31 luglio 2008

La prime ore «sudtirolesi» di Benedetto XVI all'insegna della privacy. Il ruolo di monsignor Egger (Adige)


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La giornata La prime ore «sudtirolesi» di Benedetto XVI all'insegna della privacy. Il ruolo di monsignor Egger

Boom delle richieste d'incontro

È all'insegna della privacy assoluta il primo giorno della vacanza del Papa a Bressanone. Nulla trapela all'esterno dell'edificio del 1050 sulle attività dell'illustre ospite, arrivato ieri nella cittadina e che da oggi gode della compagnia del fratello mons. Georg. «Sono il custode del silenzio e della privacy del Papa», si schermisce il vescovo Wilhelm Egger rimandando al mittente tutte le domande sul Papa e sui suoi appuntamenti dei prossimi giorni. «Studia - aggiunge Egger - legge i giornali con il fratello, passeggia in giardino». Probabilmente prepara anche i testi per gli Angelus delle prossime domeniche, nei quali, ricorda Egger, affronterà temi di interesse globale. E nei quali, in omaggio alla ricchezza linguistica di queste valli, oltre al tedesco e all'italiano ci potrebbe essere un saluto papale in ladino. Tutte le richieste di incontri con Benedetto XVI sono state respinte. Molti, che già lo avevano incontrato prima dell'elezione quando per ben dieci volte ha fatto il turista a Bressanone, si erano fatti avanti perché il cardinale diventato Papa tornasse nei luoghi già visti, «singoli o aziende, siti religiosi».
In più sono arrivate in diocesi richieste di ogni genere per «i motivi più diversi, anche chi aveva scritto un libro e voleva farglielo vedere». La diocesi, fino a duecento, ha contato le richieste, poi ha smesso di farlo, invitando i postulanti a rivolgersi a Roma, perché le vacanze restino tali anche per il Papa. Tra chi avrebbe voluto incontrare papa Ratzinger, come è noto, c'era anche il «Centro assistenza separati e divorziati dell'Alto Adige» (Asdi): su questa problematica il Papa è informato perchè mons. Egger gliela ha illustrata lo scorso anno durante la visita «ad limina» fatta in Vaticano.
«Il Papa si ricorda tutto - riferisce il cappuccino divenuto vescovo, fine esegeta designato da Benedetto XVI a segretario del sinodo dei vescovi sulla Bibbia, che si terrà in ottobre - e la diocesi ha da tempo attivato una pastorale per le famiglie coinvolte in questi problemi». Il Papa è sì in vacanza, ma certo non disinteressato ai problemi della diocesi che lo ospita fino all'11 agosto: quando ieri lo ha accolto, mons. Egger gli ha raccontato «gioie e dolori» della sua chiesa. In particolare, racconta, le reazioni alla «rana crocifissa» e i guai di un sacerdote processato per pedofilia. Il primo caso riguarda la mostra nel museo di arte moderna di Bolzano dell'opera dell'artista tedesco Martin Kippenberger, che ha messo in croce una rana al posto di Cristo. Egger ha informato papa Ratzinger anche sul caso di don Giorgio Carli, «per il quale c'è stata prima una assoluzione, poi una condanna, e ora aspettiamo la Cassazione». Restano top secret i commenti e le valutazioni del Papa.

© Copyright L'Adige, 30 luglio 2008

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