16 gennaio 2008

Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede!

Clicca qui per leggere il discorso censurato del Papa, quel discorso che il Santo Padre avrebbe dovuto leggere alla Sapienza e che l'intolleranza e l'integralismo gli hanno impedito di pronunciare.

16 commenti:

Angelo ha detto...

Grazie, Raffaella. Stai compiendo, come sempre, un ottimo servizio.
Il discorso, inutile dirlo, e' stupendo!

Anonimo ha detto...

Discorso SPETTACOLARE!!!Come al solito direi!! Ma perché per protesta contro le idiozie de La Sapienza non lo leggiamo domani nelle scuole e nelle aule delle università?? ch

Utnapishtim ha detto...

Raffaella, ti rendi conto che continuando a far uso del termine "censura" in merito a questa faccenda stai facendo precipitare il livello di questo blog?
Ti stai così unendo alla schiera di ipocrisia politica e cattivo giornalismo che non pare ancora paga di gettar discredito e onta su una istituzione così importante come la Sapienza.
Come si fa a chiamare censura quello che è accaduto?
Il papa ha scelto di non andare: quali siano le vere ragioni per cui l'ha fatto non so dire.
L'ha fatto perchè aveva paura di un attentato bolscevico?
L'ha fatto perchè aveva paura di esporsi a un danno mediatico?
Ha rinunciato per soddisfare i desideri di una schiera di pubescenti antipapisti un po' chiassosi?
Aveva di meglio da fare?
Nessuna di quete ragioni mi pare tale da trasformare il dissenso espresso dai professori e dagli studenti in una qualsiasi forma di censura. Questa strumentalizzazione è indecente!

Anonimo ha detto...

Il discorso è molto bello.
Peccato che il Papa non l'abbia potuto leggere.
Permettimi però di rilevare che non è corretto dire che è stato censurato: per farlo avrebbero dovuto conoscerne il contenuto prima di protestare.

Il Papa è stato semplicemente non voluto, cioè zittito.

Ciao

Andrea

Anonimo ha detto...

Grazie Angelo :-)

Mr Mandelbrot, il cardinale Bertone ha spiegato le ragioni del rifiuto del Papa: il timore di incidenti ha sconsigliato la visita.
Chi ha creato questo clima? Come detto dal professor Mirabella, non siamo ipocriti: qualcuno ha volutamente impedito al Papa di parlare alla Sapienza.
Da ieri siamo tutti piu' poveri e meno liberi.
Questa non e' censura?

Luisa ha detto...

Cara Raffaella, il tuo...nostro blog, non solo non sta scadendo alla barba di chi forse lo vorrebbe, ma ha provato una volta ancora di essere una fonte seria e rispettata alla quale attingono tanti...anche giornalisti...anche vaticanisti!

Continua così, con la tua intelligenza e il tuo impegno ,te ne siamo grati...poi non si può accontentare tutti !

Ci sarà sempre chi oserà dire che il Papa non è stato censurato! Vani giochi di parole, piccoli sotterfugi ai quali si ricorre quando non ci sono più altri argomenti!

ondeb ha detto...

Grazie mille al Santo Padre per il meraviglioso discorso, per il quale non c'è certo bisogno dei miei complimenti (sottintesi).

Grazie mille, Raffaella.
Il tuo blog è di altissimo livello e il tuo lavoro per recuperare e unire le varie notizie è davvero prezioso.

Un cordiale saluto.

Utnapishtim ha detto...

Cara Raffaella, no, non è censura. Nemmeno qualora l'invito al papa fosse stato ritirato, potremmo tecnicamente parlare di censura, ma casomai di un gesto estremamente irrispettoso.
Ma come sai nessuno ha ritirato l'invito. Nessuno ha zittito il papa. La ciurmaglia di giovani chiassosi e un po' facinorosi non credo che si sarebbe spinta oltre l'invettiva.
Dire che il papa non andrà perchè teme "incidenti" significa per altro screditare tutto l'apparato che l'aveva invitato.
Ma di questo non possiamo fargliene una colpa, in fondo tutta la colpa è a mio avviso da attribuirsi al rettore che ha fatto un invito che non avrebbe dovuto fare.

PS. finiamola infine di insultare i professori per il solo fatto che hanno espresso una opinione.

Gianpaolo1951 ha detto...

Cara Raffaella, Mr Mandelbrot ha emesso il suo inappellabile verdetto: non è “censura”, ragion per cui ti devi adeguare…, pena la squalifica del tuo blog!!!
Mah…, se impedire ad una persona di presenziare e di parlare non è un atto di censura, che cos’è?!?

mariateresa ha detto...

