9 agosto 2007

Una tempesta in un bicchiere d'acqua (confermate le previsioni di Maga Maghella)


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Il Papa sostituisce il direttore dell'Osservatore Romano

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Cari amici, la nostra Maga Maghella non e' andata in ferie ed e' riuscita ad indovinare i titoloni dei giornaloni di oggi sul "caso" abilmente (per chi ci crede) montato dai media. Anche in questo caso non e' stato difficile prevedere l'evolversi della polemica...la stampa non delude mai ne' noi ne' Maga Maghella.
Vorrei lanciare una provocazione: il punto, secondo me, non e' il saluto del Papa al direttore di Radio Maryja, ma la seguente domanda: puo' il Congresso ebraico sindacare sulle udienze ed i saluti che Benedetto XVI concede ai Cattolici? Ciascuno ha sicuramente la sua risposta. La mia e': no!

E come mai i media nostrani (e non solo) si schierano sempre e comunque contro il Papa?

Per quanto riguarda il direttore di Radio Maryja, e' chiaro che non vedeva l'ora di pubblicizzare le foto con il Papa. Seconda provocazione: far uscire i fotografi quando il Pontefice saluta i gruppi di pellegrini a fine Angelus e/o udienza generale. A mali estremi...
:-)
Raffaella

Iniziamo da "La Repubblica", condensato di tutti i luoghi comuni ampiamente previsti e sottolineati in neretto:


"Antisemita dal Papa" Gli ebrei europei contro Ratzinger

Polemica delle comunità in Europa. Il direttore dell´emittente polacca nota per le campagne antisemite ricevuto dal Pontefice: benedetta la nostra linea

Radio Maryja dal Papa, l´ira degli ebrei

"Siamo scioccati da Ratzinger". Il Vaticano: non c´è nessun caso

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - «Quell´incontro ci ha scioccati». Torna a salire la tensione tra ebrei e Vaticano. Ieri il Congresso ebraico europeo ha severamente criticato il recente saluto che papa Ratzinger ha concesso - alla fine della preghiera dell´Angelus di domenica scorsa a Castel Gandolfo - a padre Tadeusz Rydzyk, direttore di Radio Maryja, l´emittente polacca balzata negli ultimi tempi agli onori della cronaca per le sue dure campagne antisemite. Un incontro salutato dai sostenitori della radio come una sorta di "benedizione" pontificia alla linea dell´emittente.

Tesi, comunque, non condivisa in Vaticano dove autorevoli fonti fanno notare che il Papa quando alla fine della preghiera dell´Angelus riceve brevemente qualche ospite si limita ad un breve saluto, senza concedere placet di alcun genere e tantomeno benedire linee politiche.

