22 gennaio 2008

Cini: "Linciati dalla nostra sinistra, era giusto scrivere quella lettera" (Repubblica)


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L´intervista

Cini, lo scienziato ispiratore della protesta contro il Papa alla Sapienza

"Linciati dalla nostra sinistra era giusto scrivere quella lettera"

ELENA DUSI

ROMA - «Una palla di neve diventata valanga». Mentre gli ultimi fedeli lasciano piazza San Pietro, Marcello Cini affida a questa immagine l´incipit delle sue parole. A lanciare la "palla di neve" fu lui - professore emerito di Fisica della Sapienza - con la lettera di "indignazione" per la lectio magistralis affidata a Benedetto XVI. Era il 14 novembre. Alla sua protesta si unirono i 67firmatari del secondo appello al rettore contro "l´incongruo invito".

Ha seguito l´Angelus?

«No, ma mi sembra inaudito il linciaggio che abbiamo subito. Io ho scritto una lettera al rettore in cui sostenevo con molta chiarezza che è inammissibile affidare a un pontefice l´inaugurazione di un anno accademico. Nessuno vuole imbavagliare il Papa, ma il contesto "inaugurazione dell´anno accademico" è incompatibile con l´intervento di un pontefice. È tanto difficile da capire? Io non credo. Mi sembra piuttosto che il sistema politico si sia comportato in maniera ipocrita».

È deluso per il mancato sostegno?

«Presidente della Repubblica, ministro dell´Università, presidente del Consiglio. Tutti ci hanno attaccati. Siamo stati definiti "intolleranti", "cretini", "cattivi maestri", "laici malati" per una lettera al nostro rettore che avevamo tutto il diritto di scrivere e che è stata travisata in modo ignobile. Oggi per tutti noi siamo "quelli che vogliono imbavagliare il Papa"».

Ma perché la palla di neve è diventata valanga?

«Per l´estrema instabilità del teatro politico italiano, che è tutto un annaspare frenetico e caotico. In un sistema complesso e instabile, gesti piccoli e isolati producono conseguenze imprevedibili e sproporzionate. È il famoso battito d´ali di una farfalla che provoca un uragano».

Avete ricevuto messaggi di solidarietà?

«Sì, dalle persone più impensate. È l´unica nostra consolazione. Certo, non siamo arrivati a 200mila simpatizzanti».

Avete in mente iniziative future?

«Io sono un professore in pensione, non ho in mente nulla. Però scriverò una lettera al ministro dell´università Mussi. Per tutta la vita sono stato un uomo di sinistra, e la sua presa di posizione mi ha molto deluso. I miei colleghi pensano a un´iniziativa che riprenda la questione, ma in maniera distesa e pacata. Un´iniziativa di dialogo, invece di accettare questa caccia alle streghe senza reagire».

© Copyright Repubblica, 21 gennaio 2008

Non capisco: si trattava di una presa di posizione scientifica oppure politica? Che cosa c'entra il mancato sostegno della sinistra?
Anche Cini parla di lettera travisata e di professori strumentalizzati. Beh, penso che sia un po' tardi per fare questi chiarimenti.
Se poi andiamo a leggere la famosa lettera di Cini al rettore, ci accorgiamo che egli non e' tanto contrario al fatto che sia un Papa ad inaugurare l'anno accademico. Cini sembra non volere che sia Papa Benedetto XVI a presenziare all'universita'.
Basta leggere alcuni passaggi:

Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali.

Non e' vero! Le grandi universita' tedesche e svizzere hanno cattedre di teologia. Lo stesso professor Ratzinger insegno' sempre in universita' statali, mai cattoliche!

I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana.

Quindi il Papa non puo' parlare perche' non e' un collega...e' cosi'? Suvvia! Il teologo e' un uomo di scienza. Lo si intuisce anche dall'etimologia della parola...

Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino.

E' chiaro che il bersaglio e' Benedetto XVI e non qualsiasi Papa!
Comunque mi pare che Cini possa essere soddisfatto: ci sono state dichiarazioni (concordo: ipocrite e, aggiungo, tardive!) di tutti gli esponenti della parte politica cara al fisico, ma non ci sono scuse ufficiali. E alla luce di cio' che sappiamo oggi tutto cio' e' particolarmente grave.
R.

6 commenti:

brustef1 ha detto...

Perseverare diabolicum. La mia capacità di comprensione è limitata, la stupidità umana è infinita.

Anonimo ha detto...

Quindi secondo te un teologo sarebbe un uomo di scienza?
Tesi ardita e singolare, che evidentemente deriva da un concetto sbagliato di cosa sia la scienza e di cosa sia il metodo scientifico.
I critici della teologia usano dire, sarcasticaemnte, che è l'unica disciplina il cui oggetto di studi non esiste e mi pare che fattualmente nessuno abbia mai potuto smentire quest'affermazione.
A meno che da queste pagine tu non voglia assecondare l'idea, davvero peregrina, che l'esistenza di Dio (del Dio-persona cristiano in particolare) sia dimostrabile per via razionale. Magari attraverso bubbole sofistico-filosofiche del genere della prova ontologica di Sant'Anselmo d'Aosta.