Caro Mandelbrot. Lasciamo stare quelle che dalle mie parti chiamano solette.
I fatti sono semplici ed è inutile farci sopra l'orlo giorno.
Qualcuno se l'è fatta sotto per l'intervento e il discorso di papa Benedetto, peraltro immaginato e non ancora ascoltato.(Adesso che poi lo abbiamo letto , qualcuno dovrebbe raccogliere i suoi denti e sparire nel buco dell'insignificanza ).
Una bella caga direbbe mio figlio, scusa Raffaella.
Allora una lettera , quella che doveva essere privata , come raccontano questi campioni del libero pensiero , è stata usata per mobilitare il solito gruppo di studenti con la vocazione di burattino che esistevano anche ai miei tempi e i miei tempi sono un po' in là.
Così è scoppiata la puzza, preparata da certi ambienti mediatici e ideologici che ormai sono noti anche al mio cane e al mio gatto.
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e il Pontefice ha mandato tutti a spendere,come si dice da noi.
Sono le posizioni del Pontefice sull'aborto e sul resto che riguarda l'attualità politica che davano preoccupazione, come in un 'intervista che ho letto sulla rete :così ha dichiarato con disarmante sincerità il solito Marco Politi a Emilia.net(guardare per credere, non vi segnalo il link,non voglio fare questa fatica, sapete, sono anemica)
Il caso Galileo è stato usato improvvidamente e in modo ignorante e falso come scusa, ma la verità è che è stato usato questo falso argomento per generare la protesta.E non mi fare obiezione perchè persino i bradipi del Corriere della Sera l'hanno riconosciuto, anche se con comodo ritardo.
Quindi caro Mandelbrot non ti puoi meravigliare che ci sia chi non intende farsi prendere per il fondo dei pantaloni e ne abbia il sacco pieno di casi montati a arte da una banda di peracottai. Sempre i soliti.
Si dica che il papa non può parlare perchè dice cose che non si condividono e venga così squarciata la vera ragione. Intolleranza, stalinismo o fascismo di ritorno. Fifa. Scegli tu.

gemma ha detto...

devi fartene una ragione Mr Mandelbrot, ciascuno vede nell'azione degli altri ciò che percepisce secondo la propria sensibilità. Io che non sono nemmeno tanto facilmente impressionabile e dalle goliardate non sono mai scappata, ho percepito tante cose che non mi sono piaciute. Un invito formulato in maniera superficiale e una contestazione istigata tirando in ballo un discorso distorto di Galileio, probabilmente sfuggita di mano agli stessi promotori, una volta fatta propria dagli studenti. Il tutto eccessivamente amplificato dalla stampa, con un caso quasi creato ad arte, una specie di trappola per il topo.
Personalmente, quando mi accorgo di essere indesiderata e che nella stanza attigua alla sala da pranzo si fanno accomodare coloro che vogliono coprire la mia voce con lo stereo a tutto volume, declino l'invito e "soprassiedo", come giustamente ha fatto il Papa. Ma mi mette tristezza che in Italia dove nelle università entrano cani e p.... per pagliacciate e lauree ad honorem, sia finita in questo modo. D'altronde, non si può nemmeno immaginare che il Papa si lasciasse strumentalizzare finendo casualmente (non è detto che sarebbe accaduto ma non lo si può escludere)nell'ennesima guerriglia fra opposte fazioni di studenti, magari istigate dall'ennesima immancabile infiltrazione di provocatori esterni, nel corso della quale qualcuno avrebbe potuto farsi male. Questa credo sia stata la motivazione principale che ha fatto desistere lui o chi l'ha consigliato (magari insistendo per convincerlo a rinunciare, non è dato saperlo). In queste condizioni, comunque, di libera scelta c'è stato molto poco, viste le premesse, perchè la scelta è libera quando, che tu sia presente o meno, la situazione non cambia. Invece in questo caso non era così. Possiamo fare solo ipotesi e ragionamenti ma ora, a fatto appena avvenuto, lasciaci almeno l'amarezza.
L'unica questione su cui dissento dal coro è la chiamata a raccolta da parte del card. Ruini. La ritengo inopportuna e poco utile al rasserenamento degli animi e alla ricomposizione del dialogo, se lo si vuole veramente, e i fedeli in piazza San Pietro ci sarebbero andati comunque domenica. D'altronde, credo che un'esame di coscienza su certe modalità di interventismo, più proprie di alcuni suoi collaboratori che non del Papa, a cui vengono infine imputate, lo abbiano solo danneggiato e consegnato al rifiuto di ascolto, a priori. E lo dico con dispiacere per il grande affetto e la stima che provo per Papa Benedetto.
Il livello del blog? Qui non c'è nulla di ufficiale o aspirazione al riconoscimento e, di conseguenza, nessuna pretesa. L'importanza della Sapienza come istituzione, per quel che sto vedendo, visto che vivo in un'altra città, mi pare molto della serie "lavori in corso"
Noi non strumentalizziamo nessuno ma qualcun'altro forse ci è cascato a pennello e il boomerang domani è tutto per ministro e sindaco che fino a ieri ho visto spettatori troppo passivi per i miei gusti. Finirà magari a tarallucci e vino e qualcuno dirà "tanto rumore per nulla" ma in realtà non erano loro due il bersaglio. Solo che la festicciola ormai era già organizzata e la porchetta sarebbe andata a male

