28 settembre 2008

Roccella: "Sì al testamento biologico ma la volontà deve essere chiara". "Alimentazione ed idratazione non sono cure" (Pasolini)


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"L'alimentazione e l'idratazione non possono considerarsi delle cure"

"Sì al testamento biologico ma la volontà deve essere chiara"

di CATERINA PASOLINI

VIAREGGIO - La libertà di scegliere e rifiutare le cure, sancita dalla costituzione, non signfica il diritto a morire. Non esiste nella nostra legislazione. Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare con delega alla salute e parlamentare Pdl di area cattolica, non ha dubbi.

E il testamento biologico?

"C'è bisogno di una legge sulla fine della vita, è giusto che una persona possa esprimere le sue volontà per quando forse non sarà in grado di farlo, ma il consenso o il rifiuto a determinate cure deve essere informato. Deve decidere dopo aver parlato con un esperto in maniera approfondita e comunque il medico secondo me può rifiutarsi, può obiettare alle scelte del paziente perché forse domani ci sarà una cura. E comunque il volere deve essere scritto, non basta il sentito dire".

Eluana non può parlare.

"Ognuno elabora il dolore in modi diverso, non voglio entrare nel dolore dei familiari ma se quella sentenza facesse giurisprudenza, se passasse il principio che un giudice ricostruisce la mia volontà in base agli stili di vita, a quello che ho detto a 13 anni mi inquieterebbe. Altri potrebbero approfittare per interesse e staccare la spina".

Ma la costituzione stabilisce il diritto a rifiutare le cure.

"Sì, idratazione e nutrizione però non sono terapie secondo me, ma accudimento, sostegno vitale e quindi non sono rifiutabili, non si tratta di accanimento terapeutico. Si immagini se passasse questo principio cosa accadrebbe ad esempio alle giovani anoressiche che non voglion mangiare, i malati di Alzhaimer".

Eluana è in coma da anni, una non vita.

"Lo dice lei, si sa cosi poco, le conoscenze mediche cambiano in continuazione. Per questo stiamo facendo una consulta sugli stati vegetativi per poi dare linee guida alle regioni per le cure riabilitative".

Parla per esperienza?

"Ho curato a lungo mia madre che dopo un'operazione è andata in coma, quando ha riaperto gli occhi era come una bambina, non teneva neanche la testa dritta come un neonato. Ha dovuto ricominciare a imparare tutto".

Ma la qualità della vita?

"È un concetto che mi fa orrore, è consumistico. Comunque uno ha il diritto di rifiutare le cure se è lucido, Welby lo ha detto e ripetuto sino alla fine e così è stato ma credo che si abbia il dovere di cercare di trattenere chi se ne vuole andare. E il medico dovrebbe avere il diritto di obiettare alle scelte del malato".

E la sofferenza?

"Ecco, dobbiamo eliminare la sofferenza, non chi soffre e sulle cure paliative in italia siamo ancora indietro".

© Copyright Repubblica, 28 settembre 2008 consultabile online anche qui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Un argomento delicatissimo sul quale ci si accapiglia quasi ormai giornalmente. Io, credo che il problema di fondo sia sempre lo stesso; l'importanza che si da alla vita umana e soprattutto, l'ormai diffusa teoria ed anche pratica, che l'uomo possa disperre di se stesso ed anche della vita degli altri, come e quando vuole. E' sicuramente un problema complesso, nela quale bisogna considerare tantissimi aspetti e sfumature. Tenere in considerazione la volontà del malato soprattutto ma, anche la sensibilità di tutti coloro che ruotano intorno a lui. Molto spesso, si confonde per comodità propria ma, anche per la mancanza di stutture adeguate, l'accanimento terapeutico con il semplice sostentamento della persona; non serve essere propriamente medico, per capire che sono due cose sicuramente diverse come viene sottolineato in questo articolo.L'altro aspetto inquietante è il considerare una persona in coma anche da tanto tempo, una non vita. Se ci riflettiamo bene cari amici del blog, è un pensiero raccapricciante. Il testamento biologico? Sì ma, per evitare che in caso di coma e quindi in una condizione di " non vita" non ci sia qulcuno che mosso a compassione, si preoccupi di sostituirsi al nostro Creatore, ponendo fine alla nostra vita in modo innaturale ma, sicuramente liberatorio c per coloro che ci vivono accanto.

Anonimo ha detto...

Buon giorno a voi. E' condivisibile il tuo auspicio, di una legge pro-life, ma purtroppo non mi sento di essere ottimista in questo senso, obiettivamente non esitono le condizioni (e le maggioranze parlamentari, anche "trasversali") per esserlo, avverto questa futura legge come un grimaldello per introdurre, sulla scorta del testamento biologico, l'eutanasia. Ricordo l'accorato grido di Giovanni Paolo II a lottare strenuamente con la "cultura della morte", e non a venire a patti in qualche modo con essa, nel presupposto del c.d. "male minore". Carla

Anonimo ha detto...

Avete letto su "Repubblica on line" le stupefacenti dichiarazioni del padre di Eluana? ( "Perchè ciò che fu concesso a Giovanni Paolo II si vuole negare a mia figlia?" ) E' vergognoso come si cerchi di strumantalizzare un Santo come Giovanni Paolo II. Stavolta non è il caso di mostrarsi superiori, mi auguro una pronta e fermna replica in merito da parte della S. Sede.

euge ha detto...

Cara Carla, leggo il tuo ultimo post e purtroppo, chissà perchè non riesco a stupirmi.

Come abbiamo detto sempre, ogni argomento è buono per andare contro la Chiesa i suoi insegnamenti ed il Papa anche quando non c'è più e soprattutto, quando si toccano temi eticamente sensibili come questo della vita umana e della sua difesa.
Tuttora, poi, la figura di Giovanni Paolo II viene usata e direi abusata, contro il Papa attuale e l'attuale linea della Chisa che è la stessa riguardo a certi temi da anni anzi da sempre. E' triste tutto ciò. Posso solo pensare che questa frase infelice sia uscita in un momento di dolore o di smarrimento ma, a questo punto avere dei dubbi è più che doveroso.

mariateresa ha detto...

care amiche Micromega ci ha fatto una campagna, se vi ricordate, sugli ultimi giorni di GPII, collaborando con i radicali a mettere in giro quelle che dalle mie parti sono chiamate ioffelle. Cioè cretinate.Anche Luigi Accattoli intervenne.
Ha risposto a suo tempo Avvenire, anche il medico dr. Buzzonetti ma si va avanti a dire le stesse cose come se nessuno avesse detto niente.Insomma ogni tanto si tira fuori un numero del repertorio anche se già cantato altre volte.
Su tutt'altro argomento, l'evoluzionismo, oggi Odifreddi riprende la polemica sul disegno intelligente , anche se ci sono stati più interventi, l'ultimo di Monsignor Ravasi, che hanno chiarito molto bene i termini della questione. Ma niente, ancora ioffelle.Anzi, solo ioffelle.

euge ha detto...

Già mariateresa solo ioffelle...... ma, sicuramente d'effetto su tutti coloro che magari si trovano in una situazione analoga. Lo sappiamo bene che in certe circostanze non si riesce ad essere lucidi in ciò che si pensa. Con questo non voglio giustificare ciò che è stato detto anche perchè come ho già ribadito nel mio post, la figura sofferente di Giovanni Paolo II è già stata usata ed abusata a sufficienza senza nessun riguardo. Questi signori sanno come usare certi argomenti ed in molti purtroppo, in momenti particolari della vita possono cadere nella rete.