30 novembre 2007

Enciclica, il Papa: "l'uomo non è solo prodotto di condizioni economiche"


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Città del Vaticano, 30 nov. (Apcom) - La promessa di un mondo migliore formulata da Karl Marx "ha affascinato ed affascina tuttora sempre di nuovo", ma, secondo il Papa, il teorico del comunismo ha compiuto un "errore fondamentale": "Egli - scrive Benedetto XVI in un passaggio della sua seconda enciclica - ha dimenticato che l'uomo rimane sempre uomo".
Marx "ha dimenticato l'uomo e ha dimenticato la sua libertà", scrive Ratzinger nella 'Spe salvi', documento dedicato alla speranza. "Ha dimenticato che la libertà rimane sempre libertà, anche per il male. Credeva che, una volta messa a posto l'economia, tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo: l'uomo, infatti, non è solo il prodotto di condizioni economiche e non è possibile risanarlo solamente dall'esterno creando condizioni economiche favorevoli". Più in generale, secondo il Papa "le buone strutture aiutano, ma da sole non bastano. L'uomo non può mai essere redento semplicemente dall'esterno".
Benedetto XVI non nega che l'analisi di Marx si sia imposta storicamente, ma sostiene che "con la sua vittoria si è reso evidente anche l'errore fondamentale di Marx. Egli - scrive - ha indicato con esattezza come realizzare il rovesciamento. Ma non ci ha detto come le cose avrebbero dovuto procedere dopo". Un problema di cui, secondo il Papa, si è presto reso conto anche Lenin. Il quale, dopo la rivoluzione, "dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessun'indicazione sul come procedere".
Un accenno critico viene fatto dal Papa anche alla Rivoluzione francese. "L'Europa dell'Illuminismo - afferma - in un primo momento, ha guardato affascinata a questi avvenimenti, ma di fronte ai loro sviluppi ha poi dovuto riflettere in modo nuovo su ragione e libertà".

1 commento:

euge ha detto...

Purtroppo oggi pare che sia proprio così....... Il materialismo estremo come la corsa disperata al benessere ha ridotto l'uomo proprio ad essere un prodotto delle condizioni economiche. In realtà l'uomo comunque sia ha una parte di spiritualità che oggi è soffocata dalla parte materialista; nei tempi attuali perlare di spiritualità, di sensibilità di speranza in qualcosa di più grande di noi, diventa imbarazzante chi ne parla, viene relegato nel ruolo del moralista del credulone di colui che non avendo eccessivi beni materiali, si rifugia nella fede perchè non sa dove sbattere la testa. L'uomo deve ritrovare e deve far riemergere quello che di spirituale c'è in lui; una spiritualità che abbia un senso concreto che non ha nulla a che vedere con il puro sentimentalismo o con il fanatismo. L'uomo creatura di Dio, deve ricominciare il percorso verso Colui che lo ha creato e che attraverso Cristo, ha fornito la strada della speranza e della redenzione.
Eugenia