Utnapishtim ha detto...

"Essi rivendicano le loro libertà in base ai principi nostri
e negano le nostre libertà in base ai principi loro"
Salvemini

@mariateresa: se sei ancora convinta che le critiche di quei professori fossero pretestuose, significa che non le hai capite. Per capire la lettera di Cini ed il discorso di Ratzinger su Galileo bisogna avere una formazione di un certo tipo, che evidentemente tu non hai. In italia l'epistemologia non va molto di moda, evidentemente non solo fra i giornalisti. Limitati a questo e traine le conseguenze.

@gemma: non ci crederai ma mi trovo praticamente concorde su quasi tutto quello che hai scritto, non ho alcun bisogno di farmi alcuna ragione.
Comprendo anche che, in nome dell'affetto che si prova per una figura come quella di Ratzinger (della quale io rispetto i modi gentili e sempre ragionevoli) possa portare a reazioni irragionevoli quando la stessa figura è fatta oggetto di ostilità un po' becere.
Non condivido quindi il giudizio totalmente negativo su queste ostilità dei ragazzi della facoltà che anzi mi paiono un segnale positivo, che non è davvero da associare a quella sinistra massimalista, solo perchè è quella più barricadera.
Dubito che gli scienziati che hanno firmato la lettera si identifichino con loro, così come credo che la maggioranza degli studenti fosse contraria all'iniziativa del rettore, indipendentemente dal credo politico. Indubbiamente sono con chi avrebbe preferito incontrare il papa in circostanze diverse dall'inaugurazione dell'anno accademico.
Ci sono modi e modi per rappresentare il dissenso, e senz'altro le sfilate gay sono pittoresche, ma è anche grottesco (e deprimente) un paese in cui desta più imbarazzo chi deride il papa rispetto ad un guardasigilli che dirige una organizzazione criminale... Ormai siamo abituati ai criminali in politica, abituiamoci anche alla sana abitudine di dissentire, di protestare anche con forza per le proprie idee, di spaccare un po' le balle a questo paese sclerotizzato in secoli di orrenda paralisi.

gemma ha detto...

@mr mandelbrot: sarà che stasera sono piuttosto stanca ma francamente, da quel che scrivi, mi pare che non concordiamo su nulla.
Era per mariateresa e non per me, ma visto che invece concordo con lei, vorrei mi si spiegasse questa:
"Per capire la lettera di Cini ed il discorso di Ratzinger su Galileo bisogna avere una formazione di un certo tipo, che evidentemente tu non hai".
Difetta anche a me l'epistemologia, comunque, se gli illustri temono per la libertà della scienza, lo dicano "come mangiano", usando argomentazioni che non siano l'inchiostro fisicamente impresso su un discorso di quasi vent'anni fa, perchè di leggere e fare un minimo di ragionamento siamo in grado tutti, anche senza essere i loro illustrissimi. Modestamente faccio un lavoro molto pratico, talvolta anche a contatto con masse gelatinose che hanno al centro qualcosa che batte (una specie di cuore direbbe chi non difetta di anatomia) e ho talvolta l'impressione che la scienza come la intendeva Galileo fosse tutt'altra cosa rispetto a quella che anima i suoi strenui difensori odierni. E visto che uno dei motivi della lotta è proprio la cosa gelatinosa, non posso non tacere che laicamente il mio dissenso è partito proprio da lì e..si, un certo tipo di scientismo mi ha proprio rotto le balle

Utnapishtim ha detto...

Cara gemma, concordavo con lei nel merito del giudizio sulle responsabilità delle parti coinvolte in questa bagarre: Vaticano, re Ruini, Rettore, Firmatari della lettera di Cini, Studenti e Organi di stampa.

