8 maggio 2008
MEDIA/ BAGNASCO: FARE CONTRO-INFORMAZIONE PER EVITARE PREGIUDIZI
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MEDIA/ BAGNASCO: FARE CONTRO-INFORMAZIONE PER EVITARE PREGIUDIZI
Occorre creare sinergie tra media cattolici per questo risultato
Milano, 8 mag. (Apcom)
"E' possibile e doveroso da parte dei media cattolici fare una vera contro-informazione come servizio non solo verso la comunità cattolica, ma tutto il Paese, perché la gente ha il diritto di potere conoscere i fatti e gli avvenimenti senza filtri pregiudiziali che creano stati d'animo e sentimenti che non sono costruttivi".
Lo ha affermato il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, a margine di un convegno sull'informazione cattolica in svolgimento a Milano.
Per raggiungere questo obiettivo, ha sottolineato il cardinale, i media cattolici "devono creare sinergie, a partire dai bollettini parrocchiali fino ad arrivare alle tv, alle radio e ai quotidiani", stando attenti "alla formazione di buoni operatori del settore".
Rispondendo alla domanda se ci sia pregiudizio da parte del mondo dei mass media nei confronti della Chiesa, Bagnasco ha detto che "bisogna stare ai fatti, ma è sempre possibile distorcere gli avvenimenti della Chiesa e gli interventi da parte del Magistero".
Per evitare questo, ha sottolineato il presidente della Cei, bisogna andare alle fonti autorevoli, che sono i discorsi del Papa e quelli dei vescovi", evitando che frasi o singole parole siano messe fuori contesto distorcendone il significato.
Bagnasco: troppi fedeli e preti leggono giornali non cristiani
"A lungo andare è un pregiudizio autolesionista"
Roma, 8 mag. (Apcom) - "Troppi sono ancora i fedeli, e a volte anche i sacerdoti, non sufficientemente consapevoli della necessità di un'informazione in grado di offrire un quadro di riferimento, una griglia interpretativa degli avvenimenti coerente con la visione cristiana": lo denuncia il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, intervenendo ad un convegno di direttori e collaboratori degli uffici diocesani delle comunicazioni che si svolge a Milano da oggi a sabato.
"Molti - prosegue Bagnasco - appoggiano acriticamente il proprio giudizio su giornali il cui punto di vista sulla Chiesa è viziato da un fraintendimento, quando non da pregiudizi. E lo fanno - sottolinea - fino al punto da manifestare preferenza e da riconoscere a tali fonti un'attendibilità superiore, il che diventa a lungo andare un pregiudizio autolesionista. Così - sostiene il presidente della Cei - chi è lontano non è invogliato a riavvicinarsi e, anzi, si conferma nella bontà di una separazione che rischia di trasformarsi via via in ostilità. Chi è un po' più vicino, senza però un'adesione fiduciosa, è indotto ad allentare i propri legami, a sentirsi ancor meno 'corpo' con i credenti".
"Tale situazione - per Bagnasco - rende più difficile la missione della Chiesa. E' giusto quindi promuovere un'insistente opera di convincimento in grado di far risaltare la stretta interrelazione tra la plausibilità dell'annuncio cristiano e il credito pubblico riconosciuto alle ragioni e alla cultura espressa da persone, istituzioni, voci radicate nell'esperienza di fede".
Ska
BAGNASCO: CONTRO CHIESA CONTESTAZIONI AGGRESSIVE E FALSITA'
Non si possono accettare "stravolgimenti della realtà"
Roma, 8 mag. (Apcom) - Contro la Chiesa vengono formulate contestazioni aggressive, "falsità e stravolgimenti della realtà", secondo il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani.
"La Chiesa resta fedele al vangelo e all'uomo, desiderando non altro che il bene integrale dei singoli e delle società. Per questo non può tacere, anche se a volte sembra che si voglia incrinarne la stessa credibilità presso l'opinione pubblica", ha detto Bagnasco intervenendo al convegno dei direttori e dei collaboratori degli uffici diocesani delle comunicazioni sociali 'Lo sguardo quotidiano', che si svolge a Milano da oggi a sabato.
"Non si tratta di contrapporre all'aggressività che spesso connota le contestazioni alla Chiesa, al Santo Padre, ai Pastori, atteggiamenti analoghi - ha proseguito l'arcivescovo di Genova - ma neppure si possono lasciar planare sull'opinione pubblica, per amore del quieto vivere, falsità e stravolgimenti della realtà: con pacatezza, serenità e scelta dei tempi giusti dobbiamo replicare, per sviluppare quella che a tutti gli effetti si configura come una contro-informazione: serena, pacata, ma puntuale ed esauriente, condotta con la massima efficacia che si riesce ad esercitare".
"In gioco - per Bagnasco - non c'è il prestigio effimero di questo o quell'uomo di Chiesa, ma sempre più la stessa verità del cristianesimo. In questo senso potremmo dire che c'è un'apologetica nuova da far crescere nei nostri media. Occorre infatti contrastare il luogo comune secondo il quale non esiste una verità dei fatti, ma soltanto punti di vista, innumerevoli, mutevoli e tutti sullo stesso piano, senza che sia possibile discernere - appunto - la verità. Potremmo dire che si tratta di un'applicazione del relativismo all'esercizio dell'informazione".
Il cardinale Bagnasco e' veramente un uomo di Dio.
Grazie per queste belle prese di posizione che nulla hanno a che vedere con il politicamente e mediaticamente corretto.
R.
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2 commenti:
Certo, Raffaella, il politicamente corretto per la maggioranza dei media non vale nei confronti della Chiesa. Fa bene a insistere sulla capillare informazione, è giusto il riferimento anche ai bollettini parrocchiali. Per farti un esempio, nella mia parrocchia c'è un giornalino, ma per farti un esempio, nemmeno uno tra gli argomenti di cui parliamo in questo blog. Sarà il timore di apparire "politicamente scorretti". Mi piacerebbe avere un quadro complessivo al riguardo delle parrocchie italiane, ma come si fa?.
Ciao Carla, nessuna diffusione nemmeno nella mia parrocchia.
Occorre insistere e fare conoscere a tutti il Magistero della Chiesa.
Se non si parte dai Cattolici praticanti, come si puo' pretendere che i media riportino correttamente le informazioni?
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