26 maggio 2008

Hans Kung loda Benedetto XVI: "Il dialogo avviatosi tra il Papa e le autorità musulmane è in linea con la costruzione di un'etica mondiale"


Vedi anche:

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«La Chiesa in Cina chiamata all’unità» (Mazza)

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Rosso "malpela" il gioco di chi fa di Martini l'antipapa. Mah...caro Malpelo, l'unico che può interrompere il "giochetto" è proprio Martini...

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Visita del Papa a Genova: lo speciale del sito dell'Arcidiocesi

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Visita del Papa a Brindisi: Mons. Talucci illustra i preparativi

Cari amici, ho finalmente capito come mai nessuno ha dedicato titoloni da prima pagina alla visita (sabato) in Italia di Hans Kung.
Udite...udite: egli non ha attaccato Benedetto XVI ma, semmai, ha lodato la sua capacita' di dialogo con l'islam.
Ma tu guarda come sono selettivi questi giornaloni
:-)
R.

VATICANO/ KUNG: TRA BENEDETTO XVI E ISLAM DIALOGO POSITIVO

Necessario per una nuova stagione anche in politica

Genova, 24 mag. (Apcom)

Il dialogo avviatosi tra Benedetto XVI e le autorità musulmane "è in linea con la costruzione di un'etica mondiale". Lo afferma in una intervista ad Apcom, Hans Kung, sacerdote cattolico e teologo dissidente, famoso per le sue critiche al papato.

Kung, oggi a Genova per un convegno è presidente di Weltetos, una Fondazione per il dialogo con le religioni, che si basa sulla convinzione che le religioni possono dare un contributo alla pace nel mondo e troveranno un accordo su una base etica comune.

"Dopo il suo discorso di Regensburg (causa di un incidente diplomatico con l'Islam, ndr) Benedetto XVI - afferma Kung - è stato capace di correggersi: le autorità musulmane gli hanno scritto una lettera molto costruttiva e lui ha risposto con una lettera altrettanto costruttiva. Questo è in linea con la costruzione di un'etica mondiale".

"Dal punto di vista cristiano - afferma Kung - l'Islam è una religione violenta, ma quando parli coi musulmani, ti dicono che nessun Paese islamico ha mai attaccato un Paese cristiano e ti ricordano che Bush ha attaccato l'Afghanistan, ha attaccato l'Iraq, ha favorito la soppressione dei palestinesi e l'invasione del Libano". Sostiene Kung che "il dialogo tra le religioni ha un senso molto politico, è il presupposto necessario per una nuova stagione".
Secondo il teologo tedesco "gli anni che stiamo vivendo ricordano quelli del senatore McCarthy, del maccartismo, allora c'era una caccia isterica contro i cosiddetti antiamericani. Oggi c'è una ossessione altrettanto isterica per la sicurezza".
"Quando la politica diventa politica militare è una catastrofe - afferma Kung - ma spero che col nuovo presidente americano la situazione cambi anche negli Stati Uniti".

© Copyright Apcom

Benedetto XVI non si e' "corretto" dopo il discorso di Ratisbona ma ha precisato il suo pensiero dopo le interpretazioni "podaliche" dello stesso da parte di certi giornalisti.
R.

13 commenti:

mariateresa ha detto...

Ma guarda te la combinazione.
Buongiorno a tutti.
Questo censurare il Kung pensiero quando non rientra nel gabbione interpretativo del giornalista collettivo mi fa riflettere.
Ho visto che avete discusso ieri sul caso Martini. Non credo che un Martini diverso sarebbe ora ripreso dalla stampa. Voi direte che il problema non si pone perchè Martini non ha rettificato. Anche questo è vero.
Ma io ricordo un precedente. Dopo la lunga intervista sull'Espresso a Ignazio Marino e dopo le varie godurie esaltate sulla solita stampa, il cardinale precisò meglio l'intervista e in modo notevole, a mio parere, solo che lo fece su Famiglia Cristiana. e così l'hanno saputo solo i lettori di Famiglia cristiana.
Questo atteggiamento della stampa è penoso e disvela in modo pietoso il pregiudizio. Se non difendiamo noi il nostro cervello sono guai....

Raffaella ha detto...

Ciao Mariateresa, dobbiamo imparare a tenere il cervello alla giusta temperatura :-))
A proposito della scelta dei giornali mi chiedo: perche' rilasciare interviste (anche ieri) a Repubblica ed all'Espresso per poi chiarire su Famiglia Cristiana?
Dilemma :-)
R.

Anonimo ha detto...