Come ricorda, ad esempio, il cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione delle Chiese Orientali e per anni "ministro" degli esteri della santa sede, secondo il quale «il fecondo dialogo ebraico-cristiano iniziato con papi come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non sarà certamente minacciato da un episodio tutto sommato marginale come questo saluto dato dal Santo Padre al direttore di Radio Maryja». «Dal Concilio Vaticano II fino ad oggi - ricorda ancora Silvestrini - il dialogo tra ebrei e cattolici è andato avanti in maniera profonda e con reciproco rispetto. Non sarà certamente questa radio a compromettere tutto, anche perché, ma chi è questa Radio Maryja?».
Sul fronte ebraico la preoccupazione è invece più palpabile, anche perché il breve incontro tra padre Rydzyk e Benedetto XVI arriva dopo le precedenti tensioni esplose tra cattolici e gli stessi ebrei in seguito al ripristino papale della Messa in latino di rito tridentino, l´antica celebrazione mal sopportata dalle comunità ebraiche per alcuni passaggi in cui si invoca la conversione dei "fratelli ebrei".
Preghiera chiaramente antisemita che comunque papa Ratzinger ha chiaramente proibito di profferire, anche quando la Messa tridentina sarà ripristinata a partire dal 14 settembre prossimo.
Ma la presenza a Castel Gandolfo del direttore della radio antisemita polacca ha riaperto la ferita e il Congresso ebraico europeo ieri lo ha scritto a chiare lettere in una nota di protesta dove è scritto senza troppi giri di parole che «siamo scioccati dall´apprendere che Papa Benedetto XVI ha concesso nella sua residenza estiva un´udienza privata al direttore della radio polacca antisemita Radio Maryja. L´associazione - che riunisce le comunità ebraiche di tutta Europa e a cui aderisce anche l´Unione delle comunità ebraiche italiane presieduta da Renzo Gattegna - ricorda con preoccupazione come «le affermazioni antisemitiche di Tadeusz Rydzyk sono state largamente trasmesse attraverso la sua radio». Per questo il Congresso ebraico si è detto «stupito dal fatto che Papa Benedetto XVI abbia concesso udienza privata e la benedizione ad un uomo e a un´istituzione che hanno macchiato l´immagine della Chiesa polacca».
«Non conosco i termini di questa udienza - commenta il presidente degli ebrei italiani Gattegna - ma l´unica cosa che posso dire è che mi auguro almeno che il Papa abbia chiesto a questo padre Rydzyk di mettere fine a questa ignobile campagna mediatica antisemita che non fa onore né alla Chiesa polacca né a tutta la Polonia. È inaccettabile che, dopo l´Olocausto e la Shoah, una emittente che si proclama cattolica possa portare avanti una campagna di odio antisemita intollerabile. Se veramente la Polonia vuole entrare in Europa è bene che prenda i dovuti provvedimenti contro questa emittente». La visita di Rydzyk domenica scorsa a Castel Gandolfo ha già suscitato molte polemiche in Polonia, tra chi accusa il sacerdote di Radio Maryja di essere un antisemita e i suoi sostenitori, che hanno interpretato l´accoglienza ricevuta da Rydzyk come un sostegno di Benedetto XVI alla linea ultraconservatrice della sua radio, anche se in Vaticano mai nessuno lo ha ammesso pubblicamente.

© Copyright Repubblica, 9 agosto 2007


Gli ebrei europei al Papa: «Scioccati, ha incontrato il prete antisemita»

M.Antonietta Calabrò

ROMA — «Siamo scioccati dall'apprendere che Papa Benedetto XVI ha concesso nella sua residenza estiva un'udienza privata al direttore della radio polacca antisemita Radio Maryja». Il Congresso ebraico europeo ha affidato a una nota, diramata da Bruxelles, il proprio sconcerto per il fatto che il discusso padre Rydzyk abbia potuto incontrare Papa Ratzinger. Domenica scorsa infatti a Castel Gandolfo, Tadeusz Rydzyk è stato ammesso al baciamano con il Papa al termine dell'Angelus insieme ad un gruppo di fedeli polacchi. Ha avuto la possibilità di una photo opportunity con Benedetto XVI, e quelle immagini ieri hanno fatto il giro del mondo.
Il congresso ebraico — che riunisce le comunità di tutta Europa e a cui aderisce anche l'Unione delle comunità ebraiche italiane — sottolinea come «le affermazioni antisemitiche di Rydzyk sono state largamente trasmesse attraverso la sua radio ». Per questo l'associazione «è stupita » dal fatto che Papa Benedetto XVI abbia concesso la sua «benedizione ad un uomo e a un'istituzione che hanno macchiato l'immagine della Chiesa polacca». La presa di posizione degli ebrei europei arriva dopo due giorni di polemiche in Polonia, tra chi accusa il sacerdote di aver utilizzato il saluto con il papa come una copertura alla sua linea ultraconservatrice e i suoi sostenitori, che l'hanno interpretato come un sostegno di Benedetto XVI. In Vaticano già l'altro ieri si erano limitati a osservare che al termine dell'Angelus il Papa saluta decine di persone che ne fanno richiesta, senza che questo significhi nulla di speciale.
«I fratelli Kaczynski adesso saranno contenti. Potranno così sperare nell'appoggio della radio, soprattutto in questo momento di crisi», sostiene il senatore dei liberali di Piattaforma Civica, Jaroslaw Gowin. Padre Rydzyk continua a predicare, infatti, la necessità di rinsaldare la compagine governativa, malgrado gli attriti tra alleati. Una posizione ribadita anche dopo le polemiche scatenate da dichiarazioni decisamente «forti» nei confronti del presidente Lech Kaczynski e della consorte Maria. Al capo dello stato polacco il direttore di Radio Maryja aveva contestato legami con «la lobby ebraica» e alla first lady aveva addirittura consigliato «l'eutanasia».
Il supporto della radio e dell'impero mediatico ad essa collegato (un giornale e un canale televisivo) potrebbe rivelarsi decisivo nelle prossime elezioni politiche anticipate che come ha detto il premier Jaroslaw Kaczynski (gemello di Lech), presto «potrebbero diventare inevitabili». Ieri il premier ha destituito il ministro degli Interni Janusz Kaczmarek, implicato in un caso di corruzione. Si tratta della stessa vicenda che ha condotto un mese fa all'uscita di scena di Andrzej Lepper, ministro dell'Agricoltura e capofila del Partito populista di Autodifesa. Nuovo ministro dell'Interno è stato nominato Wladyslaw Stasiak, 40 anni, storico di formazione, politicamente molto vicino ai due Kaczynski.

