8 agosto 2007

Il Papa e la sterile polemica sul saluto al direttore di Radio Maryja


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Cari amici, ieri e' esplosa una strana quanto insignificante polemica, puntalmente ripresa dal Corriere della sera (avrei voluto leggere un articolo altrettanto minuzioso sul possibile incontro fra Benedetto XVI e Alessio II), relativa al breve saluto fra Papa Ratzinger e il discusso direttore dell'emittente polacca Radio Maryja.
Nulla di eclatante: il Papa saluta una miriade di persone sia al termine dell'udienza generale sia alla fine dell'Angelus pronunciato a Castelgandolfo. Non c'e' alcun significato particolare in questi saluti, eppure...


LE POLEMICHE

Il Pontefice e il caso del saluto a Radio Maryja

M. Antonietta Calabrò

ROMA — Padre Tadeusz Rydzyk, direttore di Radio Maryja, al centro di molte polemiche in Polonia, accusato di posizioni antisemite e nazionaliste, bacia la mano di Benedetto XVI al termine dell'Angelus di domenica scorsa da Castel Gandolfo e a Varsavia scoppia un vero e proprio caso. La stampa è divisa su come interpretare il gesto. Se classificarlo come un'«udienza » oppure un «semplice saluto» all'animatore dell'emittente ultracattolica che ha molta voce in capitolo sulla vita politica polacca. Naturalmente, i sostenitori del sacerdote hanno voluto «leggere» il fatto come un sostegno di Benedetto XVI alla linea della radio ultraconservatrice. In Vaticano si limitano ad osservare che al termine dell'Angelus il Papa saluta decine di persone che ne fanno richiesta, senza che questo significhi nulla di speciale. Padre Rydzyk infatti è stato accompagnato a Castel Gandolfo dal superiore dei redentoristi polacchi Zdislaw Klafka, che guidava dei pellegrini polacchi, e Papa Ratzinger ha salutato il gruppo di fedeli.
La notizia è stata divulgata dalle pagine di Nasz Dziennik,
organo di stampa del colosso mediatico di Rydzyk. «Benedetto XVI ha invitato padre Rydzyk, impartendo la sua benedizione a Radio Maryja e a tutti i suoi collaboratori e ascoltatori», si leggeva ieri sul quotidiano cattolico. «Questo incontro chiude finalmente la bocca a tutti coloro che avrebbero voluto un intervento dal Vaticano per censurare la voce di Radio Maryja », dice soddisfatto Witold Tomczak, eurodeputato di Lega delle famiglie polacche, partito al governo. Minimizza invece la portata del faccia a faccia l'autorevole quotidiano polacco Rzeczpospolita.
«Si è trattato di un semplice saluto», ha dichiarato a Rz padre Kazimierz Sowa, che deve diventare direttore di un nuovo canale religioso polacco destinato a incrinare il monopolio di TV TRWAM di Padre Rydzyk. «Dopo gli scandali scoppiati per le sue ultime dichiarazioni, Rydzyk potrà ora zittire le critiche, giocandosi la carta della benedizione ottenuta dal Papa», ha commentato Lena Kolarska- Bobinska, direttrice dell'Istituto per le questioni pubbliche di Varsavia (ISP).

© Copyright Corriere della sera, 8 agosto 2007

Bah!
R.

Le precisazioni del Vaticano (chi ha orecchi per intendere...)

PAPA: UDIENZA A DIRETTORE RADIO MARYJA, DAL VATICANO NESSUN COMMENTO

(ASCA-AFP) - Citta' del Vaticano, 7 ago - Il Vaticano ha confermato senza rilasciare commenti l'udienza accordata domenica da papa Benedetto XVI al direttore della stazione radiofonica polacca Radio Maryja, padre Tadeusz Rydzyk, riportata dalla stampa polacca. ''Le foto esistono, non c'e' bisogno di confermare'', ha detto all'Afp una fonte vaticana, precisando che si e' trattato ''di un'udienza privata''. Durante il suo soggiorno a Castel Gandolfo, il pontefice ''riceve numerose persone che ne fanno richiesta e delle quali generalmente non si sa nulla, tranne quando loro stesse rendono noto l'incontro'', ha aggiunto la fonte. La stampa polacca ha pubblicato oggi delle fotografie dell'incontro domenica a Castel Gandolfo tra il papa e una delegazione polacca di cui faceva parte il direttore di Radio Maryja. (Piu'Europa).

Strano che nessuno ricordi il discorso di Benedetto XVI durante il viaggio in Polonia del maggio 2006.
Riporto solo un breve passaggio:

Il Papa Giovanni Paolo II in occasione del Grande Giubileo ha più volte esortato i cristiani a far penitenza delle infedeltà passate. Crediamo che la Chiesa è santa, ma in essa vi sono uomini peccatori. Bisogna respingere il desiderio di identificarsi soltanto con coloro che sono senza peccato. Come avrebbe potuto la Chiesa escludere dalle sue file i peccatori? È per la loro salvezza che Gesù si è incarnato, è morto ed è risorto. Occorre perciò imparare a vivere con sincerità la penitenza cristiana. Praticandola, confessiamo i peccati individuali in unione con gli altri, davanti a loro e a Dio. Conviene tuttavia guardarsi dalla pretesa di impancarsi con arroganza a giudici delle generazioni precedenti, vissute in altri tempi e in altre circostanze. Occorre umile sincerità per non negare i peccati del passato, e tuttavia non indulgere a facili accuse in assenza di prove reali o ignorando le differenti pre-comprensioni di allora. Inoltre la confessio peccati, per usare un’espressione di sant’Agostino, deve essere sempre accompagnata dalla confessio laudis – dalla confessione della lode. Chiedendo perdono del male commesso nel passato dobbiamo anche ricordare il bene compiuto con l’aiuto della grazia divina che, pur depositata in vasi di creta, ha portato frutti spesso eccellenti.

Questo passaggio venne, a suo tempo, interpretato come una solenne "strigliata" a Radio Maryja, divenuta una sorta di giudice implacabile. Strano che i mass media abbiano una memoria cosi' corta...
Che peccato!

Ed inoltre Benedetto XVI disse:

Dai sacerdoti i fedeli attendono soltanto una cosa: che siano degli specialisti nel promuovere l’incontro dell’uomo con Dio. Al sacerdote non si chiede di essere esperto in economia, in edilizia o in politica. Da lui ci si attende che sia esperto nella vita spirituale.

Abbiamo dimenticato anche questo passaggio?
Raffaella

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