Buon giorno a voi, leggo sul sito del Corriere che D'Alema si sta interessando anche lui alla Chiesa. Pare che abbia detto, in un convegno, con intento critico verso Papa Benedetto, che "la tentazione del potere è demoniaca, Giovanni Paolo II chiese perdono". Mi pare che finita la tregua elettorale sia ricominciata l'offensiva....

mariateresa ha detto...

non l'ho capito nemmeno io.
Una cosa però l'ho capita: il cardinale viene ogni tanto in Italia (e per il resto del tempo sta a Gerusalemme) e non appena appoggia il piede sul suolo italico trova grupponi di giornalisti pronti a spremerlo come un pompelmo.
Stessa procedura per il cardinale Tettamanzi che dovrebbe servire all'uopo quando il cardinale Martini non c'è. Prcedenti di comunicati della Curia di Milano che mettevano i puntini sulle i nei confronti di certi articoli di giornale, ci sono, ma mai li ho visti riprendere.
Ora io dico questo non per negare che un problema esista , perchè il problema c'è (anche se si può negarlo dicendo che è bello vedere tante voci nella chiesa...)ma voglio solo ricordare che il problema non è detto che sia quello che vul fare credere la stampa.

Raffaella ha detto...

Il problema e' sempre quello di evitare la confusione nella fede dei semplici...speriamo che in tanti si rendano conto dei giochini vari, in primis quelli della stampa.

Ciao Carla, ho letto di D'Alema.
Evidentemente la sconfitta elettorale e la ferita personale aperta dalla scelta di fare segretario del PD Veltroni hanno lasciato il segno nell'ex presidente del Consiglio, ex ministro degli esteri, ex candidato alla presidenza della Repubblica, ex candidato a quella della Camera.
Questa smania di nominare il Concilio (il Vaticano II, perche' gli altri e' come se non fossero mai esistiti), pensando di interpretarl meglio del Papa, che era presente, di usare Giovanni Paolo II contro Benedetto XVI, di picconare la Chiesa perche' non fa o dice cio' che si vorrebbe, sta veramente facendo cadere le calzette (e altro) a tutti...
D'Alema vuole parlare della Chiesa? Bene! Come ex ministro degli esteri, dovrebbe fare pubblica ammenda perche' un Capo di Stato straniero (Il Papa) non ha potuto mettere piede in una universita' romana.
Un consiglio a D'Alema: pensi ai problemi del suo partito ed eviti di fare sermoni non richiesti.
R.

mariateresa ha detto...

sono solo tentativi, parlo di D'Alema di ottenere visibilità in un'ambientino così amabile che più d'uno sarebbe disposto a svendere la vecchia madre ai beduini.
D'Alema una volta si è dichiarato ammiratore di sant'Escrivà. Più le spari grosse e meglio ti notano.
E meno male che per fare notizia non vanno nudi per la strada.

Raffaella ha detto...

ahahahahah
Che brutta immagine...

Scenron ha detto...

"Dal punto di vista cristiano l'Islam è una religione violenta"....???
Non dal punto di vista cristiano, ma dal punto di vista UMANO!
"quando parli coi musulmani, ti dicono che nessun Paese islamico ha mai attaccato un Paese cristiano"...Certo che no, ma hanno assaltato chiese e luoghi di culto cristiani, bruciato fantocci del Papa e urlato slogan contro di lui...

Comunque, dopo la delusione iniziale e dopo l'incontro avuto con lui nel 2005, Kung disse che questo Papa ci avrebbe stupito...secondo voi qualcuno ha riportato queste parole?? :D

mariateresa ha detto...

Anche il cardinale Martini ha detto che il papa ci avrebbe stupito.
Ma è andata a finire che molti di noi si sono poi stupiti del cardinale Martini stesso.
Ma lasciamo stare.
Forse mi sbaglio, ma, per rispondere a Scenron,credo che sia stata la Stampa a pubblicare dello stupore sul nuovo papa da parte di Kung.
Credo che il mondo cattolico progressista più militante , che ha fortissime entrature nei media di tutto il mondo, si sia fatto una sorta di viaggio mentale dopo il conclave, per vari motivi, alcuni dei quali sicuramente in buona fede. Ma io ne annuso anche altri, forse perchè sono vecchietta, e cioè il bisogno di dimostrare che un certo mondo, con questa elezione, non andava all'estinzione.Sono stati per un quarto di secolo al passo con GPII e se non fosse stato per la guerra in Iraq non avrebbero avuto niente, o molto poco da spartire con il suo papato. Poi arriva Benedetto, il suo braccio destro e anche sinistro, sempre per 25 anni. Credo che alcuni abbiano avuto la voglia di buttarsi nel Tevere.
Ed è per questo che c'è chi continua a guardare la data di nascita del nostro papa e a consolarsi così (come il giornalista del Figaro). E' dura da dire, ma per alcuni è così.
La Chiesa è qui e ora, ogni giorno, e Cristo è in ogni uomo che incontriamo, ma ci sono alcuni che aspettano il papa progressista e la Chiesa dell'avvenir per sentirsi cattolici soddisfatti. Esattamente come i compagni di una volta.
Questa distorsione ideologica è la causa di tanti mali, così ad esempio abbiamo i parroci, i vescovi, i cardinali e anche i papi e i santi che sono di destra o di sinistra.Domenica scorsa, ho appreso da un saputone che la Chiesa della mia città in cui vado spesso a messa, è di destra. Immagino non parlasse dell'edificio. Non me ne ero mai accorta, perchè il prete mai e poi mai parla di politica. Ma forse è proprio questo il problema.
Credo, in tutta sincerità, che papa Benedetto sia ben conscio di questo bel casino.
A una cara amica che ha questa formazione cattolico progressista e che aveva di mira di sfinirmi sulla questione del celibato e altre militanze, ho risposto gentilmente, ma con fermezza, che essendo noi appena tornate da un funerale che ha seppellito una persona morta a 40 anni, trovavo questa discussione di straordinaria futilità, soprattutto in una prospettiva di fede e che se volevamo invece parlare del senso della vita e della morte ero pronta ad ascoltarla.
Perchè sono quelle le questioni importanti.Quelle sono le domande. Il resto si può sempre discutere e discutere liberamente, ma non può arrivare ad essere così importante da offuscare i fondamentali e l'essenzialità del messaggio in cui crediamo.
Scusate, mi sono lasciata prendere....

