20 maggio 2008

La calorosa accoglienza riservata al Papa nel santuario della Madonna della Misericordia (Osservatore)


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La calorosa accoglienza riservata al Papa nel santuario della Madonna della Misericordia

A Savona sulle orme di Pio VII

Savona, 19.

Nel ricordo di Pio VII è iniziata dal santuario mariano di Nostra Signora della Misericordia, la visita di Benedetto XVI a Savona. È la prima visita di un Pontefice alla città ligure dopo centonovantatré anni, esattamente da quando, il 10 maggio 1815, il re di Sardegna Vittorio Emanuele I accolse nello stesso santuario Papa Chiaramonti, tenuto prigioniero per tre anni nell'episcopio savonese da Napoleone. Una vicenda, quella di Pio VII, che insegna ai cristiani di oggi che nessuna pressione può far tacere la Chiesa e che è necessario avere, come ha ricordato Benedetto XVI, il coraggio di "affrontare le sfide del mondo: materialismo, relativismo, laicismo, senza mai cedere a compromessi, disposti a pagare di persona".
L'elicottero con a bordo il Papa è atterrato nel piazzale antistante la casa del beato Antonio Botta, a cui la Madonna apparve il 18 maggio 1536. Ad accompagnarlo erano il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, gli arcivescovi Fernando Filoni, sostituto della segreteria di Stato, James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia, Domenico Calcagno, già vescovo di Savona-Noli e oggi segretario dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, Mauro Piacenza, del clero di Genova, segretario della Congregazione per il Clero, i monsignori Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, Franco Camaldo e Giulio Viviani, cerimonieri pontifici, padre Leonardo Sapienza, addetto per il protocollo della Prefettura della Casa Pontificia e padre Ciro Benedettini vice direttore della Sala stampa della Santa Sede. Facevano parte del seguito papale anche il dottor Renato Buzzonetti e Giovanni Maria Vian, direttore de "L'Osservatore Romano". Ad attenderlo erano monsignor Vittorio Lupi, vescovo diocesano e l'arcivescovo Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia. Un breve saluto alle autorità presenti - dal sindaco, al presidente della regione, al ministro delle attività produttive Claudio Scajola, in rappresentanza del governo italiano - e poi la preghiera davanti alla statua della Vergine della Misericordia. Nel santuario si erano raccolte le carmelitane scalze che hanno accompagnato con il canto l'ingresso di Benedetto XVI. Sull'altare della cripta, il Papa ha deposto la "rosa d'oro", una delle maggiori onorificenze che i Pontefici offrono ai più importanti santuari mariani. Una breve sosta di preghiera davanti alla Vergine e poi l'incontro con le claustrali, che gli hanno donato una pergamena. Sul sagrato il Papa ha salutato i bambini della scuola elementare e gli anziani ospiti della casa di riposo attigua al santuario.
Per raggiungere il centro della città il corteo papale ha attraversato una strada, per la verità molto stretta, ai lati della quale tuttavia erano ammassate centinaia di persone che hanno atteso per ore il suo passaggio. Anche in Piazza del Popolo, dove era prevista la celebrazione della messa, circa ventimila persone, erano in attesa dell'arrivo del Papa da molte ore nonostante la pioggia battente.
Caratteristico l'altare disegnato da Nicolò Casiddu, inclinato verso un grande crocifisso dorato, portato dalla confraternita di Varazze. Sul lato sinistro, una statua raffigurante la Madonna della Misericordia. Sul lato destro dell'altare, i vari membri delle confraternite, che con i caratteristici abiti variopinti hanno dato colore al grigio plumbeo del cielo.
Il vescovo Lupi, nel saluto rivolto al Papa all'inizio della messa, ha affermato, tra l'altro, che "la visita darà nuova energia per ripartire con rinnovato entusiasmo". Poi, a nome di tutta la Chiesa locale, ha ricordato le attese e i problemi della diocesi, sottolineando il legame con la Sede di Pietro, dato che Savona ha dato i natali a due Pontefici, Sisto IV e Giulio II. La corale diocesana, composta da più di quattrocento cantori, di ventuno corali parrocchiali, e da venticinque strumentisti, diretta dal maestro Maurizio Fiaschi, ha accompagnato i vari momenti della celebrazione. Per evidenziare la continuità della successione apostolica, il Papa ha utilizzato lo stesso trono usato da Pio VII in occasione della visita del 1815 al santuario, mentre per la consacrazione è stato adoperato un calice romano del XVIII secolo, opera dell'orafo Vincenzo Belli.
Nell'omelia, interrotta più volte dagli applausi, Benedetto XVI ha voluto evidenziare che il suo pellegrinaggio "è anche memoria e omaggio al mio venerato predecessore Pio VII, la cui drammatica vicenda è indissolubilmente legata a questa città e al suo santuario mariano". E, soprattutto, ha sottolineato come egli sia venuto "a rinnovare l'espressione della riconoscenza della Santa Sede e di tutta la Chiesa per la fede, l'amore ed il coraggio con cui i vostri concittadini sostennero il Papa nella sua residenza coatta, impostagli da Napoleone Bonaparte, in questa città".
Con Benedetto XVI hanno concelebrato, oltre al seguito papale, i vescovi della Liguria e numerosi sacerdoti e religiosi. Al termine della messa, il Pontefice, a bordo della papamobile, si è recato in vescovado per visitare le stanze in cui venne tenuto prigioniero Pio VII. Dopo aver incontrato gli organizzatori della visita pastorale, si è diretto alla darsena per salutare le autorità cittadine. Da qui con l'elicottero, verso le 20.20, è ripartito per l'aeroporto di Genova, per poi trasferirsi, in auto, al Santuario della Madonna della Guardia, dove ha pernottato. (nicola gori)

(©L'Osservatore Romano - 19-20 maggio 2008)

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