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L’arrivo di Benedetto XVI nella città altoatesina
Sono state le note della banda musicale di Bressanone a salutare Benedetto XVI, che lunedì 28 luglio poco prima delle 13, si è affacciato dalla finestra della biblioteca storica del Seminario maggiore, per rivolgere un breve saluto, in tedesco e in italiano, alle centinaia di persone assiepate davanti a quella che per le prossime due settimane sarà la residenza del Pontefice.
“Cari amici, desidero ringraziarvi di tutto cuore per questa vostra accoglienza – ha detto il Papa – sono felice di essere a Bressanone, città alla quale sono legato da tanti bei ricordi e dove ho trascorso tante belle vacanze. Grazie per la vostra presenza, per il calore della vostra accoglienza. È per me motivo di grande gioia essere qui tra voi. Probabilmente non potrò farmi vedere molto per le strade di Bressanone, ma con il cuore passeggerò sempre per le vie della città e sarò in mezzo a voi. Spero che noi tutti insieme possiamo in questi giorni riposare e gioire soprattutto della bellezza della città e della bellezza della creazione. Grazie e buone vacanze a tutti”.
Giorni di riposo e silenzio.
“Trascorrere delle belle vacanze”. È “l’augurio più semplice e bello” che mons. Wilhelm Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone, ha rivolto a Benedetto XVI che fino all’11 agosto sarà in ferie in Alto Adige.
“Come a tutte le persone che vanno in vacanza – ha detto mons. Egger in un’intervista al settimanale diocesano (Il Segno) – l’augurio più semplice e bello che possiamo fare a Benedetto XVI è trascorrere delle belle vacanze. L’augurio è che in queste due settimane possa recuperare le forze dalle tante fatiche a cui è chiamato nelle sue giornate e, in particolare, possa riprendersi dalle fatiche del recente viaggio a Sydney”, in occasione della 23ª Giornata mondiale della gioventù.
“Grande è la gioia di quanti abitano nella nostra provincia – ha affermato mons. Egger – per la scelta del Papa di trascorrere le vacanze al Seminario maggiore di Bressanone. Nella sua presenza leggiamo un segno di apprezzamento verso la nostra terra, che lei conosce già da diversi anni. Ci adopereremo affinché possa trovare il necessario riposo e silenzio”. Il presule altoatesino, in una nota diffusa dall’ufficio stampa diocesano, ha ricordato anche gli unici due momenti pubblici delle vacanze del Pontefice. “Ci riempie il cuore di gioia – si legge nella nota – il fatto che lei nelle due prossime domeniche reciterà con noi l’Angelus. Già il suo predecessore, Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita al Santuario mariano di Pietralba nel 1988, ci aveva raccomandato questa preghiera. La ringraziamo per le parole che ci rivolge e attraverso le quali rafforza i fratelli e le sorelle nella fede”.
La gioia dei fedeli.
“Benvenuto a casa sua”. Con queste parole il rettore del Seminario maggiore di Bressanone, don Ivo Muser, ha accolto Benedetto XVI. “Il nostro augurio – ha detto il rettore del Seminario in quello che è stato un colloquio cordiale – è che qui lei possa trascorrere veramente dei giorni di riposo e di tranquillità”. A dare il benvenuto al Papa anche il decano, don Albert Pixner, e il sindaco di Bressanone, Albert Puergsatller, che ha sottolineato come “il suo ritorno ci riempie di orgoglio e di grande gioia”.
Due bambini hanno offerto a Benedetto XVI un cesto con prodotti tipici, mentre la banda locale ha intonato alcuni brani tipici del folklore tirolese e gli Schuetzen hanno sparato a salve. Presente anche il coro dei bambini della parrocchia. Tante le persone che hanno salutato l’arrivo del Papa a Bressanone, assiepandosi lungo le transenne poste per tutta la lunghezza del percorso nel centro storico della città.
Un “angelo custode”.
Un “angelo custode” in legno, realizzato a Ratisbona, è stato donato al Papa dal sindaco di Bressanone. È lo stesso primo cittadino a raccontarlo al SIR: “Il Papa lo terrà con sé in queste due settimane di vacanza e poi verrà donato a chi più ne ha bisogno”. Al Pontefice don Pixner ha regalato una candela, mentre i bambini del coro parrocchiale hanno intonato un canto della pace in italiano, tedesco e ladino, le tre lingue parlate in Alto Adige.
In aereo fino a Bolzano.
Benedetto XVI è giunto all’aeroporto di Bolzano lunedì mattina attorno alle 11.20. A dargli il benvenuto sulla pista il vescovo Egger, il presidente della Provincia Durnwalder, il commissario del governo Testi e il direttore dell’aeroporto. Poche parole di saluto prima che il Papa salisse sull’auto che lo ha portato a Bressanone. Al suo ingresso in città, poco dopo mezzogiorno, le campane hanno iniziato a suonare a festa. L’ultimo tratto di strada il Papa lo ha compiuto a piedi, tra due ali di folla. Tra i tanti fedeli anche un nutrito gruppo di giovani provenienti da Pamplona, che in questi giorni sta facendo il giro delle Dolomiti e che è sceso a valle per incontrare il Papa.
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