31 ottobre 2008
Il Papa: «Ebrei e Cristiani insieme per un mondo più umano» (Mazza)
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Da Benedetto XVI una delegazione dell’International Jewish Committee Difficile che pressioni esterne cambino l’iter della beatificazione di Pio XII
«Ebrei e cristiani insieme per un mondo più umano»
Salvatore Mazza
ROMA. Fondato sul «rispetto reciproco», il dialogo tra cattolici ed ebrei deve essere capace di «prevenire gli equivoci e evitare inutili scontri».
Per questo esso richiede «rispetto delle differenze» e riconoscimento reciproco della «identità» e dei «doni» di ciascuno, come hanno dimostrato gli «oltre trenta anni» di «regolari e fruttuosi contatti» tra cattolici e ebrei.
Lo ha ribadito ieri Benedetto XVI, ricevendo in udienza una delegazione dell’«International Jewish Committee on Interreligious Consultations» (Ijc) guidata dal rabbino David Rosen, alla vigilia dell’incontro – in programma a dicembre a Budapest, la capitale dell’Ungheria – tra l’Ijc e la Commissione vaticana per le relazioni religiose con gli ebrei.
Nel suo discorso Papa Ratzinger, richiamandosi ai principi affermati solennemente dal Concilio nella «Nostra Aetate», ha osservato come il dialogo interreligioso «è serio ed onesto solo quando rispetta le differenze e riconosce gli altri proprio nella loro alterità». Un dialogo sincero, ha aggiunto, «necessita sia di apertura che di un solido senso dell’identità da parte di entrambe le parti in modo che ognuno sia arricchito dai doni dell’altro».
Perciò l’auspicio è che la fede di ebrei e cristiani li spinga a una «comune testimonianza»: insieme, infatti, possono svolgere «un servizio vitale al nostro tempo, minacciato dalla perdita di valori morali e spirituali che garantiscono dignità umana, solidarietà, giustizia e pace», in quanto «nel nostro mondo tormentato, così spesso segnato da povertà, violenza e spoliazione, il dialogo tra le culture e le religioni deve essere sempre più visto come un dovere sacro che incombe su tutti coloro ce sono impegnati a costruire un mondo umano».
Nel suo saluto al Papa , Rosen ha fatto riferimento tra l’altro alla questione del pontificato di Pio XII durante la II Guerra mondiale, tornando a chiedere l’apertura degli archivi della Santa Sede prima della beatificazione di Papa Pacelli.
Al riguardo, interpellato dai giornalisti, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha detto anche che questa «non sarà materialmente possibile prima di 6-7 anni», in quanto è ancora in corso la loro catalogazione.Va tuttavia detto che tali documenti sono già stati nella loro quasi totalità raccolti nei dodici volumi pubblicati tra il 1965 e il 1982 con il titolo di «Actes et Documents du Saint-Siège relatifs à la Seconde Guerre Mondiale», curati – per volere di Paolo VI, che fece mettere a loro disposizione tutto il materiale ancora grezzo – dagli storici Burkhart Schneider, Angelo Martini, Robert A. Graham e Pierre Blet.
Appare, comunque, assai difficile che pressioni esterne cambino l’itinerario della beatificazione di Pio XII stabilito dalla Santa Sede.
© Copyright Avvenire, 31 ottobre 2008
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