31 luglio 2008

Giorni di relax a Bressanone e il Papa chiede il pane Vikinger (Masiello)


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Finalmente il primo giorno di relax E Ratzinger chiede il pane Vikinger

LUCA MASIELLO

BRESSANONE.

Lunedì il viaggio ed il primo incontro pubblico con i fedeli. Ieri, il relax: nel primo vero giorno di vacanza a Bressanone, papa Benedetto XVI è rimasto in Seminario. Le condizioni meteo, d’altronde, non gli avrebbero permesso grandi escursioni, visto che durante la prima parte della giornata il caldo era soffocante, e nel pomeriggio ha iniziato a piovere: se, come probabile, c’era in programma qualche passeggiata serale, il maltempo l’ha impedita. Ma come trascorre le vacanze il Pontefice? «Prega, legge i giornali, studia, passeggia nel giardino del Seminario», spiega il vescovo Wilhelm Egger. «Sta passando delle ore con suo fratello Georg, e sta molto bene», gli fa eco il rettore del Seminario, don Ivo Muser. Probabilmente passa anche del tempo a suonare il pianoforte (non quello a coda nel salone del Seminario ma uno più piccolo nel suo appartamento). E questo è quanto.
Tutto il resto è coperto da un assoluto top secret: i muri anti-privacy, la massiccia presenza di forze dell’ordine e soprattutto il muro di informazione che è stato alzato dall’entourage non lasciano spiragli. «Sant’Ignazio disse: “Bisogna imparare dal silenzio del vescovo”, e io aggiungo “e anche da quello del Papa”», ha dichiarato Egger «custode del riposo» del Pontefice.
Eppure è possibile tracciare un ritratto, benché minimo, della vita quotidiana di Papa Ratzinger, grazie ad una serie di «indizi» che arrivano da chi vive in città: il Papa fa colazione con il pane integrale e poi legge una serie di giornali locali e nazionali.
«È sempre stato ghiotto del “Wikinger”, un nostro pane speciale. Oggi lo richiede ancora, e glielo portiamo ogni mattina»: Stephan Mutschlechner, titolare dell’omonimo panificio brissinese, è soddisfatta; dall’arrivo del Pontefice ogni giorno, nel tardo pomeriggio arriva l’ordine per il pane da portare in Seminario il giorno successivo: pane bianco, qualche grissino con le olive, ma sorattutto i «Wikinger», un panino con semi di girasole, lino e sesamo.
«Una nostra commessa - spiega Stephan Mutschlechner - ricorda benissimo di averlo visto visto spesso, in passato. Ordinava quel tipo di pane e si complimentava con lei per la bontà del prodotto». E anche oggi, dunque, il Pontefice non ha rinunciato al «Wikinger, che a Roma non si trova.
Ogni mattina fra le 5.15 e le 5.30 un furgoncino arriva davanti ai cancelli dell’istituto teologico e lascia il sacco di pane ai gendarmi. Un’operazione che però pare più difficile di quanto sembri: per ragioni di sicurezza, l’autista deve essere assolutamente puntuale, e soprattutto deve sempre essere lo stesso.
E quindi, se alle 5 e 30 si inizia a preparare la colazione per il Papa, intorno alle 7, il Santo Padre legge il giornale: pochi minuti prima ogni mattina due guardie lasciano il Seminario, si dirigono verso la tabaccheria Cusanus, in via Hartwig, e ritirano due plichi di giornali. Uno è indirizzato a don Georg Gänswein, l’altro al Papa.
«Sapevo che per due settimane avrei rifornito il Seminario ma è stata una strana sensazione, la prima volta che ho visto il destinatario del pacco - spiega Martin Gasser, titolare della tabaccheria - pensare che i miei giornali vengono letti dal Papa mi infonde una soddisfazione particolare, mai provata prima».

© Copyright Alto Adige, 30 luglio 2008

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