4 giugno 2008
Ostensione nel 2010. Il Papa: "Spero di esserci anch´io". Vicinanza alle popolazioni colpite dall'alluvione (Griseri e Viotti)
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Il Papa: nel 2010 a Torino l'ostensione della Sindone. Nel 1998 il card. Ratzinger pregò davanti al Sacro Lino (Accornero)
Ostensione nella primavera 2010
Il Papa: "Spero di esserci anch´io"
L´annuncio nella sala Nervi davanti a 7 mila torinesi
Il Pontefice: "sarà un´occasione per contemplare quel misterioso volto che parla al nostro cuore"
DAL NOSTRO INVIATO
ROMA - La Sindone sarà esposta al pubblico "in una data della primavera 2010", probabilmente tra il 10 aprile e il 23 maggio di quell´anno.
Rompendo la prassi, Benedetto XVI annuncia personalmente la decisione, che spetta al papa come proprietario del lenzuolo ma, normalmente, viene comunicata dal vescovo di Torino che ne è il custode.
La scelta di papa Ratzinger finisce per rafforzare la devozione verso un reperto che molti scienziati ritengono un falso medievale. Al di là del problema della sua autenticità, è un fatto che la chiesa consideri il lenzuolo conservato in Duomo uno strumento utile ad avvicinare i fedeli al mistero della morte e della resurrezione di Cristo.
Per questi motivi scoppia l´applauso quando alle 12,49, in aula Nervi, il papa si rivolge ai 7.000 fedeli della diocesi giunti in pellegrinaggio da Torino e si dice "lieto di venire incontro alla vostra grande attesa e di accogliere il desiderio del vostro arcivescovo consentendo che nella primavera del 2010 abbia luogo un´altra solenne Ostensione della Sindone.
Sarà un´occasione quanto mai propizia - aggiunge Benedetto XVI - per contemplare quel misterioso volto che silenziosamente parla al cuore degli uomini invitandoli a riconoscervi il volto di dio". Poi il papa tedesco aggiunge: «Se il Signore mi darà la salute, spero di esserci anch´io».
Dunque in una sola mattinata gli annunci sono due: quello atteso dell´Ostensione e quello meno scontato della visita papale, la prima a Torino del successore di Pietro.
La diocesi si era preparata da tempo. E già all´alba, quando i pellegrini si ritrovano nella basilica di San Pietro per la messa solenne della "Redditio fidei", si capisce che non è un caso se monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente del Comitato scientifico della Sindone, si presenta alle guardie svizzere con una copia del telo arrotolata sotto il braccio. La riproduzione del lenzuolo a scala naturale fa parte di un corposo gruppo di doni che le parrocchie della diocesi recano al papa: dai cesti di formaggio, vino e salame delle Valli di Lanzo al libro sulla storia di Savigliano curato dal presidente del Pd piemontese, Sergio Soave.
Benedetto XVI arriva in aula Nervi con mezz´ora di ritardo. Regione, Provincia e Comune sono rappresentate da Sergio Deorsola, Antonio Saitta e Marco Borgione (giunto in auto con la famiglia). Il Papa promette "una preghiera speciale per le popolazioni del Pinerolese e del Cuneese colpite dall´alluvione". Poi fa il suo annuncio. Al termine, durante la cerimonia del baciamano, Saitta rassicura il Papa "sulla situazione nelle valli alluvionate. Nelle ultime ore i disagi si sono ridotti". Poi i tre rappresentanti delle istituzioni torinesi promettono "il massimo impegno per l´organizzazione logistica dell´Ostensione".
Le ultime due ostensioni della Sindone, che è custodita nel Duomo intitolato al patrono Giovanni Battista in una teca corazzata, sono state nell´aprile-giugno 1998, con oltre due milioni di pellegrini, e nell´agosto ottobre del 2000, in occasione del Giubileo, con oltre un milione di visitatori.
(p. gr.)
© Copyright Repubblica (Torino), 3 giugno 2008
Torino Il Papa "vicino alle popolazioni colpite"
Trecento milioni la prima stima dei danni Frane nel Cuneese, venti evacuati a Pontechianale Il temporale abbatte tre alberi a Torino
PAOLO VIOTTI
Il rischio di frane continua, i temporali hanno rovesciato altra acqua su una regione che ne farebbe volentieri a meno. Anche oggi sono previsti nuovi scrosci. Il maltempo non accenna a diminuire, anche se non dovrebbero più proporsi le situazioni dei giorni scorsi. Ammonta a circa 300 milioni la prima stima dei danni. Questa cifra, che si basa sul primo bilancio compiuto dagli amministratori locali, tiene conto soltanto dei danni (quindi non degli ulteriori costi per lavori di messa in sicurezza dei versanti, necessari dopo l´evento: cosa che potrebbe portare a un raddoppio della cifra da stanziare) al patrimonio infrastrutturale e territoriale, ma non conteggia ancora i danni ai privati.
Ieri mattina, alla delegazione piemontese guidata dal cardinale Poletto, in Vaticano per l´annuncio dell´Ostensione della Sindone, il Papa ha rivolto il suo rincrescimento per la situazione: «Una parola di particolare vicinanza spirituale e di solidarietà sento il bisogno di rivolgere anche alle popolazioni del Pinerolese e del Cuneese, colpite in questi giorni dalle conseguenze del maltempo. Assicuro una speciale preghiera al Signore, perché accolga nella sua pace le vittime e sostenga quanti lottano per far fronte alla grave calamità naturale».
Luca Mercalli, dalla sede della Società meteorologica italiana a Bussoleno, calcola che anche ieri «si siano abbattute sulle valli alpine occidentali punte di 40-60 mm sui bacini del Pellice, Chisone e Germanasca. La pioggia però è stata più irregolare e intermittente, quindi le portate dei fiumi, pur rimanendo elevate, non hanno raggiunto picchi di piena preoccupanti. È invece sempre da tenere sotto controllo la situazione delle numerosissime frane più o meno attive causate dall´evento della scorsa settimana. Il tempo stenta a stabilizzarsi, la settimana vedrà ancora ripetute situazioni temporalesche alternate a pause e modesti rasserenamenti. Ci sarà ancora occasione per rovesci anche intensi ma a carattere locale, quindi senza rischio di ulteriori piene, ma non si può escludere qualche crisi puntiforme per allagamenti o smottamenti nelle zone rese più sensibili dalla saturazione dei suoli. È una situazione meteorologica molto simile a quella del maggio 1977. Per giugno è ancora presto per fare bilanci».
Ieri mattina un´ulteriore piccola frana si è registrata a Pontechianale, in provincia di Cuneo. A scopo precauzionale è stata allontanate dalle proprie abitazioni una ventina di persone a Bernezzo, in valle Grana. E restano fuori casa alcune famiglie a Bernezzo, Monterosso Grana e Valloriate. I vigili del fuoco, impegnati con molte squadre dal resto del Piemonte e con l´ausilio di un elicottero, proseguono l´attività di monitoraggio. Anche nel Torinese continua il controllo costante dei pompieri e della protezione civile. Il violento acquazzone che si è abbattuto ieri sulla città ha causato il crollo di tre alberi piantati in vie a grande scorrimento: due tra i corsi Ferrucci e Peschiera e uno tra corso Vittorio e corso Racconigi.
© Copyright Repubblica (Torino), 3 giugno 2008
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