29 ottobre 2008

Sinodo, dalla Parola ai gesti: intervista al segretario generale, mons. Nikola Eterović (Sir)


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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

SINODO DEI VESCOVI - Dalla Parola ai gesti

Intervista con il segretario generale, mons. Nikola Eterović

"Noi tutti, che abbiamo preso parte ai lavori sinodali, portiamo con noi la rinnovata consapevolezza che compito prioritario della Chiesa, all'inizio di questo nuovo millennio, è innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l'impegno della nuova evangelizzazione, dell'annuncio nei nostri tempi".
È quanto ha affermato Benedetto XVI durante la messa celebrata, domenica 26 ottobre nella basilica di San Pietro, in occasione della conclusione della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (Vaticano, 5-26 ottobre 2008).
Ora, ha detto il Papa, "occorre che questa esperienza ecclesiale sia recata in ogni comunità; è necessario che si comprenda la necessità di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perché solo così diviene credibile l'annuncio del Vangelo". Con mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ripercorriamo alcuni momenti di questa assemblea sinodale.

Eccellenza, è possibile tracciare un primo bilancio di questa assemblea?

"L'Assemblea sinodale, che ha avuto per tema «La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa», è stata un evento dello Spirito Santo. I padri sinodali, venuti da vari Paesi del mondo, hanno sperimentato la squisita comunione ecclesiale, intorno al Santo Padre Benedetto XVI, vescovo di Roma e presidente del Sinodo dei vescovi, vissuta in un ambiente di preghiera, di riflessione, di fruttuoso scambio di pareri su un tema di vitale importanza per la Chiesa, per la sua vita e per la sua missione. L'Assemblea sinodale è stata, poi, una scuola di ascolto reciproco, che ha permesso ai padri sinodali di essere più sensibili ad ascoltare la Parola di Dio che è per eccellenza la persona di Gesù Cristo. Da tale profonda esperienza ecclesiale non potrà che scaturire un nuovo slancio di evangelizzazione e di promozione umana".

La Parola di Dio è stata "analizzata" da diversi punti di vista. Quali sono stati i temi maggiormente sottolineati?

"Da numerosi documenti dell'Assemblea sinodale, in particolare dalle Proposizioni, la cui versione non ufficiale in lingua italiana è stata pubblicata per gentile concessione del Santo Padre, si possono individuare tre gruppi di temi che sono stati affrontati. In primo luogo, è stato approfondito il tema della Parola di Dio, una realtà polifonica e analogica. Essa ha il senso pieno nella persona di Gesù Cristo, Verbo eterno incarnato nella pienezza dei tempi, che nella sua persona assume tutte le parole della divina rivelazione dell'Antico e del Nuovo Testamento. Il secondo gruppo riguarda la celebrazione della Parola di Dio nelle sue varie manifestazioni, che ha il luogo privilegiato nella sacra liturgia. Ovviamente, nella Santa Messa, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, la Parola di Dio acquista il significato pieno poiché per la grazia dello Spirito Santo e le parole che il sacerdote pronuncia per mandato di Gesù Cristo, il pane si trasforma nel corpo e il vino nel sangue di Gesù Cristo. In tale modo il fedele può non soltanto ascoltare e vedere bensì anche toccare il Verbo, Gesù risorto, che diventa per noi cibo di vita eterna. Il terzo gruppo di riflessioni si riferisce, poi, alla missione, alla diffusione della Buona Notizia, riscoperta e vissuta nella comunità ecclesiale. Essa diventa il motore della nuova evangelizzazione, che necessariamente dev'essere accompagnata dalla testimonianza della vita cristiana e dalle opere di carità in favore dei fratelli più bisognosi".

Al centro degli interventi dei padri sinodali anche l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, in particolare con i musulmani. Cosa è emerso?

"Un'attenzione particolare è stata dedicata al rapporto tra i cristiani e gli ebrei. Ciò è naturale, considerando il rapporto speciale tra il cristianesimo e il popolo ebraico con le sue Sacre Scritture, che in gran parte sono comuni e che i cristiani denominano Antico Testamento. Senza un'adeguata conoscenza dell'Antico Testamento non si può capire bene il Nuovo Testamento, la persona e la missione di Gesù Cristo che ha portato a compimento le promesse fatte ai nostri padri nella fede, ad Abramo e alla sua discendenza. La presenza al Sinodo del rabbino capo di Haifa, Shear-Yashuv Cohen, ha sottolineato tali aspetti religiosi del dialogo ebraico-cristiano. La riflessione ha toccato anche le religioni tradizionali di vari popoli come pure le grandi religioni asiatiche che hanno i loro libri sacri. I padri sinodali hanno poi sottolineato l'importanza del dialogo tra cristiani e musulmani, in particolare nel rispetto di valori etici, soprattutto della vita, come pure nella promozione della giustizia e della pace, auspicando la reciprocità e la libertà di coscienza e di religione. Per quanto riguarda i cristiani, inoltre, è stato rilevato che la Parola di Dio, in particolare la Bibbia, una volta motivo di divisione, sta diventando sempre di più ragione dell'unione reale, anche se non ancora piena. Riscoprendo tramite le parole della Sacra Scrittura la persona di Gesù Cristo, tutti i cristiani si avvicinano al Signore e diventano sempre più uniti tra di loro nella speranza che un giorno potranno celebrare insieme l'Eucaristia, sigillo dell'unità e della comunione di un solo gregge intorno ad un solo Pastore".

