31 luglio 2008

Bressanone: nel pomeriggio una fitta pioggia ha causato il rinvio di una probabile passeggiata. Il colloquio con il vescovo (Ruggera)


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In Seminario Nel pomeriggio una fitta pioggia ha causato il rinvio di una probabile passeggiata

Prima giornata dedicata al riposo

Benedetto XVI studia, legge e scrive: farlo in relax, è una vacanza

BRESSANONE

La vacanza del Papa è iniziata all'insegna del riposo assoluto e della privacy. Nulla trapela infatti all'esterno del blindatissimo Seminario maggiore, controllato 24 ore su 24 da decine di pattuglie delle forze dell'ordine.
Lo stesso vescovo Egger chiede che al pontefice venga assicurata massima tranquillità: «Sono il custode del silenzio e della privacy del Papa». Citando Sant'Ignazio di Antiochia, ha aggiunto: «Occorre imparare anche dal silenzio del Papa ». Proprio per questo motivo, monsignor Egger non ha voluto annunciare ieri eventuali luoghi in cui il Santo Padre potrebbe recarsi a passeggiare, per i boschi o i paesi dell'Alto Adige, per evitare i curiosi. Le possibili mete sono diverse e note da tempo, a iniziare da Rio di Pusteria, nel cui cimitero riposa un antenato del pontefice, Anton Peintner. «Io non so niente, e anche se conoscessi il programma delle gite, non lo svelerei di certo: il Papa non riuscirebbe neanche ad andare in strada per la folla che si creerebbe» si è schermito il vescovo. «Credo che le gite e le passeggiate vengano comunque decise sul momento» ha aggiunto. Proprio ieri, verso le 17.30, davanti al seminario si è notato un certo movimento di auto e guardie del corpo, che sembrava preludere un'imminente uscita del Santo Padre: tutto è stato comunque rinviato perché, pochi minuti dopo, un temporale si è abbattuto in città.
Il Papa ha iniziato ieri la sua giornata leggendo i quotidiani — la mazzetta viene portata dal vicino edicolante, che lunedì sera ha portato in seminario anche l'ultima copia del quotidiano tedesco Faz, chiesta dal fratello del Papa, Georg — e si è poi dedicato alla scrittura.
«Qui può scrivere con calma, lontano dalle incombenze di ogni giorno, e anche questo è fare vacanza per lui» commenta al riguardo il vescovo Egger. Con ogni probabilità Benedetto XVI ha anche suonato il pianoforte e compiuto una breve passeggiata nel cortile interno del seminario.
«Studia, legge i giornali con il fratello e passeggia in giardino» conferma il vescovo. Intanto tutte le richieste di incontri con Benedetto XVI sono state respinte: molti sudtirolesi, che già lo avevano incontrato quando era cardinale, si erano fatti avanti affinché Ratzinger tornasse nei luoghi già visti: «Persone, aziende, Comuni, siti religiosi, perfino una persona che ha nel frattempo scritto un libro e intendeva farglielo leggere: tutti volevano rivedere il Santo Padre — svela il vescovo — ma i responsabili della diocesi per la vacanza hanno contato le prime 200 richieste e poi hanno smesso di farlo, invitando i postulanti a rivolgersi a Roma: le vacanze devono restare tali anche per il Papa». Tra chi avrebbe voluto incontrare papa Ratzinger, c'erano anche le associazioni di divorziati e risposati: su questa problematica il Papa era stato informato da monsignor Egger lo scorso anno durante la visita «ad limina » fatta in Vaticano, ma a Bressanone il tema non verrà affrontato.
L. R.

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 30 luglio 2008

«Ho detto al Papa che don Carli è innocente»

Il vescovo: «La rana crocifissa ha causato una sollevazione. Ne abbiamo discusso»

Luigi Ruggera

BRESSANONE

«Ho parlato con il Santo Padre della vicenda processuale di don Giorgio Carli, assolto in primo grado e condannato in appello». Lo ha rivelato ieri il vescovo diocesano Wilhelm Egger, facendo chiarezza sui contenuti del colloquio avuto con il Papa lunedì mattina, durante il viaggio in auto da Bolzano a Bressanone. Come riferito ieri dal Corriere dell'Alto Adige, a margine della cerimonia di accoglienza del Papa, Egger aveva detto: «Durante il viaggio abbiamo parlato di gioie e dolori della diocesi». Ieri, nel corso di una conferenza stampa, il vescovo ha confermato e approfondito l'argomento: «Durante il viaggio abbiamo parlato di gioie e dolori. Tra le prime annovero la generosità della popolazione e la fattiva collaborazione dei laici. Riguardo invece ai dolori ho riferito dei "problemi di famiglia". Ho parlato del processo in corso per pedofilia che vede imputato don Giorgio. Ho ricordato — ha affermato il vescovo — che in primo grado era stato assolto e la sentenza è stata poi ribaltata in appello: il processo resta dunque aperto in attesa della Cassazione. Ho spiegato al Santo Padre che nel processo non è emersa alcuna testimonianza contro don Carli, ad eccezione della persona che muove l'accusa, oltretutto a dieci anni di distanza dai presunti fatti». Ratzinger è molto attento al problema della pedofilia: nel suo recentissimo viaggio in Australia, Benedetto XVI infatti aveva detto senza esitazioni che i sacerdoti che hanno commesso violenza sui minori devono essere portati davanti alla giustizia. Ma proprio per questo, e poiché i processi penali servono a valutare i singoli casi, il vescovo ha spiegato che la sentenza non è passata in giudicato e che l'intera vicenda processuale è legata esclusivamente alle dichiarazioni della presunta vittima. La diocesi conferma così la sua linea innocentista, difendendo con sincera convinzione don Giorgio Carli.
Il secondo «dolore» della diocesi ha le sembianze della rana crocifissa esposta al Museion di Bolzano. Le polemiche sull'opera d'arte di Kippenberger non sono infatti confinate nel recinto della politica pre-elettorale, come rivela il vescovo Egger: «L'esposizione della rana al museo di Bolzano ha creato grande scompiglio nella diocesi, una vera e propria sommossa popolare che ci riguarda da vicino. Al riguardo c'è anche la lettera di Pahl in cui si chiede la rimozione della rana. Insomma, un'opera molto contestata ». Su entrambi i «dolori», però, il vescovo non intende comprensibilmente spiegare quale sia stato il commento del Papa: «Non sono il suo portavoce e non sarebbe rispettoso riferire i suoi pensieri in merito al processo per pedofilia e alla rana crocifissa» ha affermato monsignor Egger nel corso della conferenza stampa.
Il vescovo ha invece affermato che Benedetto XVI si è interessato all'uso delle lingue nelle funzioni religiose in provincia di Bolzano ed ha chiesto informazioni su esponenti del clero che aveva conosciuto in passato, durante le sue vacanze a Bressanone da cardinale: «Il Santo Padre — ha detto il vescovo — ha un'ottima memoria e si ricorda di frati o suore che ha conosciuto diversi anni fa in Alto Adige. Io ho poi ricordato che le festività solenni vengono celebrate sia in italiano che in tedesco, con un saluto anche in ladino. Per quanto riguarda gli Angelus, non posso sapere cosa dirà il Santo Padre. Le mie saranno invece delle omelie della domenica». Infine il vescovo Egger si è detto «molto onorato» del prestigioso incarico, ottenuto nei mesi scorsi, di segretario speciale del sinodo dei vescovi che si terrà in autunno: «Sarò il notaio dei pareri dei 250 vescovi — ha spiegato Egger — per arrivare ad una sintesi di circa 60 propositiones».

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 30 luglio 2008

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