13 marzo 2008

Arcangelo Paglialunga commenta l'udienza generale di ieri e le anticipazioni sulla "Caritas in veritate"


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CONFERMATO IL TITOLO DELLA NUOVA ENCICLICA SOCIALE: «CARITAS IN VERITATE»

Esortazione di Benedetto XVI: «La scuola non dia solo nozioni, ma anche etica e religione»

Arcangelo Paglialunga

CITTÀ DEL VATICANO - Molti gli studenti italiani ieri nell’incontro con il Papa: sono stati ricevuti nella basilica Vaticana dove si è svolta la prima parte dell’udienza generale, proseguita poi nell’Aula Paolo VI.

E, qui c’è stata una sorpresa. Essendo presenti trentadue studenti svedesi di una scuola classica nella quale si studia la lingua latina il Papa, nei saluti rivolti ai vari gruppi, ha parlato anche in latino salutandoli insieme ai loro maestri ed ha detto che «qui a Roma essi possono "gustare" tanto le antichità cristiane che quelle relative agli antichi romani così che possano accrescere la loro eredità spirituale ed umana».

Agli studenti italiani, convenuti anche alcuni gruppi giovanili folkloristici, Benedetto XVI ha detto: «Cari amici, la scuola oggi affronta notevoli sfide che emergono nel campo della educazione delle nuove generazioni. Per questo motivo la scuola non può essere solo luogo di apprendimento nozionistico ma è chiamata ad offrire agli alunni l’opportunità di approfondire validi messaggi di carattere culturale, sociale, etico e religioso».

Una esortazione anche ai docenti: «Chi insegna non può non percepire anche il risvolto morale di ogni umano sapere, perché l’uomo conosce per agire e l’agire è frutto della conoscenza».
«Nella odierna società - ha detto ancora il Papa - segnata da rapidi e profondi mutamenti voi, cari giovani, che volete seguire Cristo, abbiate cura di aggiornare la vostra formazione spirituale, cercando di comprendere sempre più i contenuti della fede. Potrete così, rispondere senza esitazioni a chi vi domanda la ragione della vostra adesione al Signore
».

Parlando alla udienza generale della vita e dell’opera del filosofo Boezio, vissuto in pieno 400, Benedetto XVI, riferendosi alle sofferenze subìte da lui nel carcere e nella lunga persecuzione per la sua fede cristiana, ha proposto ai presenti una approfondita riflessione sulla condizione dei detenuti e, specialmente di quelli «incarcerati ingiustamente». E ha trattato anche della «ingiustizia presente in tanta parte della giustizia umana» specialmente quando si è di fronte a qualcuno «incarcerato e talora torturato per le sue convinzioni ideali, politiche e religiose».
Proprio Boezio fu condannato a morte e giustiziato a Pavia nel 525, con accuse che la storia ha riconosciuto false per presunte sia simpatie per l’imperatore bizantino Giustiniano.
Della sua vicenda terrena - ha sottolineato il Papa - possono trarre insegnamento gli uomini oggi perché «tantissime persone sono condannate a causa dell’ingiustizia presente in tanta parte della giustizia umana».
Ancora un’osservazione del Papa: «Qualunque detenuto, per qualsiasi motivo sia finito in carcere intuisce quanto sia pesante questa singolare condizione umana soprattutto quando essa è abbruttita dal ricorso alla tortura».
E dopo aver detto che la città di Pavia riconosce Boezio come martire della fede, il Papa ha affermato che egli è simbolo di un numero immenso di persone detenute ingiustamente di tutti i tempi e tutte le latitudini, e richiama alla contemplazione del mistero del Crocifisso del Golgota.

Benedetto XVI si è richiamato all’opera «Della consolazione della filosofia», scritta da Boezio, in carcere ed ha affermato che «anche lì il filosofo cercava in Dio la consolazione, la luce e la saggezza».

Intanto ieri è stato confermato che «Caritas in veritate» sarà il titolo della prossima enciclica di Benedetto XVI, la terza del suo pontificato, dedicata ai temi sociali.

Attesa già prima della precedente enciclica del Papa, la «Spe Salvi», l’enciclica sociale era stata momentaneamente accantonata da Ratzinger in favore di quella sulla Speranza. Ora, dopo essere stata rivista dai diversi dicasteri la «Caritas in veritate» (in italiano «Carità» o «Amore nella verità») è pronta per essere pubblicata.

© Copyright Il Giornale di Brescia, 13 marzo 2008

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