Un "momento storico" è stata la visita del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. Cosa ha rappresentato questa visita e come sono state accolte le parole del Patriarca?

"Con commozione e con gioia, come ha bene indicato il Santo Padre Benedetto XVI sintetizzando il senso comune dei padri sinodali radunati nella Cappella Sistina, dopo la comune preghiera dei Vespri e dopo avere ascoltato le ispirate riflessioni del Patriarca ecumenico sulla Parola di Dio.
Questa ci unisce realmente e, per lo Spirito Santo, aumenta in tutti il desiderio di continuare il cammino sinodale, che vuol dire camminare insieme, verso la piena unione ecclesiale, nella varietà di tradizioni e di spiritualità che si completano e arricchiscono. Lo abbiamo sperimentato pregando insieme e ascoltando il discorso di Sua Santità Bartolomeo I, in cui sono emerse alcune idee portanti delle quali si può trovare eco anche nelle Proposizioni approvate dai padri sinodali".

Si è parlato molto anche della scarsa diffusione della Bibbia in alcune zone del mondo...

"È impressionante che la Bibbia completa sia stata tradotta solamente in 438 delle circa 7.000 lingue. Pertanto, molte persone non conoscono ancora la Parola di Dio per la mancanza di traduzioni e di pubblicazioni della Bibbia. Rimane pertanto urgente rimediare a tale grave mancanza. Un altro fenomeno assai diffuso è l'analfabetismo: oltre 750 milioni di persone non sanno leggere e scrivere. Anche a loro occorre annunciare la Buona notizia, magari oralmente, in modo personale ed anche per mezzo della radio, dell'arte. Vi sono numerose testimonianze di alfabetizzazione unite alla diffusione della Bibbia. Per molti popoli la Sacra Scrittura rimane il primo libro scritto nella propria lingua che ha dunque influenzato profondamente le rispettive culture".

I vescovi dell'Oriente hanno consegnato al Papa un appello per la pace in Terra Santa, Libano, Iraq e India. Dal Sinodo un segno di attenzione anche verso queste terre dove i cristiani ancora soffrono per l'annuncio della Parola...

"Vari interventi di vescovi provenienti dai Paesi dell'Oriente hanno commosso i padri sinodali per la drammaticità degli eventi descritti, in cui non pochi cristiani hanno dato testimonianza esemplare, fino al martirio, di fedeltà a Gesù Cristo, Verbo incarnato, al Santo Padre e alla Chiesa cattolica. I padri sinodali hanno appoggiato, con la preghiera, con partecipazione e con la promessa di pieno sostegno, le venerate Chiese orientali cattoliche che da secoli rappresentano una preziosa testimonianza di vita cristiana, anche se minoritaria, in Paesi e regioni la cui maggioranza della popolazione appartiene ad altre denominazioni religiose. Anche il Santo Padre Benedetto XVI, nella riflessione prima dell'Angelus di domenica 26 ottobre, si è riferito alle legittime esigenze dei cristiani in tali terre, richiamando con forza la responsabilità di tutti gli agenti pubblici ad assicurare condizioni normali di vita nel rispetto dei diritti umani di tutte le persone, tra cui la libertà religiosa occupa il primo posto".

Un'ultima domanda: i padri sinodali hanno indirizzato al Popolo di Dio un Messaggio ("Nuntius") e, inoltre, hanno consegnato al Papa le 55 Proposizioni con preghiera di redigere un documento presentando a tutta la Chiesa i risultati del Sinodo. Nel frattempo, quali sono le attese e le scelte prioritarie?

"Dal Messaggio al Popolo di Dio si può percepire il clima di profonda comunione ecclesiale che ha caratterizzato l'Assemblea sinodale. Inoltre, vi sono presenti alcuni temi fondamentali: la rivelazione nella storia della salvezza ha trovato il punto culminante nella Persona di Gesù Cristo, Verbo incarnato, morto e risorto per noi; la celebrazione della Parola di Dio nella liturgia della Chiesa ha un ruolo essenziale per riscoprire la sua perenne attualità e fecondità da cui proviene il dovere di tutti i cristiani di annunciare la Buona Notizia sulle strade del mondo contemporaneo. Le Proposizioni sono alcune significative indicazioni che, insieme con altra abbondante documentazione dell'assise sinodale, permetteranno al Santo Padre di elaborare un documento sul tema della Parola che Dio da rivolgere alla Chiesa affinché essa possa riscoprirla, vivere di tale Parola, lasciandosene interpellare, per annunciarla con nuovo slancio di evangelizzazione e promozione umana. Spetta ora ai pastori, soprattutto ai vescovi, insieme con i sacerdoti, i religiosi e i diaconi, promuovere una robusta pastorale biblica. Ovviamente, ad essa devono prendere parte religiosi non sacerdoti, religiose e laici impegnati, uomini e donne, favorendo una sempre migliore frequentazione della Parola di Dio da parte dei fedeli a cui è rivolta, perché le persone, le comunità e tutta la Chiesa possano vivere una nuova primavera nel religioso ascolto della Parola, ovvero nella gioiosa testimonianza fino agli estremi confini della terra".

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