28 luglio 2008

Il Papa a Bressanone: il saluto (in tre lingue) del Sindaco di Bressanone e del Presidente del Consiglio provinciale di Bolzano


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La Città di Bressanone saluta il Santo Padre

Heiliger Vater!

Es ist mir eine große Freude und Ehre, Sie Im Namen der gesamten Bevölkerung von Brixen in unserer wunderschönen, alt ehrwürdigen Bischofsstadt willkommen zu heißen. Ich wünsche Ihnen von ganzem Herzen, dass Sie nun abseits von aller Öffentlichkeit in dieser Ihnen so vertrauten Umgebung, dem Priesterseminar, auf der Kreuzesinsel, seiner Bibliothek, dem Garten und in der wunderschönen Landschaft Südtirols Ruhe, Muße und Erholung finden mögen und hier schon ein bisschen vorbayrische Luft schnuppern können.

Sua Santità!

A nome di tutta la Comunità cittadina La ringrazio per l’affetto, la fiducia e la benevolenza dimostratici con la Sua scelta di trascorrere le Sue vacanze estive a Bressanone – in un posto a Lei caro e familiare da ormai oltre 30 anni. I cittadini di Bressanone e di tutto l’Alto Adige accolgono a braccia aperte il Santo Padre che ci porta il messaggio della fede, dell’amore, del perdono e della speranza cristiana.

Osta Santité,

te cöstes döes édemes S'aodúnSe soradöt tomp.
Tomp por Oss enstéss
tomp por la letöra
por le stüdié
por la oraziun
por la musica
por la meditaziun
Tomp por encuntades
por la jont co S'é cara
por sté adöm
y tomp por la natöra.

An Papst Benedikt XVI. und seinen Bruder Georg Ratzinger ein herzliches Willkommen in unserer Stadt!

A Papa Benedetto XVI ed a suo fratello Georg Ratzinger il nostro più caloroso saluto di benvenuto!

Willkommen in Brixen, Heiliger Vater!

Benvenuto a Bressanone!

Bengnüs a Persenon!

Dal sito del Comune di Bressanone

Benvenuto, in nome della solidarietà

Caro Papa Joseph Ratzinger,
So che Lei conosce bene questo nostro Alto Adige - Südtirol.
Vorrei ricordarLe un illustre figlio di questa terra, che vent’anni fa - proprio in Suo nome - gettò scandalo tra le proprie file. Era il 1987 e quell’uomo si chiamava Alexander Langer. Egli, padre del movimento ecologista, si chiese allora provocatoriamente:”E se Ratzinger avesse ragione?”. Langer si riferiva al famoso documento in cui l’allora Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, schierò apertamente il Vaticano contro ogni forma di manipolazione genetica.
Langer considerò profetica quella posizione e non esitò a dirlo. Sentiva imminente il rischio di una nuova esplosione dell’inumana pretesa di onnipotenza dell’uomo (e utilizzo il maschile a ragion veduta) nel voler riprodurre artificialmente la struttura biologica dell’esistenza, sfida sproporzionata per noi fragili apprendisti stregoni.
«Se si apre la strada del trattamento genetico - scrisse allora Alex Langer - diventerà via via più difficile fissare un limite. Credo di condividere la condizione del 99 per cento della popolazione che esprime una specie di diffidenza aprioristica: siamo andati già troppo avanti».
Mi piacerebbe che la Sua visita nella nostra terra ricordasse a tutti noi questo senso del limite.
Limite nello sfruttamento della natura e di altri popoli impoveriti dal nostro egoismo. E ancora, consapevolezza del limite della nostra stessa cultura, che ci dovrebbe spingere al rispetto delle altre culture e delle altre religioni, con le quali è insensato ingaggiare catastrofici “scontri di civiltà”.
La tolleranza, la modestia, la semplicità, la cautela, la mitezza, il pentimento per i tanti errori (ed orrori!) che abbiamo compiuto, dovrebbe orientarci in un pianeta che pare esplodere sotto i nostri piedi.
La fraternità e l’umiltà dovrebbero farci camminare in punta di piedi su una terra che abbiamo resa esausta, andando incontro a ogni popolo, a ogni cultura, a ogni lingua, a ogni religione convinti che ogni essere umano ha uguale diritto alla felicità e alla pace.
Ho scorto questi valori, ancora una volta, nelle parole che, da papa Benedetto XVI, Lei pronunciò nell’Epifania del gennaio 2008: «Non si può dire che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt’altro (.) I conflitti per la supremazia economica e l’accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro per costruire un mondo giusto e solidale».

Mi piacerebbe che queste parole venissero ricordate da chi oggi nella nostra terra vorrebbe strumentalizzare la visita del Papa per lanciare infondati allarmi sulla immigrazione, o anacronistiche crociate contro l’arte e la cultura.
E mi piacerebbe che il senso del limite fosse rispettato da tutti noi, considerando che il Papa viene nella nostra terra soprattutto per riposare, non per essere usato come un gadget pubblicitario o un testimonial politico.
In questo senso, caro Papa Benedetto, Le auguro pace e serenità a contatto col nostro cielo, i nostri fiumi, le nostre montagne, le nostre stelle.

Riccardo Dello Sbarba * Presidente del Consiglio provinciale

© Copyright Alto Adige, 27 luglio 2008

FOTO: Stemma del Comune di Bressanone

Descrizione Araldica dello Stemma

Di rosso all'agnello di bianco, rivoltato, nimbato d'oro, portante col piede sinistro una bandiera di bianco inquadrata da croce di rosso

Origini e Simbologia dello Stemma

L'Agnus Dei bianco tenente il gonfalone pasquale ricorda i vescovi del Principato, che per primi usarono questo motivo araldico

Caratteristiche Stemma

Simboli: Agnello

Colori: Bianco, Oro, Rosso

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