27 novembre 2007

Conferenza per il Medio Oriente: la road map di Benedetto XVI (Casavola per "Il Messaggero")


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LA ROAD MAP DI BENEDETTO XVI

di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA

LA conferenza per il Medio Oriente, che si apre ad Annapolis negli Stati Uniti, si deve alla iniziativa del Presidente nordamericano Bush, perché in quell’area può giocarsi in positivo o in negativo il bilancio della politica estera della maggiore potenza del mondo. L’intento era di spingere israeliani e palestinesi ad aprire un negoziato con l’assistenza della comunità internazionale, o a giungere almeno ad una dichiarazione congiunta di impegno a trattative. Sembra che già rappresentanti delle due parti si siano incontrati, quasi anticipando i passi cui li avrebbe dovuto indurre la conferenza.
I buoni auspici che l’attenzione di ogni parte del mondo indirizza ad Annapolis si rafforzano per il fatto che tra le delegazioni invitate ci sarà anche quella vaticana. È questa ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la prova del credito che la Chiesa Cattolica riscuote come soggetto a pieno titolo della comunità internazionale, specie quando si discute di soluzioni pacifiche a gravi controversie tra popoli e Stati, finora, specie nel caso in questione, abbandonate da sessant’anni alla forza delle armi. Sono dunque almeno tre le ragioni per bene sperare sull’esito della conferenza oltre all’ottimismo dichiarato di Bush: l’interesse della Casa Bianca a chiudere il mandato presidenziale con un risultato di pace tra Israele e l’Autorità palestinese, foriero di analoghe conseguenze in tutta l’area; il già intrapreso contatto tra le due parti; la presenza attiva nella conferenza di un campione non sospetto della causa della pace, quale la Santa Sede.
Per venire a quest’ultima, non è da dimenticare la irradiazione in ogni coscienza cristiana presente in tutti i continenti della scelta incondizionata della pace.
La conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America ha indetto una giornata di preghiera, come ha richiamato lo stesso Pontefice Benedetto XVI, per invocare lo Spirito della pace sui convenuti ad Annapolis. Prima dell’Angelus, in Piazza San Pietro, al termine della concelebrazione della messa con i ventitré nuovi cardinali, il Papa ha augurato una soluzione giusta e definitiva per una pace equa e duratura.

© Copyright Il Messaggero, 27 novembre 2007

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