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DAL NOSTRO INVIATO A BRESSANONE
SALVATORE MAZZA
Quasi ottocento metri transennati nelle vie strette del centro storico. Due ali di folla compatta ai lati, sotto il sole cocente di un mezzogiorno memorabile. E poi le campane sciolte a festa, e perfino una scarica di fucili a salve. Qualche volto riconosciuto tra la folla: « Certo, certo che mi ricordo».
Il coro dei bambini. Le bandiere e gli applausi infiniti: « Un grande grazie per questa accoglienza così cordiale!» .
C’è stata sul serio una festa, a Bressanone, per l’arrivo ieri mattina di Benedetto XVI.
A migliaia, cittadini e villeggianti, si sono raccolti lungo le linde stradine di pietra della cittadina altoatesina per accogliere l’ospite al suo dodicesimo ritorno in questa valle – il primo da Papa.
Città «per me piena di ricordi » , dirà nel primo, breve saluto alla folla dal finestrone al primo piano del Seminario maggiore arcivescovile dove trascorrerà le prossime due settimane. Dove davvero si sente a casa, come – se mai qualcuno ne dubitasse – il suo viso raggiante denunciava ieri senza possibilità di equivoco.
L’automobile che l’ha accompagnato dall’aeroporto di Bolzano a Bressanone ha impiegato quasi dieci minuti a percorre il tratto di strada transennato, con il Papa a salutare la folla dal finestrino aperto.
Arrivato in vista del Seminario il corteo s’è fermato e Papa Ratzinger ha percorso a piedi – accompagnato dal vescovo di Bolzano-Bressanone Wilhelm Egger – i circa ottanta metri di strada fino alla porta dell’edificio monumentale. È stato il momento delle strette di mano e degli scambi di battute con alcuni dei presenti: prima i bambini di Bressanone, raccolti sulla destra della piazzetta antistante il Seminario, poi un gruppo di anziani e disabili, sul lato opposto. Tra questi ultimi anche un frate cappuccino su una sedia a rotelle che, in tedesco, ha ricordato al Pontefice di un loro procedente incontro proprio qui a Bressanone, durante uno dei soggiorni estivi del cardinale Ratzinger: «Certo, certo che mi ricordo», gli ha risposto il Papa stringendo tra le sue mani quelle del religioso. Poco dopo ancora una sosta con un’anziana signora, ospite di un istituto religioso, che anche a nome delle sue compagne d’istituto gli ha rivolto l’augurio di buone vacanze, assicurandogli: «Preghiamo tutti per lei, Santo Padre » . « Grazie, grazie – ha risposto Benedetto XVI, accogliente e gentile come sempre – e porti a tutti i miei saluti». Quindi, accompagnato dalle canzoni intonate da un coro di bambini, tra le quali un’inedita versione in tedesco di Oh, rock my soul, celeberrimo successo degli anni’ 60 del trio folk americano Peter, Paul & Mary, il Pontefice ha salutato il sindaco Albert Puergstaller e monsignor Egger, entrando subito dopo all’interno del Seminario, mentre un plotone di quaranta Schutzen rendeva gli onori con una scarica a salve delle loro carabine.
Arrivato al primo piano, Benedetto XVI è tornato a salutare la folla affacciandosi alla finestra sovrastante l’ingresso: «Un grande grazie per questa accoglienza così cordiale – ha detto in tedesco e in italiano –. Sono felice di essere qui con voi, in questa città per me così piena di ricordi, dove ho trascorso tante belle vacanze. Speriamo insieme di riposare e di gioire della bellezza della città e delle bellezze della creazione». Quindi, dopo una breve preghiera in tedesco, Benedetto XVI ha impartito a tutti i presenti la sua benedizione, ripetendo ancora una volta, prima di ritirarsi: «Grazie, grazie ancora. Buone vacanze per noi tutti». Il Papa era partito dall’aeroporto romano di Ciampino alle 10,35, raggiungendo in poco più di un’ora, a bordo di un Falcon 900 dell’Aeronautica militare l’aeroporto di Bolzano. Ad accoglierlo, insieme a Egger, il presidente della Provincia Luis Durnwalder, il quale ha ringraziato Benedetto XVI di «aver scelto l’Alto Adige. Da tutti noi l’augurio sincero di poter trascorrere tra le nostre montagne un felice periodo di riposo nel corpo e nell’anima » . Il Pontefice si fermerà a Bressanone fino al prossimo 11 agosto – insieme al fratello Georg che lo ha raggiunto ieri sera – quando rientrerà a Castel Gandolfo.
Domenica, congedandosi dagli abitanti della cittadina dei Castelli Romani, aveva assicurato «a ciascuno la mia affettuosa vicinanza e un ricordo nella preghiera».
© Copyright Avvenire, 29 luglio 2008
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