6 agosto 2007

Voci incontrollate di pressioni sul Papa: chi fa pressing? La curia, la stampa o entrambe?


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Cari amici, ci ho pensato un po' prima di decidere di inserire nel blog l'articolo che trovate qui sotto. Le ragioni della mia titubanza sono due: innanzitutto si tratta di voci incontrollate ed incontrollabili da prendere con le pinze, le molle, i guanti e tutto cio' che avete a disposizione.
In secondo luogo l'autore dell'articolo scrive su Panorama sotto lo pseudonimo di Angelo Custode e gia' questo non depone certo a favore della sua onesta' professionale.
Comunque inserisco l'articolo di Panorama per completezza di informazione. Ciascuno e' libero di farsi la propria opinione. Comunque Benedetto XVI non e' tipo da farsi influenzare: ascolta tutti, riflette su tutto, ma poi decide in piena autonomia
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Raffaella


Chi preme su Ratzinger

ANGELO CUSTODE

Vaticano Fascicoli perduti, dossier addomesticati, candidature di prelati già bocciati: le diocesi vacanti fanno gola a molti. E una provocazione di Bertone sulle donne...


Più che una promessa è sembrata una minaccia. L’intenzione di Joseph Ratzinger e di Tarcisio Bertone di completare l’organigramma della Santa Sede nominando alcune donne a posti di responsabilità curiale sta sortendo i suoi effetti. Da mesi il tavolo del Papa è ingombro di nomine che Benedetto XVI non vuole firmare, mentre i fascicoli delle persone che Ratzinger e il segretario di Stato vedrebbero volentieri a posti di responsabilità si smarriscono nei meandri vaticani.

La curia ratzingeriana è ancora intasata da candidati all’episcopato che, sebbene già bocciati due o tre volte, riescono a far riproporre la loro candidatura per ogni diocesi che si rende vacante. A volte con successo. Nei sacri palazzi in molti si dicono convinti che, per spingere le ultime nomine dei vescovi di Macerata e Mazara del Vallo oltre la scrivania del Papa, i fascicoli siano stati istruiti ricorrendo solo a persone fidate, fornite già delle risposte da immettere nel questionario previsto per valutare i candidati. Tuttavia, recentemente e con fatica, Benedetto XVI ha inviato nelle diocesi di Avezzano, Troia-Lucera, Mantova e Fano «umili lavoratori nella vigna del Signore», secondo la visione pastorale da lui desiderata per l’episcopato.

Finita l’era della curia wojtyliana onnicomprensiva, per i carrieristi con la tonaca le diocesi appetibili sono quelle non troppo distanti da Roma: Lazio, Abruzzo e Molise in testa. A Campobasso sta pensando Giovanni D’Ercole, orionino e impiegato vaticano: dopo aver visto svanire due nunziature e la diocesi di Avezzano, ora manifesta una forte vocazione per un episcopato molisano. Nel Lazio sta tentando di diventare vescovo Mauro Parmeggiani, ex segretario del cardinale Camillo Ruini e attuale segretario generale del Vicariato di Roma.

Il cardinale vicario, che a metà giugno ha avuto qualche problema di salute, prima di lasciare l’Urbe vorrebbe don Mauro ausiliare di Roma, in un settore reso appositamente libero con il trasferimento di Paolino Schiavon, ausiliare del settore sud, o alla diocesi di Civitacastellana, nel Viterbese, oppure in quella di Gaeta, vacante a settembre. Ma monsignor Schiavon, padovano, accetterebbe il trasferimento solo in una diocesi del Nord Italia, a Vittorio Veneto.

A lasciare libero il posto a Parmeggiani si è dichiarato disponibile invece il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, al quale non dispiacerebbe diventare assistente generale dell’Azione cattolica, posto reso vacante dal recente trasferimento di Francesco Lambiasi a Rimini. Ma l’ufficio di assistente generale dell’Azione cattolica è diventato appetibile anche per Parmeggiani. Il quale vanta nel suo curriculum la responsabilità della pastorale giovanile romana, incarico da lui ottenuto appena ventottenne, ai suoi esordi nell’Urbe. Tuttavia, con il solo diploma di geometra e il semplice baccalaureato in teologia, non sembra culturalmente adeguato a interagire con le istanze della dirigenza dell’Azione cattolica.

© Copyright Panorama, 6 agosto 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pazienza se questo articolo fosse apparso sull’Espresso - di cui sono note certe tendenze anticlericali - ma che sia stato proprio Panorama a pubblicarlo, non fa certo onore a questo settimanale, non tanto per l’argomento in sé, quanto il modo dissacratorio in cui esso viene esposto, quasi si trattasse di una corsa dei politici alle primarie…, una vera e propria caduta di stile!. La prossima volta, più che Angelo Custode, io consiglierei l’articolista a firmarsi solo Angelo, visto che di cose da “custodire”, proprio non ne ha!!!

Anonimo ha detto...

anche io avrei voluto Don Mauro vescovo ausiliare di Roma e non andare a Tivoli..teresa