31 luglio 2008
I rapporti della Chiesa cattolica con la Traditional Anglican Communion. Una lettera del cardinale Levada al primate Hepworth (Osservatore Romano)
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Una lettera del cardinale Levada al primate Hepworth
I rapporti della Chiesa cattolica con la Traditional Anglican Communion
La Santa Sede segue con "seria attenzione" la richiesta di "unità corporativa" con la Chiesa cattolica presentata dalla Comunione anglicana tradizionale (Traditional Anglican Communion).
Lo si può leggere in una lettera inviata dal cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, al primate di questa Comunione, l'arcivescovo John Hepworth, resa nota lo scorso 25 luglio su "The Messenger Journal", pubblicazione on line della stessa Comunione anglicana tradizionale. La notizia è stata poi diffusa da Zenit e a seguire da altre agenzie di stampa. La missiva, datata 5 luglio, è stata scritta prima dell'inizio della Conferenza di Lambeth, che riunisce i rappresentanti della Comunione anglicana ogni dieci anni e che ha ricevuto minacce di scisma, in particolare per due questioni scottanti. Si tratta dell'intenzione degli episcopaliani (ramo statunitense della Comunione anglicana) di ordinare vescovi omosessuali e della possibilità di ordinare donne vescovo, approvata all'inizio di luglio dal Sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra. Secondo quanto spiega la lettera del porporato, "nel corso degli ultimi anni la Congregazione per la Dottrina della Fede ha studiato le proposte che avete presentato a nome della Casa dei vescovi della Comunione anglicana tradizionale durante la vostra visita agli uffici di questo dicastero il 9 ottobre 2007".
"Mentre si avvicinano i mesi estivi, voglio assicurarvi della seria attenzione che la Congregazione presta alla prospettiva di un'unità corporativa presentata in quella lettera", aggiunge il porporato. Il cardinale Levada riconosce che "in questo periodo la situazione nella Comunione anglicana in generale è diventata decisamente più complessa". Per questo motivo, conclude, "non appena la Congregazione sarà nella posizione di rispondere in modo più definito sulle proposte che avete presentato vi informeremo".
Il primate della Comunione anglicana tradizionale ha ricevuto la lettera del rappresentante vaticano, attraverso il nunzio apostolico in Australia, il 25 luglio e subito dopo ha pubblicato una nota di ringraziamento. "È una lettera calorosa e incoraggiante. Ho risposto, esprimendo la mia gratitudine a nome dei "miei fratelli vescovi", riaffermando la nostra determinazione a raggiungere l'unità per cui Gesù ha pregato con tanta intensità nell'Ultima Cena, indipendentemente dal costo personale che questo può implicare nel nostro discepolato", spiega l'arcivescovo Hepworth.
"Questa lettera dovrebbe incoraggiare tutta la nostra Comunione, e quegli amici che ci hanno assistiti. Dovrebbe anche stimolarci - sottolinea - una preghiera rinnovata per il Santo Padre, per il cardinale Levada e per il suo staff alla Congregazione per la Dottrina della Fede, e per tutto il nostro clero e il popolo mentre ci muoviamo verso una comunione sempre più stretta in Cristo con la Santa Sede", afferma.
L'arcivescovo si dice "particolarmente grato al cardinale prefetto per la sua generosa menzione della "riunione collettiva", una via raramente intrapresa in passato, ma essenziale per realizzare l'appello di nostro Signore a suo Padre "Siano una cosa sola"".
La Traditional Anglican Communion - separatasi nel 1990 dalla Comunione anglicana a causa dell'ammissione delle donne al ministero sacerdotale - conta circa 400.000 membri. È governata da un collegio episcopale internazionale ed è presente in Africa, Australia, nelle isole Torres Strait, in Canada, America Centrale e Meridionale, Inghilterra, Irlanda, India, Pakistan, Giappone e Stati Uniti.
(©L'Osservatore Romano - 31 luglio 2008)
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