© Copyright Corriere della sera, 9 agosto 2007


Ebrei europei contro il Papa

IL CASO

“Il Papa riceve un antisemita”
Ebrei sdegnati


Nel 2006 durante il viaggio a Varsavia il Pontefice non aveva voluto vederlo

Giacomo Galeazzi

Gli ebrei europei «scioccati» da Benedetto XVI. «Siamo attòniti nell’apprendere che il Papa ha concesso udienza privata nella sua residenza estiva al direttore dell’emittente antisemita Radio Maryja», insorge Moshe Kantor, neo-eletto presidente del Congresso ebraico europeo. A suscitare la protesta è l’incontro di domenica scorsa a Castel Gandolfo tra Benedetto XVI e il sacerdote redentorista polacco Tadeusz Rydzyk. Una decisione a sorpresa, quella di ricevere il controverso religioso (accusato di campagne antisemite, di insubordinazione rispetto alle direttive dei superiori e di una linea editoriale troppo reazionaria) per il quale pochi mesi fa sembrava profilarsi una severa punizione canonica. Nel maggio 2006 durante il suo viaggio in Polonia, il Pontefice non aveva voluto riceverlo ammonendolo, come aveva già fatto il suo ordine religioso, a non abbandonarsi a dichiarazioni antisemite. Era stato, infatti, lo stesso superiore generale polacco dei Redentoristi, padre Joseph Tobin a sollecitare alla Santa Sede un provvedimento di censura. E tra le punizioni invocate tre mesi fa all’autorità ecclesiastica figurava persino l’allontanamento del sacerdote dalla Polonia in modo che non potesse più dirigere Radio Maryja. Domenica l’inattesa «riabilitazione». E ha tutta l’aria di un serio incidente diplomatico quello scoppiato tra la Santa Sede e il Congresso ebraico.
Il Congresso (che riunisce le comunità ebraiche di tutta Europa e a cui aderisce anche l’Unione delle comunità ebraiche italiane) denuncia, in un documento molto critico verso la Chiesa, come «le affermazioni antisemitiche di Rydzyk sono state largamente trasmesse attraverso la sua radio». Per questo il Congresso ebraico «è stupito dal fatto che Benedetto XVI abbia concesso udienza privata e la benedizione a un uomo e a un’istituzione che hanno macchiato l’immagine della Chiesa polacca». La visita di Rydzyk a Castel Gandolfo ha suscitato clamore in Polonia, divisa tra chi accusa il sacerdote di essere un antisemita e i suoi sostenitori, che hanno interpretato l’accoglienza ricevuta da padre Rydzyk come un sostegno di Ratzinger alla linea ultraconservatrice della potentissima radio. A Castel Gandolfo, padre Rydzyk è stato ammesso al baciamano col Papa a fine Angelus con un folto gruppo di polacchi. «Si è trattato di un semplice saluto», minimizza, padre Kazimierz Sowa, direttore di un nuovo canale religioso polacco, in onda da settembre con il compito di incrinare il monopolio televisivo di «Tv Trwam», braccio mediatico di padre Rydzyk.
Recentemente, in vista delle elezioni presidenziali in Polonia, gli stessi gemelli Kaczynski sono tornati a chiedere pubblicamente l’aiuto dell’emittente radiofonica, dei cattolici ultraconservatori e del suo controverso direttore. Padre Tadeusz Rydzyk, dai microfoni di Radio Maryja ha più volte tuonato contro la comunità ebraica, definita dal religioso una «lobby». Comunità ebraica che aveva prontamente replicato paragonando padre Tadeusz a un novello «Goebbels in tonaca» e sostenendo che in passato fondò un giornale di estrazione nazista intitolato «Nasz Dziennik». Secondo il settimanale Wprost, nel corso di una lezione ad alcuni studenti di giornalismo, Rydzyk avrebbe definito gli ebrei avidi e avrebbe criticato aspramente il presidente polacco Lech Kaczynski per aver donato un appezzamento di terreno a Varsavia per la costruzione di un museo ebraico.