Scenron ha detto...

Martini, cara Maria Teresa, stando a quanto riporta il 'Corriere della Sera' del 20 aprile 2005 (custodito da me gelosamente!), ha votato in conclave per Ratzinger e ha orientato su di lui i voti dei cardinali a lui vicini (Tettamanzi e Co.)...non sono ancora riuscito a capire il perchè!! C'è gente strana nel mondo...
Condivido la tua analisi sui cattolici progressisti e il loro rapporto con la Chiesa...è ora di mollare queste stupide classificazioni (parlo in generale!), queste etichette, queste divisioni di stampo politico e tornare all'essenziale della missione della Chiesa, ovvero l'annuncio del Vangelo...il 19 aprile 2005 è stato inaugurato questo nuovo corso, da un Papa che non è ne conservatore ne progressista, ma semplicemnte autentico cristiano....

mariateresa ha detto...

caro Scenron, penso che il cardinale Martini e altri abbiano votato così perchè l'alternativa doveva essere veramente deboluccia o foriera di grave insipienza. Non c'è altra spiegazione, a buon senso. Perchè non voglio credere che il Corriere (e Martini nel Corriere, ma anche su Repubblica)abbiano raccontato una balla.
A che scopo, a parte altre considerazioni di stile?
Ricordo che alcuni hanno anche raccontato che il cardinale Danneels che più progressista non si può,usci con un volto stralunato dal Conclave.
Viene da pensare che la pronta riconversione di alcuni prelati sul nome del nostro Benedetto abbia lasciato ismiti dalla sorpresa quelli che la riconversione non l'avevano pensata.
Ma questo è il passato.

Anonimo ha detto...

se non ricordo male, nel precedente Sinodo si è discusso sia del celibato sacerdotale che della comunione ai divorziati. Evidentemente, la maggioranza dei vescovi si è espressa in una direzione volta al mantenimento delle norme attuali. Non funziona così anche in Parlamento, dove a decidere è la maggioranza? Perchè prendersela sempre col Papa oscurantista?

Anonimo ha detto...

Carissimi amici del blog, ancora una volta devo mio malgrado, costatare che c'è chi definisce il discorso di ratisbona un incidente diplomatico e chi, tanto per dirne una, dice che Benedetto XVI si è corretto.............
Allora prima di tutto per l'ennesima volta e lo farò sino alla nausea, il discorso di Ratisbona non è stato portatore di nessun incidente diplomatico; le parole del Papa come sempre, anche in quell'occasione furono chiarissime e solo la malafede di certi giornalisti, portò alle dimostrazioni di intolleranza ed alle minacce contro Benedetto XVI, che tutti ben conosciamo. A suo tempo, anche il viaggio in Turchia, che si rivelò un grande successo diplomatico, venne definito dai soliti noti, come una toppa per riparare lo scivolone di Ratisbona. Beh sapete che vi dico....... Che senza Ratisbona e senza il viaggio in Turchia, il dialogo quello serio, con i musulmani non si sarebbe mai aperto e se poi 138 e più dotti musulmani decisero di scrivere al Papa, non lo fecero certo perchè lui si corresse o scusò ( anche perchè non aveva nulla da correggere e nulla di cui scusarsi ) ma, soltanto perchè avevano trovato una persona, capace di dialogare nella verità qualunque dovesse essere il prezzo da pagare!
Meditate gente meditate!