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ENCICLICA/ P. LOMBARDI: NON E' DA ESCLUDERNE UNA SU FEDE
Non è in programma, intanto godiamoci quella su speranza
Città del Vaticano, 30 nov. (Apcom) - "Dopo l'Enciclica sulla carità e sulla speranza in molti ne attendono una sulla fede. Non è da escludere, ma al momento non è in programma e intanto godiamoci quella sulla speranza": così il direttore della Sala stampa della Santa sede, padre Federico Lombardi, ha presentato ai giornalisti provenienti da tutto il mondo la seconda Enciclica di Papa Benedetto XVI intitolata 'Spe salvi' e dedicata al tema della speranza.
Padre Lombardi si è riferito in particolare a chi ha avanzato l'ipotesi di un completamento da parte del Pontefice delle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
Parlando dell'Enciclica 'Spe salvi' firmata stamattina e pubblicata nella stessa giornata, il gesuita ha sottolineato come "il testo esce alla vigilia dell'Avvento, tempo di attesa e speranza. Riconosciamo chiaramente la mano e lo stile del Papa - ha proseguito padre Lombardi - per cui possiamo dire che questa Enciclica è assolutamente e personalmente sua, scritta con discrezione e di getto". "Mentre tutti si attendevano l'Enciclica sociale arriva quella sulla speranza, che l'ha superata nel tempo. Il Papa ci ha lavorato da Pasqua in poi - ha concluso - e in particolare durante il soggiorno estivo a Lorenzago".
Padre Lombardi ha infine ironicamente osservato che "questa volta siamo riusciti quasi fino alla fine a tenere riservato il documento".
ENCICLICA; PAPA: GESU' NON E' NE' RIVOLUZIONARIO NE' COMBATTENTE
E' la speranza che è più forte della sofferenza
Città del Vaticano, 30 nov. (Apcom) - Gesù non era nè un combattente politico né un rivoluzionario. E' quanto afferma Papa Benedetto XVI nella sua seconda Enciclica, intitolata 'Spe Salvi', presentata oggi in Vaticano.
"Il Cristianesimo - osserva il Papa - non aveva portato un messaggio sociale rivoluzionario come quello con cui Spartaco, in lotte cruente, aveva fallito. Gesù non era Spartaco - prosegue il Pontefice - non era un combattente per una liberazione politica come Barabba o Bar-Kochba. Ciò che Gesù, morto in croce, aveva portato era qualcosa di totalmente diverso: l'incontro con il Signore di tutti i signori, l'incontro con il Dio vivente e così l'incontro con una speranza che era più forte delle sofferenze della schiavitù e che per questo trasformava dal di dentro la vita e il mondo".
1 commento:
Partendo proprio dalle parole del Santo Padre sulla vera natura di Cristo che non era ne combattente politico ne un rivoluzionario, insisto nel dire che di conseguenza del fatto che la chiesa è il corpo mistico di Cristo non può e non deve in alcun modo avere valenza e colore politico. Ecco perchè è tremendamente sbagliato dividere la chiesa in tradizionalista e progressista la chiesa è una ed indivisibile se viene considerata veramente per quello che rappresenta.
Ho avuto modo di leggere solo una piccola parte del testo della Spei Salvi e la trovo interessante dal punto di vista filosofico e teologico ma questo con Benedetto XVI è una garanzia. Spero di leggere più approfonditamente il testo che comunque come è proprio dello stile di Benedetto XVI è scorrevole anche nei punti che potrebbero sembrare di più difficile comprensione.
GRAZIE SANTITA'
Eugenia
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