27 gennaio 2008

La Chiesa stia zitta! Non faccia ingerenza, non si impicci! Tranne quando ci fa comodo...


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Eccoci qui! Spero che sia l'ultima volta che torniamo sull'argomento "crisi di governo". In realta' non ci interessano i retroscena e gli scenari, ma gli atteggiamenti, diciamo ambigui ed incoerenti, dei giornali.
Fino a ieri si accusava la CEI di avere quasi provocato la crisi, il Papa viene dipinto come una persona che ha la gravissima "colpa" di scrivere da solo i suoi discorsi e spiegare il Vangelo.
Rane dalla bocca larga in Segreteria di Stato parlano di Benedetto come di un Pontefice "troppo teologo e predicatore", come se non fosse proprio questo il suo dovere di Pastore Universale.
Ieri, pero', e' bastata una frase del cardinale Bertone per ristabilire la pace fra la Chiesa ed i giornali.
E' stato sufficiente che il cardinale auspicasse un possibile accordo fra i poli perche' stamattina il Segretario di Stato figuri sulle prime pagine di tutti i giornali.
Questa non e' ingerenza...
Cerchiamo tutti di essere piu' coerenti: il cardinale Bertone ha fatto benissimo a parlare, ma non lo si puo' osannare solo quando afferma cio' che le testate giornalistiche auspicano.
O la parola della Chiesa e' la benvenuta...sempre...o non e' ben accetta...sempre!
Troppo comodo usare il Vaticano e la CEI solo quando fa comodo
...
R.

Bertone: «Si accordino per bene comune»

Il segretario di Stato della Santa Sede: la speranza è che trovino un'intesa

ROMA - Il Vaticano non prende posizione sulla crisi di governo, ma il cardinale Tarcisio Bertone, che della Santa Sede è il segretario di Stato, fa sapere che oltretevere c'è attenzione alle vicende politiche italiane. «La speranza - ha detto ai giornalisti che lo interrogavano sulla caduta di Romano Prodi a margine di un convegno promosso dall'Opera Don Guanella sul tema dell'accompagnamento alla morte- è che si mettano d'accordo per il bene comune».

L'AUSPICIO - Agli inizi, Bertone era apparso restio a fare qualsiasi dichiarazione sulla crisi dell'esecutivo. «Non parlo, non parlo», aveva detto ai cronisti che lo assediavano in sagrestia, in una chiesa del quartiere Trionfale dove si è svolta l'iniziativa. Ma come cittadino, gli è statoallora chiesto, non ha alcun auspicio per l'Italia? «Beh, un auspicio di speranza», ha risposto Bertone. Che tipo di speranza? «La speranza che si mettano d'accordo per il bene comune», è stata la replica.

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1 commento:

euge ha detto...

La chiesa che vorrebbero tutti...... all'infuori dei veri fedeli!
Una chiesa soggetta al dictat politico.
La chiesa non può e non deve essere in nessun caso terreno di conquista politico. La chiesa deve essere libera di parlare come e quando vuole ed intervenire liberamente, sui temi che riguarda la vita dell'uomo in ogni suo aspetto. Riguardo alla crisi di governo, questi signori hanno fatto tutto da soli infilando una dopo l'altra figuracce a catena e di questo certo non si può dare colpa ne alla Cei, ne a Bagnasco ne tantomeno al Papa.
La verità è una soltanto: la politica è fatta di compromessi, di inciuci, di scambio di favori chi veramente poi ne paga le conseguenze siamo noi da qualsiasi parte ci si rigiri si casca male.
Finiamola di dare alla chiesa colpe che non ha.