3 maggio 2008

Quelle conversioni che fanno tanta paura agli atei (Paolo Mosca)


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l’osservatorio

di Paolo Mosca

Quelle conversioni che fanno tanta paura agli atei

Guardando l’altare di Santa Maria del Popolo, sulla sinistra, sono esposti due capolavori di Caravaggio: la Crocifissione di Pietro e la caduta da cavallo di Paolo. Ogni domenica, prima della messa di mezzogiorno, mi fermo ad osservare soprattutto la tela di Paolo: la sua Conversione miracolosa sulla via di Damasco.

Ammetto: un acerrimo avversario di Gesù, che trova la luce e la pace interiore, l’amore di Dio, mi rasserena profondamente. In più, a 'custodire' con passione la gloriosa chiesa di piazza del Popolo, sono i frati agostiniani, sotto l’occhio di padre Antonio Truda. E Agostino è un altro grande convertito della storia. Le sue 'Confessioni' sono una lettura che andrebbe consigliata ai giovani di casa nostra. Gli stessi che nei giorni scorsi sono rimasti perlomeno meravigliati dalle dichiarazioni di un loro idolo canoro, considerato da sempre un personaggio lontano dal 'Cupolone romano', al quale peraltro lui aveva dedicato una canzone di successo. Si tratta di Antonello Venditti. In un’intervista, ha confessato che da bambino, malato gravemente, è stato miracolato dal missionario spagnolo Francesco Saverio, proclamato santo nel 1622, apparso in sogno alla madre: «Tuo figlio si salverà, diventerà un cantante famoso».
Guarito, dopo le sofferenze fisiche, Antonello avrebbe lottato per anni con Satana: con un mostro che dilaniava le sue notti. Ma il segno della croce è stato più forte del maligno. E oggi Venditti non ha più resistito: invita anche i suoi giovani ammiratori a seguire la strada che indica loro Benedetto XVI. Per la cronaca, le parole di Antonello arrivano dopo quelle di un altro 'convertito' famoso, Lucio Dalla. Dunque, se il messaggio di Agostino comporta uno sforzo di lettura, questi segnali imprevisti e più immediati di star dello spettacolo, arrivano con facilità al cuore delle nuove generazioni. Segnali che contrastano vistosamente con quelli che propongono personaggi negativi, atei, in cerca di seguaci (ma perché vengono invitati nei salotti televisivi addirittura per ironizzare su seri argomenti religiosi?), come il matematico Odifreddi.
Costui, appena può, prova a scardinare l’entusiasmo naturale con cui i nostri giovani guardano alla Chiesa, al volontariato, alla lenta ripresa delle vocazioni. E si schiera con quei genitori laici della scuola media di Pieve Ligure, che contestano la visita pastorale nell’istituto del cardinale Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Padri e madri, sostengono che l’intervento del cardinale è un atto di culto, la cui celebrazione è vietata per legge durante gli orari scolastici: e minacciano di chiedere un risarcimento per 'danni morali' all’istituto. Lasciatemelo scrivere. Siamo alla follia.
Invece di ringraziare il cardinale che porta la benedizione del cielo sulla testa dei figli, i genitori si ritengono offesi, considerano violenza morale la carezza di Dio sul cuore dei ragazzi. Sua Eminenza Bagnasco ha accettato con dignità e comprensione questo nuovo affronto in terra ligure. Ricordate le minacce che lui ha già dovuto subire per i suoi .

© Copyright Avvenire, 3 maggio 2008

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