18 ottobre 2007
Concistoro: lo speciale de "La Gazzetta del sud"
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Nel Concistoro del 24 novembre
Benedetto XVI creerà ventitrè nuovi cardinali
Diciotto sono "elettori" (ovvero al di sotto degli ottant'anni)
Elisa Pinna
CITTÀ DEL VATICANO
Con il concistoro annunciato ieri da Benedetto XVI, il secondo del suo pontificato, l'Europa torna a rafforzarsi nel collegio cardinalizio e nella geografia di un futuro conclave chiamato, quando arriverà il momento, ad eleggere un nuovo Papa. Tra i 18 nuovi cardinali elettori (ovvero al di sotto degli 80 anni) che Papa Ratzinger creerà – è questo il termine ecclesiastico – il prossimo 24 novembre ci sono dieci europei, tra cui 4 italiani, in primis il presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco: gli altri neo-porporati sono due statunitensi, tre latinoamericani, due africani e un asiatico, a simboleggiare – come ha spiegato lo stesso pontefice – l'universalità di una Chiesa cattolica, che conta più di un miliardo e cento milioni di fedeli nel mondo. Con l'arrivo della nuova pattuglia di porpore, il numero degli elettori arriverà a 121, sforando di una unità il tetto tradizionale di 120, fissato da Paolo VI.
OMAGGIO ALLA MINORANZA CRISTIANA IRACHENA – Oltre ai 18 «under 80», Benedetto XVI consegnerà la berretta rossa anche a cinque ultra-ottantenni, in riconoscimento dei loro meriti religiosi e umani: tra di questi, spicca il nome di Emmanuel III Delly, patriarca di Baghdad e dei cristiani cattolici-caldei iracheni. Portandolo nell'elite dei principi della Chiesa, Papa Ratzinger ha voluto mandare un forte segnale di sostegno ad una comunità cristiana tra le più antiche del mondo (celebra ancora i suoi riti in aramaico, la lingua parlata da Gesù) ma che oggi rischia di scomparire sotto i colpi e le violenze del fondamentalismo islamico e nell'indifferenza dell'Occidente. Gli altri cardinali «emeriti» saranno tre italiani, il diplomatico vaticano Giovanni Coppa, l'ex rettore della Gregoriana Urbano Navarrete, l'ex rettore della Lateranense Umberto Betti, e l'ex arcivescovo argentino di Paranà, Esteban Karlic.
GLI EUROPEI PASSANO DA 50 A 60 – Per quanto riguarda i cardinali elettori, gli europei passeranno, il prossimo 24 novembre da 50 a 60. Nel frattempo il cardinale decano Angelo Sodano, già segretario di Stato vaticano, compirà 80 anni (23 novembre) ed uscirà da un futuro conclave.
Tra le nuove porpore del Vecchio Continente, oltre a mons. Angelo Bagnasco, entrano gli italiani Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro, Giovanni Lajolo, governatore della Città pontificia, Raffaele Farina, prefetto della Biblioteca vaticana, gli spagnoli Agustin Garcia Casco Vicente (vescovo di Valencia) e Lluis Martinez Sistach (vescovo di Barcellona), il francese arcivescovo di Parigi, mons. Andrè Vingt-Trois, il tedesco Joseph Cordes, presidente di Cor Unum, l'ente della carità pontificia, il polacco Stanislao Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, l'irlandese Sean Baptist Brady, vescovo di Armagh.
GLI ALTRI CONTINENTI – Per quanto riguarda gli altri continenti, i cardinali elettori latino americani passano da 18 a 21: i nuovi arrivi sono rappresentati dall'arcivescovo messicano di Monterrey, Francisco Robles Ortega, dall'arcivescovo brasiliano di San Paolo, Odilio Pedro Sherer, e dal monsignore di Curia argentino Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. I 14 cardinali elettori nord americani acquisiscono due nuovi elementi, con John Foley, statunitense e Gran Maestro dei Cavalieri del Santo Sepolcro, e con Daniel Di Nardo, anche lui statunitense e vescovo di Houston. Gli africani, in un futuro conclave, passano da 7 a 9: le due nuove porpore saranno consegnate all'arcivescovo di Dakar (Senegal), mons. Theodore Adrien Sarr, e all'arcivescovo di Nairobi (Kenya), John Njue. Il neo cardinale indiano, Oswald Gracias , arcivescovo di Mumbai, porterà a 13 la rappresentanza asiatica, sempre tra gli elettori, mentre i cardinali dell'Oceania, sotto gli 80 anni, erano e rimangono due.
© Copyright Gazzetta del sud, 18 ottobre 2007
Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Nel "gruppetto" degli italiani c'è anche monsignor Bagnasco
Fausto Gasparroni
CITTÀ DEL VATICANO
Il gruppetto degli italiani, formato dal presidente della Cei Angelo Bagnasco e da tre uomini di Curia – Giovanni Lajolo, Angelo Comastri e Raffaele Farina – è il più numeroso nella schiera dei 18 nuovi cardinali «elettori», cioè con meno di 80 anni di età, annunciati ieri da Benedetto XVI per il concistoro del prossimo 24 novembre, vigilia di Cristo Re. Ma è anche un insieme che può avere rilevante influenza in un futuro Conclave, per storie personali dei nuovi porporati e per ruoli ricoperti nella piramide ecclesiastica.
Per la Chiesa italiana, l'attesa «berretta rossa» che sarà consegnata a Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dell'episcopato, è un ulteriore sigillo dell'attenzione particolare riservata da Oltretevere, come si è affrettato a sottolineare il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, a nome di tutti i vescovi italiani: ha espresso «gratitudine» a Benedetto XVI, «che, con gesto di benevola attenzione nei confronti della Chiesa italiana, ha voluto annoverare il presidente della Conferenza Episcopale Italiana fra i membri del Collegio Cardinalizio». Nel porgere «vive felicitazioni» a Bagnasco, Betori ha rinnovato «i sentimenti di stima e di affettuosa collaborazione al suo illuminato e generoso servizio per la Chiesa in Italia».
Bagnasco, che oggi inaugurerà a Pisa la 45/a Settimana sociale dei Cattolici italiani, incarna la continuità alla Cei con i 16 anni dell'era Ruini, anche se con uno stile meno interventista sui temi politici. Difesa intransigente dei temi etici e «non negoziabili» cari alla Chiesa, quindi, ma con accenti meno bellicosi, in sintonia con la linea tracciata dal card. Bertone secondo cui la guida nel rapporto Stato-Chiesa deve rimanere in Vaticano.
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