Il Papa ha ordinato ieri mattina 29 nuovi sacerdoti (Il Tempo)

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Il Papa ha ordinato ieri mattina 29 nuovi sacerdoti

Con una celebrazione di due ore e mezzo, ricca di simboli, vissuta con intensità e partecipazione, e senza esitazioni, il Papa ha ordinato ieri mattina 29 nuovi sacerdoti, ai quali ha raccomandato, citando il Vangelo, di non essere «padroni della fede» ma «collaboratori della gioia».

È la terza volta, dall'inizio del pontificato, che papa Ratzinger tiene fede all'appuntamento annuale con l'ordinazione di nuovi preti della diocesi di Roma, ma quest'anno lo fa con una settimana di ritardo rispetto alla Giornata delle Vocazioni, per via del viaggio negli Stati Uniti.
La cerimonia si è svolta nel rispetto della liturgia tradizionale, che prevede i suggestivi gesti dell'imposizione delle mani sul capo di ogni candidato e dello stendersi a terra dei futuri preti, in preghiera, ai piedi dell'altare. Gesti compiuti in perfetto silenzio, come vuole la regola, «una preghiera silenziosa - ha spiegato Benedetto XVI nell'omelia - in cui avviene l'incontro tra due libertà: la libertà di Dio, operante mediante lo Spirito Santo e la libertà dell'uomo». Papa Ratzinger ha anche accennato al ruolo di Cristo, e quindi del sacerdote, di difendere l'umanità da Satana, l'«accusatore per antonomasia».
È la figura del Buon Pastore, ha sottolineato il Papa, «quella che più di ogni altra pone in luce il ruolo e il ministero del presbitero nella comunità cristiana»: tra mistica e concretezza il Pontefice ha richiamato i nuovi sacerdoti ad accogliere lo Spirito Santo, ma anche a compiere la loro missione nel mondo, dando «speranza di pace e di conforto per i sofferenti e i feriti della vita».
Ventinove i nuovi sacerdoti, alcuni giovanissimi, come Stefano Dell'Acqua, da Legnano (Milano), ventiquattro anni lo scorso gennaio, altri provenienti da luoghi lontani e martoriati, come Robert S. Jiaijs da Baghdad, caldeo iracheno la cui ordinazione dimostra, in questo momento, l'attenzione del Vaticano per le minoranze cristiane perseguitate. Qualcuno si commuove, tra i più giovani. Le storie di alcuni dei nuovi preti vengono raccontate da Avvenire: qualcuno ha lasciato la fidanzata con cui stava da anni, chi ha rinunciato a un buon lavoro, chi ha passato un'adolescenza da «metallaro». Altri cantavano nel coro della parrocchia, o frequentavano comunità religiose. Altri ancora hanno scelto la strada del sacerdozio in età più avanzata, come il cileno Patricio Jorge Campos Rios, prete a 44 anni.
Tutti raccontano di una vocazione giunta all'improvviso all'interno di vite «normali» e molto diverse. E a tutti loro, l'invito del Papa, con le parole di San Paolo, ad essere «non padroni della fede ma collaboratori della gioia». Per esserlo, «in un mondo triste e negativo - ha detto Benedetto XVI - bisogna che il fuoco del Vangelo arda dentro di voi, che abiti in voi la gioia del Signore. Allora solo potrete essere messaggeri e moltiplicatori di questa gioia recandola a tutti, specialmente a quanti sono tristi e sfiduciati».

© Copyright Il Tempo, 28 aprile 2008 consultabile online anche qui.