22 marzo 2008
Via Crucis: le note di agenzia
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PAPA A VIA CRUCIS: GRAZIE PER PAZIENZA SOTTO LA PIOGGIA
Venerdì santo giornata di meditazione e silenzio
Roma, 21 mar. (Apcom) - "Grazie per la pazienza sotto la pioggia e buona Pasqua": con queste parole il Papa ha concluso la Via Crucis al Colosseo, davanti a migliaia di fedeli che - nonostante la forte pioggia - si sono radunati nel cuore della Capitale per seguire la tradizionale e suggestiva celebrazione.
"Anche quest'anno - ha sottolineato Benedetto XVI - abbiamo ripercorso il cammino della Croce, la Via Crucis, rievocando la passione di Cristo. I nostri occhi hanno rivisto la sofferenza e l'angoscia che il nostro redentore ha dovuto sopportare nell'ora del grande dolore che ha segnato il culmine della sua missione".
"La giornata del venerdì santo - ha aggiunto - si chiude nel silenzio della meditazione e della preghiera. Tornando a casa, anche noi come coloro che assisteranno al sacrificio di Gesù ci percuotiamo il petto ripensando a quanto è accaduto".
PAPA: SBAGLIA CHI CREDE DI NON AVER BISOGNO DI DIO
Chiediamo a Gesù di porre in crisi nostre anime
Roma, 21 mar. (Apcom) - "I nostri sguardi sono spesso distratti da dispersivi ed effimeri interessi terreni". Per questo "oggi volgiamo lo sguardo verso Cristo. Fermiamoci a contemplare la sua croce": è l'avvertimento lanciato dal Papa, al termine della Via Crucis, al Colosseo, davanti a migliaia di fedeli.
L'amore di Dio "è scuola di giustizia e di pace - ha sottolineato il Pontefice - è patrimonio universale di perdono e di misericordia". Il Papa si è dunque soffermato sull'amicizia di Gesù con gli uomini. "Amico, così Gesù chiama Giuda e gli rivolge l'ultimo, drammatico appello alla conversione. Amico chiama ognuno di noi perchè è amico vero di tutti noi. Purtroppo non sempre riusciamo a percepire la profondità di questo amore sconfinato che Dio nutre per noi. Per lui non c'è differenza di razza e cultura".
Ma "che cosa abbiamo fatto di questo dono? Della rivelazione del volto di Dio in Cristo - domanda il Papa - della rivelazione dell'amore di Dio che vince l'odio? Tanti, anche nella nostra epoca non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso. Tanti sono alla ricerca di un amore e una libertà che escluda Dio. Tanti credono di non aver bisogno di Dio. Lasciamo questa sera - ha concluso Benedetto XVI - che il suo sacrificio sulla croce ci interpelli e chiediamo a lui di porre in crisi le nostre umane certezze. Apriamogli il cuore. Gesù è la verità che ci rende liberi di amare".
Papa: volgiamo sguardo verso Cristo
Appello di Ratzinger alla Via Crucis
"I nostri sguardi sono spesso distratti da dispersivi ed effimeri interessi terreni". Per questo "oggi volgiamo lo sguardo verso Cristo. Fermiamoci a contemplare la sua croce": è l'avvertimento lanciato dal Papa, al termine della Via Crucis, al Colosseo, davanti a migliaia di fedeli. "Tanti credono di non aver bisogno di Dio. Lasciamo questa sera - ha concluso Benedetto XVI - che il suo sacrificio sulla croce ci interpelli".
La croce ''ci rende fratelli e sorelle'', senza ''differenze di razza e cultura'', perché ''Gesù Cristo è morto per affrancare l'intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cieco odio e violenza, dalla schiavitù del peccato''. Sono questi i passi centrali della riflessione fatta da Benedetto XVI al termine della Via Crucis al Colosseo.
Dinanzi alle migliaia di fedeli riuniti per la tradizionale celebrazione del Venerdì Santo nonostante il freddo e la pioggia (lo stesso Pontefice ha rinunciato a portare la croce nelle ultime tre stazioni, come era invece previsto, sostituito dal cardinale vicario Camillo Ruini), il Papa ha parlato del significato della morte di Gesù per la salvezza degli uomini, domandandosi però che cosa l'umanità abbia fatto oggi di questo ''dono''.
''Tanti, anche nella nostra epoca - ha detto papa Ratzinger - non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso. Tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che eslcudano Dio, tanti credono di non aver bisogno di Dio''. Il Pontefice ha invece invitato a volgere verso Cristo ''i nostri sguardi spesso distratti da dispersivi ed effimeri interessi terreni''.
L'amore di Dio "è scuola di giustizia e di pace - ha sottolineato il Pontefice - è patrimonio universale di perdono e di misericordia". Il Papa si è dunque soffermato sull'amicizia di Gesù con gli uomini. "Amico, così Gesù chiama Giuda e gli rivolge l'ultimo, drammatico appello alla conversione. Amico chiama ognuno di noi perchè è amico vero di tutti noi. Purtroppo non sempre riusciamo a percepire la profondità di questo amore sconfinato che Dio nutre per noi. Per lui non c'è differenza di razza e cultura".
Il ricordo dei cristiani perseguitati
Ruini ha aperto la Via Crucis prima di consegnare la croce ai frati della Custodia di Terra Santa, a una famiglia romana, a una suora del Burkina Faso, a una ragazza e a un sacerdote cinesi. E proprio la tormentata realtà dei cattolici cinesi fa da sfondo alle meditazioni scritte dal cardinale Zen. La condizione dei cristiani perseguitati per la loro fede - ''martiri'' del nostro secolo -, l'assenza di libertà religiosa e le ingiustizie perpetrate dallo Stato, il ''tradimento'' compiuto anche da uomini di Chiesa, la quale Chiesa, però, sarà colei che alla fine avrà la sua ''vittoria''. Le meditazioni scritte dal cardinale di Hong Kong per la Via Crucis al Colosseo puntano il dito contro le persecuzioni religiose, portando alla ribalta, pur senza mai citare la Cina, le sofferenze della ''Chiesa del silenzio'' del suo paese. E' anche l'attrice Paolo Pitagora a leggere le meditazioni e le preghiere, che danno vita a un forte appello in favore della libertà religiosa e contro le ingiustizie perpetrate dalle autorità costituite. ''I Colossei si sono moltiplicati attraverso i secoli - si dice con riferimento allo storico luogo di martirio -, là dove i nostri fratelli, in varie parti del mondo, in continuazione della Tua Passione, vengono ancora oggi perseguitati''. Ed è questo un destino che riguarda anche la Chiesa, ''la Sposa di Cristo'', che ''in tante parti del mondo sta attraversando l'ora tenebrosa della persecuzione''.
Tgcom
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