29 luglio 2008
Due suore veronesi ricordano il Papa in vacanza a Bressanone: «Semplice, molto dolce, attento a tutti, seguiva la messa mescolato ai fedeli» (L'Arena)
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«Semplice, molto dolce, attento a tutti, seguiva la messa mescolato ai fedeli»
C’è anche un po’ di Verona nella vacanza che papa Benedetto XVI ha iniziato ieri a Bressanone. Il Santo Padre è infatti ospite per l’undicesima volta del seminario maggiore della località altoatesina dov’era stato ultimamente, ancora cardinale, nel 2004.
In quell’occasione, come già altre volte negli anni precedenti, a trascorrere un periodo di riposo accanto al futuro pontefice furono due religiose veronesi: suor Germana Canteri e suor Maria Rosa Doardo, che operano nel collegio universitario femminile «Don Mazza» a Veronetta.
Sono passati anni, ma vivo nelle loro menti è rimasto il ricordo di quell’esperienza «privilegiata», accanto a un cardinale «umile», che alle 7 celebrava la messa nell’ex seminario e alle 10 seguiva quella in parrocchia, inginocchiato sui banchi tra i fedeli.
«Ho visto nel cardinale Ratzinger una persona semplice, dotata di bontà d’animo, pacata ma mai formale, paziente, con grande capacità di ascoltare, attenta a tutti», raccontava al nostro giornale suor Germana, direttrice del collegio, all’indomani dell’elezione di Ratzinger al soglio pontificio.
«Il Papa è un finissimo intellettuale, ma è un uomo che non incute soggezione, capace di mettere a proprio agio tutti, al di là dei titoli e del livello culturale. Di lui mi colpivano in particolare lo sguardo profondo e il sorriso e anche il suo costante interessamento per me e per il mio servizio aspostolico».
Le due consorelle erano state invitate per le ferie a Bressanone dal rettore del seminario, don Ivo Muser. E proprio là si sono trovate allo stesso tavolo con il futuro Papa.
«Un pomeriggio l’ho visto in un negozio di dolciumi alla ricerca di un regalo per una religiosa che durante il suo soggiorno a Bressanone, mi ha detto, ’’gli aveva tenuto così bene la stanza’’», continua suor Germana.
«Un altro giorno gli ho chiesto di firmare della cartoline: di ogni persona a cui le inviavo mi chiedeva qualche informazione, per personalizzare il suo saluto».
Suor Maria Rosa, invece, non dimentica la sua attenzione ai piccoli gesti, «È una persona dolce, sensibile, che esprime trasmette un senso di paternità», raccontava dopo la vacanza. «L’ho visto accarezzare i bambini, intrattenersi con chiunque si fermasse per salutarlo. E a tavola, alternando l’italiano al tedesco, aveva una parola per tutti».
«Gli auguro di continuare a fare le sue vacanze a Bressanone!», affermava suor Germana dopo la sua nomina a Papa. Così è stato.
© Copyright L'Arena, 29 luglio 2008
BENEDETTO XVI. In vacanza fino all’11 agosto
Schützen e bimbi per il Papa tornato in Alto Adige
Addio Val d’Aosta e Cadore, Ratzinger si gode Bressanone
BRESSANONE (BOLZANO)
Campane del duomo a festa, Schutzen che sparano a salve e coro di bimbi che intona la versione tedesca di Oh rock my soul. E il Papa, viso sorridente e l’aria di chi si sente davvero a casa, prende possesso del seminario di Bressanone, che da ieri all’11 agosto sarà la sua casa delle vacanze.
Anche se non ci fosse stata la precisazione dei collaboratori sul fatto che è stato Benedetto XVI di persona a scegliere l’Alto Adige per le ferie, sarebbe bastato vederlo ieri nella città sull’Isarco per capire che per papa Ratzinger Bressanone vuol dire vacanza, forse più di quanto non lo siano stati i precedenti soggiorni in Val d’Aosta e Cadore, sulle orme di papa Wojtyla.
Rinfrancato dopo il lungo viaggio a Sydney, il Papa, arrivato in aereo a Bolzano, ha raggiunto Bressanone con un corteo di cinque macchine, accolto da migliaia di turisti e fedeli. Sceso dall’auto si è fermato a stringere mani e salutare, scambiando qualche battuta in tedesco e italiano e soffermandosi con un gruppo di disabili, tra cui un anziano frate già conosciuto nei precedenti soggiorni.
Bilingue anche il saluto nella piazzetta del seminario, dopo l’accoglienza ufficiale, con il sindaco Albert Puergstaller e il vescovo di Bolzano Wilhelm Egger. In tedesco e in italiano il Papa ha più volte ringraziato per la «calorosa e cordiale accoglienza», dicendosi «felice di trascorrere questi giorni a Bressanone, città che mi riserva tanti ricordi».
© Copyright L'Arena, 29 luglio 2008
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2 commenti:
''lo sguardo profondo e il sorriso''...è proprio vero...l'ho sperimentato a Loreto quando passò a pochi metri da me nella papamobile...ha un'umanità disarmante...
Hai usato il termine più giusto Scenron Disarmante!!!!!!! E' impossibile non volergli bene! E' una persona che ti fa fare la pace con il mondo.......
Peccato che questo mondo è troppo insensibile e troppo pieno di se per capire scerte sfumature d'animo.
La dolcezza, la pazienza, l'ascoltare anche gli altri, oggi non è più di moda; anzi ci si sforza per sopraffare gli altri con la volgarità, la durezza d'animo.
BENEDETTO XVI E' UN TESORO INESTIMABILE ma, aggiungerei forse immeritato per una società gretta e chiusa nei suoi stereotipi come la nostra.
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