© Copyright La Stampa, 9 agosto 2007


«È il segnale di una svolta integralista del Vaticano»

Leone Paserman, lei presiede la Comunità ebraica di Roma, è «scioccato»?

«Radio Maryja è un’emittente molto difesa dall’episcopato polacco. Altre volte il Vaticano ha preso le distanze, stavolta no. Mi sembra una mossa per tenere dentro la Chiesa i sostenitori di padre Rydzyk. Certo, addolora che una decisione simile sia arrivata da un Papa che all’inizio aveva compiuto gesti significativi per dialogare con noi ebrei».

Lo giudica un fatto grave?

«Di sicuro è un riconoscimento pubblico clamoroso per una radio che ha un’impostazione anni Trenta, fortemente nazionalista, populista e antisemita in un Paese in cui c’erano tre milioni e mezzo di ebrei e oggi appena cinque mila. Agli iniziali segnali di apertura verso l’ebraismo di questo pontificato cominciano purtroppo a seguire posizioni fortemente integraliste. Ed è questo, più dell’udienza a Rydzyk, a suscitare gravi perplessità».

Che segnale è?

«In Polonia è in atto il tentativo di riportare indietro l’orologio rispetto a una società secolarizzata e l’udienza è un avallo implicito al cattolicesimo tradizionalista. Mi auguro che sia solo un passo falso e che la linea di Radio Maryja non diventi l’orientamento prevalente della Santa Sede».

© Copyright La Stampa, 9 agosto 2007

Solo nei confronti della Chiesa Cattolica (e del Papa, questo Papa!) vengono considerati accettabili affermazioni del genere! Personalmente sono scioccata da Paserman!
R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti gli amici del blog e a Raffaella, sono tornato dall'Egitto e ho dato un'occhiata alla rassegna dei giorni passati e posso dire: non ne possiamo più! Mi soffermo sull'episodio della radio polacca. Il papa ha il compito di ammaestrare, correggere, guidare il suo popolo, non di chiudere le porte in faccia a chi lo desidera vedere. Ricordo che il Papa ha accolto anche quel teologo svizzero koeng (se non sbaglio) "un po' fuori dal coro" per discutere con lui per ore, accoglie politici che la pensano diversamente da lui. E tutto ciò con il suo solito garbo e gentilezza. Non credo proprio che il papa venga meno ai valori che proclama per farsi amico un'altra persona, ma è disposto a dialogare con tutti. Quando il papa parla di dignità dell'uomo ecco che condanna l'antisemitismo. Cari ebrei e giornalisti, prima di insorgere in stupide polemiche cerchiamo di capire, ragioniamo, pensiamo! Grazie, ciao! Marco

Anonimo ha detto...

Ciao Marco, bentornato :-)
Spero che tu abbia passato giorni lieti...
Raffaella

Luisa ha detto...

Cara Maga Maghella, complimenti per le tue previsioni,non dimenticherò di consultarti alla prossima occasione!
Questa polemica svanirà nel nulla...ma è vero che cominciamo ad averne abbastanza di tutti questi diversi personaggi che regolarmente sentenziano, su che cosa deve o non deve dire il Papa, cosa deve o non deve fare e adesso la Comunità ebraica che sa chi Benedetto XVI deve o non deve incontrare!
Questo comportamento, che sono sicura non è condiviso da tutti gli ebrei, mi sembra essere quello di chi crede avere uno statuto particolare che da dei diritti esclusivi, come quello di dare ogni tanto lezioni anche alla guida della Chiesa cattolica .
Penso che il Papa non si permetterà mai di dire ai dirigenti ebrei a chi possono parlare e a chi no .
Lo facesse che sarebbe ricevuto con una tagliente accusa di antisemitismo e ingerenza negli affari ebrei.
E il peggio in tutto ciò è l`ampiezza che le agenzie di stampa e la stampa in generale danno a queste dichiarazioni che fanno il giro del mondo in qualche ora.
In effetti,se in Italia avete modo di seguire e conoscere bene Papa Benedetto ,la sua umanità,la sua amicizia per il popolo ebreo, all`estero questi articoletti,sono altrettanti colpi all`immagine del Papa, trasmessa,direi imposta dalla stampa .
Chi ha interesse a dare questa immagine del Papa, di Benedetto XVI ?