A mio avviso la lettera di Cini è abbastanza comprensibile anche da chi non ha una formazione scientifica, quindi vi esorto a leggerla se non l'avete fatto:
http://www.aprileonline.info/5852/la-lettera-di-marcello-cini
La questione di Galileo (discorso del '90) in questa lettera non è nemmeno menzionata.
D'altra parte la lettera era stata molto correttamente inviata solo al rettore, e presentava un dissenso da me totalmente condiviso.
Se vuole che entri nel merito del discorso su Galileo fatto dal papa, dovrei compiere prima un escursus sulla storia delle filosofia della scienza, menzionare il contesto in cui Feyerabend tenne le proprie posizioni di polemista dal carattere fortemente anarchico... pensate che egli ha persino difeso la magia e i riti sciamanici, ma erano boutade provocatorie, atte a contrastare una tendenza neopositivista (scientista) che venerava la scienza come un feticcio.
Ma non c'è bisogno di venerare la scienza, nè il bisogno di alcuna forma di fede o di speranza in essa, per essere convinti, come lo sono io, che la scienza debba essere libera di compiere il suo percorso, e che nessuna opinione religiosa o politica debba frapporsi tra lo scienziato ed il sapere scientifico.
Non potete negare che nel nostro paese la scienza è costantemente sottoposta ad un assedio brutale.
Questo papato ha reso più difficili le cose, perchè si è coinvolto ancor più su questo terreno, ha voluto ricucire la buona separazione tra sapere scientifico e "sapere" religioso.
A mio avviso i due tipi di sapere sono separati in una pace armata, e non si dovrebbero mai confondere, e questa è anche l'opinione di chi ha espresso il disagio (CHE NON é CENSURA) dinanzi all'arrivo del pontefice.

PS. che i ragazzi protestino contro il papa è solo segno che sono vivi e che hanno un pensiero vivo. Hanno tanto tempo per adattarsi al pensiero della morte, che inevitabilmente li porterà a guardare con più indulgenza al papa ed alle istituzioni religiose, oltre i loro innumerevoli errori di oggi e di ieri. Il contenuto di Spe Salvi spiega tutto questo in maniera molto semplice: l'uomo ha bisogno di sperare e, attraverso la speranza del religioso, egli si salva.
Ma il ragazzo non vuole sperare, non vuole credere: il ragazzo vivo vuole sapere, si illude, pretende, osa e offende. E così deve essere.
Non c'è bisogno che dietro quei ragazzi ci sia qualche sinarca che manovra i fili. Se lo pensate è perchè non ricordate cosa significa esser giovani.
Esser giovani significa soprattuttto negare il presente per affermare un futuro, una illusione.
Ho smesso di esser ragazzo (se mai lo sono stato) attraverso le mie delusioni. Lasciate che questi ragazzi restino tali, non li ammazzate (come fanno quelli di CL!) impariamo piuttosto da loro ad amare di più la vita... che non è solo quella degli ammassi gelatinosi che, ricordiamolo, oggi possono vivere (contro natura, e in maniera assai meno naturali dei gay) solo grazie alla scienza.

gemma ha detto...

@ Mr mandelbrot
mi rivolgo anch'io col lei, visto che lo fa con me, e mi arrendo, non perchè non abbia nulla da dire ma perchè quando mi accorgo che si usano linguaggi diversi e proprio non si riesce a farsi capire è inutile continuare. E comunque rispetto il suo modo di confrontarsi
La scienza, quella medica almeno, la conosco un pochino. Ci ho studiato (con una curiosità e un senso di onnipotenza che farebbero invidia ai contestatori della Sapienza) ma con la pratica, ho messo in discussione alcune delle mie convinzioni, pur essendo anagraficamente ancora lontana dal terribile momento (almeno spero)
"Non ricordiamo cosa vuol dire essere giovani?"
Non riguarda me la cosa , mi creda

Utnapishtim ha detto...

@gemma: scusa se continuo a far confusione con i pronomi.
Rileggendo la mia risposta ho notato che essa lascia campo a qualche ambiguità, che vorrei chiarire: la scienza non è la tecnica. Il fatto che io affermi che la scienza debba esser lasciata totalmente libera non implica il fatto che altrettanto valga per la tecnica. Siano quindi liberi gli scenziati di conoscere, ma non sono altrettanto liberi i tecnici di mettere in atto.
La scienza conduce al sapere, la tecnica conduce al potere. Un eccesso di sapienza (concedetemi il gioco di parole) non ha mai fatto male a nessuno eccetto a chi trae profitto dall'ignoranza; un eccesso di potere, per contro, porta inevitabilmente al male.