18 ottobre 2007

Concistoro: lo speciale de "Il Corriere della sera"


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Ratzinger nomina 23 cardinali: 18 elettori. Francesi e spagnoli come i tedeschi: 6 porporati

Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO — Confermando le indiscrezioni della vigilia, il Papa ieri ha annunciato per il 24 novembre la nomina di 23 nuovi cardinali, 18 dei quali elettori (cioè con meno di 80 anni) e tra essi 4 italiani con in testa il presidente della Cei Bagnasco. Nessuna sorpresa sui nomi. Nella distribuzione geografica, le nuove nomine avvantaggiano leggermente l'Europa e l'America del Nord rispetto al Sud del mondo.
Oltre ad Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova e presidente della Cei, gli altri cardinali elettori italiani sono Giovanni Lajolo presidente del Governatorato della Città del Vaticano, Angelo Comastri arciprete della Basilica di San Pietro, Raffaele Farina archivista e bibliotecario della Chiesa.
Ci sono due italiani anche tra gli ultraottantenni, che sono delle nomine — si potrebbe dire — onorifiche: l'arcivescovo Giovanni Coppa nunzio apostolico, il padre francescano Umberto Betti già rettore dell'Università Lateranense.
Ecco l'elenco dei cardinali elettori, tolti gli italiani: Leonardo Sandri, argentino, prefetto della congregazione per le Chiese orientali; John P. Foley, statunitense, Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro; Paul Joseph Cordes, tedesco, presidente del Consiglio «Cor Unum»; Stanislaw Rylko, polacco, presidente del Consiglio per il laici; Vicente Garcia- Gasco, arcivescovo di Valencia (Spagna); Sean Baptist Brady, arcivescovo di Armagh (Irlanda); Lluis Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona (Spagna); Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi (Francia); Theodore-Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar (Senegal); Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India); Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Monterrey (Messico); Daniel N. Di Nardo, arcivescovo di Galveston- Houston (Stati Uniti); Odilio Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo (Brasile); John Njue, arcivescovo di Nairobi (Kenya).
Gli ultraottantenni sono cinque. Oltre ai due italiani detti sopra: Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq); Estanislao Esteban Karlic, già arcivescovo di Paranà (Argentina); il gesuita spagnolo Urbano Navarrete, già rettore della Gregoriana.
Paragonando la nuova distribuzione geografica dei cardinali elettori con quella determinata dall'ultimo concistoro di papa Wojtyla (2003), che aveva portato alla massima avanzata il terzo mondo, abbiamo un passaggio degli europei e dei nord-americani sommati insieme dal 59% al 62%. Uno spostamento che va ai danni di Africa e Asia-Oceania, che insieme perdono quei tre punti in percentuale, scendendo dal 22% al 19%; mentre l'America Latina resta stabile sul 18%. Ma si tratta di oscillazioni che generalmente vengono corrette nel lungo periodo.
C'è da dire che la Germania non si avvantaggia della presenza del Papa tedesco: dopo le nomine di ieri, i cardinali elettori tedeschi sono 6, quanti sono i francesi e gli spagnoli. Un rapporto di parità già sperimentato sotto i papi Wojtyla e Montini.
Annunciando che avrebbe nominato 18 «elettori», il Papa ha detto che lo faceva «derogando di una unità al limite numerico stabilito dal papa Paolo VI», che è di 120. Dunque dopo il concistoro del 24 novembre — l'investitura diviene effettiva solo con la «consegna » della «berretta rossa» — ci saranno 121 cardinali elettori per un eventuale conclave. Una deroga da nulla, se si tiene presente che Giovanni Paolo II con gli ultimi due concistori del suo pontificato aveva portato a 135 il tetto degli elettori, ma sempre «in deroga», cioè senza stabilire un nuovo «limite numerico».
La data del 24 novembre va interpretata come l'ultima utile prima dell'inizio dell'Avvento che è un tempo penitenziale, non conveniente per un concistoro che ha carattere di festa.

© Copyright Corriere della sera, 18 ottobre 2007

Prima di tutto il titolo del Corriere (come quello di altri quotidiani, come vedremo) denota un "pizzico" di mancanza di rispetto verso Benedetto XVI, ma tant'e'!
Inoltre non si capisce come mai il Papa avrebbe dovuto prediligere candidati di nazionalita' tedesca. Non e' ancora ovvio che il Pontefice regnante prende le sue decisioni SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per il bene della Chiesa? Anche in Lombardia ha fatto scelte imprevedibili e solo perche' ha optato per persone di specchiata moralita'. Questo, e non certo la nazionalita', e' il metro di giudizio di Joseph Ratzinger
!
Raffaella


Prima nomina (onorifica) per un patriarca di Bagdad

LA SCELTA

Tra i nuovi cardinali «emeriti» annunciati da Benedetto XVI spicca il nome di Emmanuel III Delly, patriarca di Bagdad e dei cristiani cattolici-caldei iracheni; primo del suo Paese a ricevere la porpora, Delly si era già ritirato per ragioni di età, pur continuando a svolgere attività pastorale negli anni della guerra, quando 4 anni fa fu eletto dal Sinodo Caldeo come successore di Raphael I Bidawid.


IL LUTTO

Vescovo polacco, 93 anni muore il giorno prima

Sono cinque i nuovi cardinali con più di 80 anni, ma avrebbero dovuto essere sei, se il sesto non fosse morto l'altro ieri: «Era stato mio desiderio elevare alla porpora anche l'anziano vescovo Ignacy Jez, di Koszalin-Kolobrzeg, in Polonia, che ieri è improvvisamente mancato», ha detto il Papa. Aveva 93 anni ed era a Roma: si è sentito male ed è morto sull'ambulanza che lo portava all'ospedale. La stessa cosa era capitata nel 1998 con il croato Giuseppe Uhac, morto alla vigilia dell'annuncio. Nel 1988 il teologo svizzero Hans Urs von Balthasar era morto due giorni prima del concistoro in cui avrebbe ricevuto la «berretta rossa».


IN ATTESA

Romeo, Ravasi, Marini al prossimo concistoro

Tra le mancate nomine italiane fanno spicco l'arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, il presidente del Consiglio per la Cultura Gianfranco Ravasi e il presidente del Comitato per i Congressi eucaristici Piero Marini. Non sono bocciature ma collocazioni in lista d'attesa.
Palermo perché il cardinale De Giorgi, già arcivescovo della stessa città, ha ancora meno di 80 anni e per la stessa ragione ieri non sono stati «annunciati» gli arcivescovi di Varsavia, Toronto e Washington.
Marini e Ravasi non sono entrati perché appena trasferiti ai nuovi incarichi. Saranno «promossi» al prossimo concistoro.

© Copyright Corriere della sera, 18 ottobre 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

Addirittura qui abbiamo i nomi del prossimo concistoro... No comment, Marco