euge ha detto...

Caro Marco non posso che darti ragione!!!!!!!! Questi signori non hanno ben compreso forse, che il compito del Papa è quello di parlare dialogare con tutti senza coinvolgimenti politici ed ideologici. Purtroppo, certe persone accecate dall'ira, non fanno funzionare il cervello e tantomeno il cuore creando delle polemiche che per la loro inconsistenza e stupidità dovrebbero essere prese per quello che sono. Pertanto signori cari prima di creare polemiche inesistenti basandole come sempre su un odio gratuito verso un Papa che cerca con tutte le sue forze e con ogni mezzo la pace e la concordia fra tutti, fate in modio che il vostro odio cieco ed insensato verso questa persona, non vi impedisca di aprire le menti e soprattutto il cuore.
P.s Sono mancata qualche giorno dal Blog per un pò di vacanze!!!!!!

Anonimo ha detto...

Bentornata Euge, ci sei mancata :-)
Cara Luisa, cio' che piu' mi lascia perplessa (anche se in realta' mi sono ormai abituata) e' l'atteggiamento dei media secondo i quali il Papa ha sempre torto e gli altri (atei, cantanti, esponenti di altre religioni, Scalfari, Pippo Baudo) hanno sempre ragione!
R.

euge ha detto...

Grazie Raffaella !!!!!!!! Anch'io ho dovuto abituarmi al fatto che atei, Grillo, Pippo Baudo, Scalfari etc.etc. hanno ragione ( o meglio nel loro orgoglio e nella loro cattiveria hanno ragione ) ed il Papa no ma, sapete che vi dico è meglio essere dalla parte della verità ma, essere e ragionare con il proprio cervello ed il proprio cuore piuttosto che seguire il pensiero di persone che sentendosi forte della loro popolarità rifiutano la verità!!!!!!!!!!!!
Eugenia - Sempre con Benedetto XVI -

gemma ha detto...

La solita tempesta in un titolo di giornale tanto che mi verrebbe da chiedere a Scalfari dov'è il presunto potere forte del Vaticano sui media in questi casi.
Comunque, per definizione, credo sia normale che il Papa cristiano parli con tutti e incontri tutti (come Giovanni Paolo II fece con Pinochet e Castro)e non ci è dato sapere se l'incontro sia stato fugace o seguito da un colloquio privato durante il quale il Papa potrebbe aver espresso giusta disapprovazione per il suo operato. A volte gli incontri servono anche a correggere, non solo a benedire e prima di scioccarsi sarebbe bene informarsi, se non altro per evitare inutili malori estivi. Mi pare poi che nei mesi scorsi la radio polacca sia stata già "richiamata" dal Vaticano. Ma noto sempre più con dispiacere che a Papa Benedetto il beneficio del dubbio non viene concesso mai e sono tutti pronti ad indignarsi e a reclamarne solidarietà, salvo lasciarlo solo quando ne bruciano i fantocci. L'indignazione dei cattolici è poi sempre integralista, quella degli altri, che evidentemente ignorano gli innumerevoli scritti di Papa Ratzinger su ciò che pensa dei "fratelli ebrei", è condivisibile, a prescindere.

harry ha detto...

Cara Raffaella, nessun problema per l'inserimento del post. Grazie e complimenti per il tuo blog che seguo da tempo ;)

Anonimo ha detto...

Benvenuto Harry :-))
Provvedo subito all'inserimento, ti ringrazio :-))

Anonimo ha detto...

Condivido il commento di Gemma e trovo strano che il Papa venga criticato quando incontra la pecora smarrita. Non e' questo l'atteggiamento di Gesu'?