18 maggio 2008
Il Papa al santuario di Genova: nebbia e campane a festa. Bestemmie al «Pride laico» (Bobbio)
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Il Papa al santuario di Genova: nebbia e campane a festa
L'elicottero non è riuscito ad atterrare nella zona Il Pontefice s'è spostato in auto. Oggi la Messa in piazza
nostro servizio
Alberto Bobbio
Savona Benedetto XVI lascia Savona con negli occhi le stanze di Pio VII, le tre sanze senza nemmeno i servizi igienici dove Napoleone costrinse il Papa a vivere per tre anni. Anche Ratzinger è sorpreso. Gli mostrano come i soldati francesi lo sorvegliavano. Ognuna delle tre stanze - la sala del trono, lo studiolo e la camera da letto - aveva una grata dietro a cui un soldato francese giorno e notte lo teneva sotto controllo. Nelle grandi intercapedini tra una stanza e l'altra un sistema di scale a chiocciola collegava il corpo di guardia del Bonaparte agli spioncini muniti di grate. Napoleone avava incaricato un generale di Parigi dell'organizzazione della guardia al Papa.
Le tre stanze fanno parte dell'appartamento del vescovo di Savona, monsignor Lupi, che confina con la cattedrale nel centro delle città. Quasi tutto l'arredamento è quello orginale. Il Papa percorre le stanze fino all'ultima, la camera da letto. Poi varca la porta dietro a cui c'era la stanza dove i soldati tenevano le armi. Da quel locale ci si può affacciare all'interno della cattedrale, attraverso una finestra munita di grata. Da qui Pio VII assisteva alla Messa e da qui ieri sera si è affacciato il Papa.
Le parole sul coraggio del suo predecessore pronunciate nell'omelia acquistano maggiore forza dopo aver visto le drammatiche condizioni della prigionia imposta da Napoleone. E la parola «coraggio» ha segnato la giornata di Savona, primo giorno del viaggio in Liguria.
Benedetto XVI è partito da Savona in elicottero appena dopo il tramonto. Ma le nubi che avvolgevano il santuario della Madonna della Guardia a Genova, che si trova a circa 800 metri di altezza, hanno impedito all'elicottero di atterrare nel parcheggio del santuario. Il velivolo con a bordo il Papa è sceso invece nella zona del porto e da qui il Papa in auto ha percorso i 27 chilometri della strada che sale da Genova al santuario. Il Papa è arrivato alla Madonna della Guardia dopo le 21.
Le campane hanno suonato a distesa, ma la nebbia che avvolgeva la basilica impediva perfino di vedere il campanile. Oggi Benedetto XVI scende a Genova, dopo aver pregato nel santuario e aver lasciato anche qui la «Rosa d'Oro». Nella notte vari gruppi di pellegrini sono saliti a piedi al santuario per poter pregare questa mattina con il Papa, sfidando la pioggia e la nebbia. Questa mattina il Papa andrà all'ospedale pediatrico Gaslini, poi vedrà i giovani, andrà in cattedrale e al pomeriggio celebrerà la Messa nella grande piazza della Vittoria. La città è presidiata dalle forze dell'ordine. Ma non ci sono particolari apprensioni.
Ieri pomeriggio un corteo dei centri sociali, dei collettivi femministi e gay ha sfilato in una zona periferica della città.
Lo hanno chiamato «Pride laico» e hanno sventolato i soliti striscioni anticlericali. Questa volta c'erano però anche bestemmie, oltre a slogan come «più staminali e meno cardinali». La polizia ha calcolato i manifestanti in poco più di trecento. Gli organizzatori hanno naturalmente detto che i partecipanti erano più di mille.
© Copyright L'Eco di Bergamo, 18 maggio 2008
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2 commenti:
visto la piega che ha preso il pride laico, anzi laido, ora capisco perchè Don Gallo non è andato. Anche per lui c'è un limite.
E vorrei vedere che fosse presente anche in quella manifestazione che si è rivelata soltanto un mezzo per inveire e bestemmiare...................
Ecco questa è la vera faccia di coloro che si riempiono la bocca sistematicamente, di pace, tolleranza e difesa dei diritti.
CHE SCHIFO!
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