 1900 anni della Redenzione (passione, morte e risurrezione di Gesù). Il cardinale Michele Pellegrino promuove la prima ostensione televisiva la sera del 23 novembre 1973 con uno stupendo messaggio di Paolo VI che parla di «sorprendente reliquia» e di «ansioso desiderio di vedere Gesù».
Nel 1978 – l'anno dei tre Papi: morte di Paolo VI, elezione di Albino Luciani e improvvisa morte di Giovanni Paolo I, elezione di Karol Wojtyla – con l'arcivescovo Anastasio Alberto Ballestrero si svolge una straordinaria ostensione durata 45 giorni con 3 milioni di pellegrini e 200 tra cardinali e vescovi. Il cardinale Giovanni Saldarini alla domanda rivolta a Giovanni Paolo II se desidera come data dell'ostensione «giubilare», per l'Anno Santo del Duemila, il 1998 o il 2000 si sente rispondere, con un certo suo stupore: «Eminenza, le faccia tutte e due». Quella del 1998 vede la partecipazione, il 24 maggio, di Papa Wojtyla che pronuncia un discorso molto autorevole sulla Sindone. Saldarini è costretto, per ragioni di salute, a dimettersi e il 19 giugno 1999 gli succede mons. Poletto che organizza l'ostensione del Duemila con una forte connotazione spirituale. Ora toccherà a lui organizzare la sua seconda nel 2010.
La stessa, convinta venerazione per la Sindone unisce Wojtyla e Ratzinger: la vedono due volte, una da cardinali e una da papi. L'arcivescovo di Cracovia, che aveva partecipato al Conclave che il 26 agosto 1978 elesse Giovanni Paolo I, visita la Sindone il 1° settembre. Dice: «È una stupefacente testimonianza che ci parla, nel suo silenzio, in maniera meravigliosa». Morto improvvisamente Luciani il 28 settembre, il Conclave elegge Wojtyla il 16 ottobre. Da Papa ritorna, come detto, il 24 maggio 1998 e pronuncia il discorso più impegnativo mai pronunciato da un Pontefice sulla Sindone, «provocazione dell'intelligenza, specchio del Vangelo, immagine della sofferenza umana, immagine dell'amore di Dio e del peccato dell'uomo, immagine di impotenza della morte, immagine del silenzio».
Il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, la sera del 12 giugno 1998 tiene al Teatro Regio di Torino una conferenza su «Fede tra ragione e sentimento» e il 13 mattina – accompagnato dal segretario della Congregazione, l'arcivescovo Bertone – sfila davanti alla Sindone, si inginocchia e prega.
Confida: «Non si possono dire molte parole perché la Sindone è una realtà che tocca il cuore e la vita. Ho pensato al Vangelo e mi sono venuti in mente i bei canti della Germania dove si adora il volto sofferente di Cristo. Oggi la sofferenza di Cristo e il suo amore per noi sono stati quasi tangibili».
Ora ha promesso che tornerà da Papa nel 2010. Poletto gli ha regalato una copia fotografica a grandezza naturale.
Nel commento alla Via Crucis al Colosseo del 25 marzo 2005 Ratzinger alla XI stazione «Gesù inchiodato alla croce» scrive: «La Sindone di Torino permette di avere un'idea dell'incredibile crudeltà di questa procedura».
© Copyright Eco di Bergamo, 3 giugno 2008
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