In quanto alla constatazione che nella stragrande maggioranza delle Università pubbliche (e non conessionali) mondiali (tu parli di qualche eccezione in Germania, che comunque andrebbe vericata e in ogni caso sempre eccezione rimane) la teologia non viene insegnata, ciò è semplicemente innegabile.

Una domanda per finire.
Il Papa nel suo discorso preparato per la sapienza ha affermato: "Il Papa parla come rappresentante di una comunità credente, nella quale durante i secoli della sua esistenza è maturata una determinata sapienza della vita; parla come rappresentante di una comunità che custodisce in sé un tesoro di conoscenza e di esperienza etiche, che risulta importante per l'intera umanità: in questo senso parla come rappresentante di una ragione etica.

Allora mi chiedo: "Ma di questo "tesoro di conoscenze e di esperienze etiche" fanno parte anche i 5 secoli di "Sacra Inquisizione", con le persecuzioni atroci e sanguinarie di catari, albigesi, patarini, valdesi, ugonotti, dolciniani, ebrei, musulmani, protestanti, eretici, streghe e chi più ne ha più ne metta?

Cordiali saluti,
Alessandro

Anonimo ha detto...

La teologia non e' una scienza? E che cos'e' allora? Non e' uno scienziato il bio-logo? Il farmaco-logo, il geo-logo?
Anche le forze studiate dalla fisica non si toccano, eppure ci sono...
Esse sono misurabili ma la corrente elettrina non si vede. O Sbaglio?
Anche la teologia utilizza i metodi deduttivo e induttivo.
La teologia e' una scienza argomentativa ed ha per oggetto la Sacra Scrittura.
Chi non crede pensa che tale oggetto non esista, ma e' una loro opinione...

Se l'argomento proposto, per criticare il Papa, e' sempre quello dell'Inquisizione, non andiamo da nessuna parte.
Io potrei obiettare che anche i rivoluzionari francesi utilizzavano gli stessi metodi dei re. Non a caso l'ultimo e' stato ghigliottinato. Per non parlare dell'esecuzione dello zar russo dopo la rivoluzione.
Se camminiamo con lo sguardo costantemente rivolto al passato, rischiamo di andare a sbattere contro qualche ostacolo.
R.

brustef1 ha detto...

Non c'è nulla di più antistorico -se vogliamo parlare di metodo- del giudicare un evento del passato secondo criteri che sono maturati più tardi rispetto a quell'evento. Si giungerebbe a vere assurdità, perché, ad esempio, Veltroni o Prodi dovrebbero scusarsi per le atrocità commesse degli imperatori romani. Il Papa era anche un sovrano temporale e, nella gestione del suo stato, doveva comportarsi come gli altri sovrani. La teologia è oggi una vera scienza, e gli atenei pubblici tedeschi, comprendendola tra le discipline di insegnamento, danno prova di libertà e di vera laicità. D'altra parte, anche la genetica ha una base indimostrabile: il perché della vita (e della morte)

Luisa ha detto...

Cara Raffaella, consiglio a chi ha la fortuna di avere il libro di Joseph Ratzinger," Guardare Cristo", di rileggerlo e in particolare le prime pagine dove troveranno molti chiarimenti sui fatti recenti della Sapienza. A pagina 15, sta scritto :

" ...la sete di infinito appartiene alla stessa natura dell`uomo,anzi è addirittura la sua essenza. Il suo limite può essere unicamente l`illimitato e i confini della scienza non possono venire per principio scambiati con i confini della nostra esistenza. Questo sarebbe un`incomprensione tanto della scienza come dell`uomo. Là dove la scienza innalza la pretesa di esaurire i limiti della conoscenza umana, sconfinerebbe nel non scientifico".

Segue tutta una riflesssione sull`agnosticismo.
Confermo che la teologia è insegnata nelle nostre università svizzere.

gemma ha detto...

La mente umana, se veramente si rispetta l’uomo, è talmente grande da poter ospitare tutto ciò che deriva dal suo ragionamento, sia logico, matematico che umanistico
All’Università non si insegnano solo le scienze biologiche, fisiche, matematiche ma ci si laurea anche in filosofia e scienze (?) politiche. All’estero si consegue la laurea in teologia in molte università pubbliche (paesi confessionali?)
Allo stesso modo in cui ci si ostina a vole tener fuori la teologia dall' Università, potrei dire altrettanto per la politica perché è molto pericoloso che l’insegnamento sia nelle mani dell’ideologia del momento e, se è veramente libera, tutti abbiamo il diritto di contribuire alla cultura del tempo in cui viviamo, fatta , si spera, non solo da formule matematiche ed esperimenti di laboratorio. Per quanto ne so, la lectio magistralis tenuta dal prof Caravale, ha avuto come tema la pena di morte. Argomento di scienza?
Non ho sentito indignazione per la presenza all'inaugurazione di uomini in divisa, seduti in prima fila. Forse erano scienziati armati