Cari amici, spero che sia una delle ultime occasioni in cui avremo modo di parlare e di scrivere della signora di Piazza Navona, ma stamattina non posso resistere.
La signora ha scritto una lettera aperta al Corriere (potete leggerla per intero sul sito del quotidiano visto che qui non inseriro' nemmeno il link), nella quale difende se stessa dimostrando un'autostima che in rare occasioni mi e' capitato di vedere. Quanto poi essa sia giustificata non sta a me deciderlo.
Comunque in quella missiva parla anche del Papa e (riassumo) afferma che e' giusto, anzi doveroso, attaccarlo e criticarlo.
Si', cara signora, tutti hanno diritto di criticare e anche di usare toni aspri. Cio' che non e' lecito, pero', cara signora, e' offendere ed insultare.
Cio' che Lei ha fatto a Piazza Navona non e' stato criticare o attaccare Benedetto XVI, ma insultarlo in modo gratuito e volgare. So che la parola "volgare" Le da' molto fastidio ma non posso farci niente. Spero che mi perdonera' e, se non vuole farlo, mi permetta di risponderLe come Lei ha risposto stamane a Nanni Moretti: chissenefrega!
Secondo Lei (e qui casca la...comica!) qualcuno Le ha scritto che il Papa non si puo' criticare perche' e' una figura super partes.
Ma chi Le ha detto una cosa del genere?
Il Papa super partes? Da quando? E chi e'? Il Presidente della Repubblica? Della Corte Costituzionale?
Il Papa NON PUO' ESSERE MAI SUPER PARTES perche' annuncia il Vangelo, cara signora, e ha il diritto-dovere di dire cose scomode anche se a Lei non stanno bene, Le danno fastidio, urtano la Sua sensibilita'.
Se Cristo fosse stato super partes non sarebbe morto sulla Croce perche' nessuno se la sarebbe presa con Lui. Non trova?
Se i martiri fossero stati super partes nessuno li avrebbe mandati nella fossa dei leoni. Conviene?
Se Pietro e Paolo fossero stati super partes non sarebbero stati l'uno crocifisso e l'altro decapitato. Non Le sembra?
Benedetto XVI non e' e, grazie a Dio, non sara' mai al di sopra di tutte le parti. Non farebbe il suo dovere, non si dimostrerebbe un Vicario di Cristo con i "fiocchi".
E si'...capisco che a qualcuno piacerebbe un Pontefice silenzioso, pacioso, rubicondo, possibilmente chiuso nei Sacri Palazzi e con la finestra dell'Angelus murata, ma, ahime', non e' cosi'...
Le propongo un passaggio del Vangelo di Luca che trovera' interessante per capire che cosa sta facendo Benedetto XVI:
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
Benedetto XVI non corre il rischio che "tutti gli uomini (e le donne) dicano bene di lui". Non trova? Ecco perche' e' stato scelto per questo tempo cosi' (come dire?) difficile...
I miei saluti, signora G.
R.
11 luglio 2008
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6 commenti:
Sai Raffaella,ho riflettuto molto su quello che è stato detto a Piazza Navona,poi ho preso in mano il Vangelo e sono andato a rileggermi cosa fa Gesù quando Pietro mozza un orecchio a una guardia con un colpo di spada,e soprattutto cosa dice mentre i legionari romani lo inchiodano alla croce..."Padre,perdona loro perchè non sanno quello che fanno"..fantastico e commovente.
Secondo me dovremmo inserire SG nel nostro Santo Rosario e pregare perchè il Padre Nostro la perdoni.
Gesù sarebbe contento di noi, non trovi?
Buona giornata
Perdonami se sono prolisso, ma anche questo brano non si può dimenticare,ti sconvolge il cuore...
"..Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?.."
Dai ragazzi,c'è bisogno della nostra testimonianza!
L cosa che mi fa inorridire è il nauseabondo accostamneto di questa pazza furiosa col Sommo Poeta, quasi a giustificare le amenotà di Piazza Navona.
Che in Italia si ami il ridicolo è risaputo, che non si conosca Dante è risaputo (Vedi Scalfari) ma che si tentino improbabili accostamenti o presunte citazioni, beh mi fa girare le orbite degli occhi e mi fa cadere tutti i capelli.
Premesso che tra Bonifacio VIII e Benedetto XVI ci sta un abisso sotto ogni profilo, anche se come figura anche il povero Bonifacio ha avuto troppi schiaffi, ma lasciamo perdere, però voler associare Dante a una povera esaltata, beh..... ce ne vuole di fegato. Che si citi il Divino poeta a sproposito è costume assai diffuso, ma in quella Piazza non c'è stata nessuna citazione, nessuna associazione tematica, niente di niente. Mi riferisco ad una intervista rilasciata dal Filosofo (??) Vattimo ad una radio privata.
Caro professore, mi duole chiamarla così, ma lei ha mai letto qualche articolo del Momigliano del Fubini e altri su Dante? Ma forse lei rimane al livello di Di Pietro e tutti gli altri e quindi usa quel parametro..... Beh se vuole a lei come ad altri posso omaggiare non la Divina Commedia, che servirebbe a poco in mano vostra, ma uno dei manuali di questioni di critica dantesca, chissà se finalmente non impariate qualcosa; vale per Travaglio, e altri colleghi, a Scalfari desidero omaggiare una Summa con la danteide annessa.
"Sior dotor" disse il porco, "sior professor" rispose l'asino...
La cosa più sconcertante è il curioso buddismo della comica, strombazzato ai quattro venti: per quel poco che ne so, un buddista non offende né aggredisce nessuno. Ma naturalmente parlo di buddisti veri, non di radical-chic che posano da buddisti nelle terrazze romane. La cosa più inquietante, riferita dal presentatore Stella, è lo stato di "trance" in cui versava la signora: nella migliore delle ipotesi, direbbe don Marco, c'è in giro una partita di eroina tagliata male...nella peggiore...ci vorrebbe l'esorcista (il cantante Albano sul Corriere della Sera)
Qualcuno chiede il link alla lettera di SG.
Eccolo:
«Critico chi voglio. E la gente applaude»
no grazie Raffaella, ho già fatto la gastroscopia per altri problemi, son delicato di stomaco e certe cose nauseabonde disturbano il mio intestito e non il mio intelletto, ergo non vado a guardare
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