10 ottobre 2007
Creazionismo ed Evoluzionismo: i veri integralisti europei? I novelli devoti dell'ateismo
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Pubblichiamo, su segnalazione della nostra Gemma, due interessanti articoli che il Corriere della sera ha pubblicato nei giorni scorsi: il primo riporta l'ennesima sciocchezza europea, cioe' il tentativo di mandare al rogo chi sostiene il Creazionismo; il secondo, di Pierluigi Battista, mette a nudo le ipocrisie e il doppiopesismo delle istituzioni europee. Scommetto che in questo caso i laicisti di casa nostra hanno ficcato il loro nasino a punta :-)
Raffaella
Rapporto dell' Assemblea parlamentare del Consiglio d' Europa. Tra i casi sotto esame l' ex ministro Letizia Moratti
«Creazionismo pericolo per i diritti umani. Anche in Italia»
Maria Serena Natale
DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO - Sembrava una lontana disputa tra fedeli discepoli di Charles Darwin e cristiani fondamentalisti arroccati tra Kansas e Ohio. Nato in America, il dibattito «sui pericoli del creazionismo» raggiunge la sponda orientale dell' Atlantico e l' Assemblea parlamentare del Consiglio d' Europa, osservatorio su diritti umani e democrazia, lancia l' allarme. Con 48 voti a favore e 25 contrari, l' Assemblea ha approvato una risoluzione non vincolante che esorta i governi europei a resistere all' ondata passatista che minaccia l' Europa. «Senza la dovuta attenzione - avverte il rapporto presentato dalla commissione Cultura, Scienza e Istruzione - il creazionismo rischia di trasformarsi in una seria minaccia ai diritti umani». «Non intendiamo contrapporre fede e ragione - ha chiarito la deputata relatrice Anne Brasseur - ma è necessario agire preventivamente perché la fede non si contrapponga al sapere scientifico». Il rapporto registra una graduale affermazione in Europa della vecchia teoria creazionista, in una versione aggiornata e «adattata» alle esigenze del moderno pensiero razionale che nega la dottrina dell' evoluzione delle specie e considera il mondo frutto di un «disegno intelligente». Non più l' interpretazione letterale della Genesi - il primo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana che si apre sui sette giorni della creazione - ma il richiamo a una volontà trascendente che ha lasciato traccia, e prova, del proprio infinito amore nella perfezione del creato. In fondo, dal motore immobile aristotelico all' orologiaio newtoniano, il pensiero di un Autore nelle sue molteplici manifestazioni ha contribuito a formare la coscienza occidentale. A destare la preoccupazione dei deputati di Strasburgo è però l' insidiosa «concessione» che l' evoluzionismo darwiniano sia una teoria tra le tante, degna di essere studiata al pari di dottrine «sorelle», promosse ad argomenti di carattere scientifico e tutelate secondo il principio della libertà di espressione. Tra i Paesi dove sta prendendo piede la pretesa di partiti politici conservatori di introdurre il creazionismo nei programmi scolastici, un dettagliato paragrafo riguarda l' Italia. Il comitato richiama la proposta, avanzata con il decreto legislativo del 19 febbraio 2004 dall' allora ministro dell' Istruzione e della Ricerca Letizia Moratti, di eliminare la teoria evoluzionistica dai programmi scolastici: il dossier fu sottoposto all' esame di una commissione istituita dalla stessa Moratti e composta da Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Roberto Colombo e Vittorio Sgaramella. La commissione definì lo studio dell' evoluzione delle specie fondamentale per una comprensione globale del processo della vita, sottolineando la rilevanza della scienza nella cultura moderna e il ruolo del darwinismo nel contrastare razzismo ed eugenetica. Nell' enciclica Humani Generis del 1950, Papa Pio XII aveva riconosciuto la validità della teoria dell' evoluzione delle specie, sancendo la definitiva compatibilità tra fede e ricerca scientifica, così restituite a domini differenti e autonomi. A dispetto di Darwin, stavolta il dibattito non ha fatto passi in avanti.
© Copyright Corriere della sera, 6 ottobre 2007
Particelle Elementari
Per i devoti dell' ateismo Adamo ed Eva minacciano i diritti umani
Il Consiglio d' Europa ha messo al bando le teorie creazionistiche perché le ha giudicate «pericolose»
Pierluigi Battista
La stupidità censoria attraversa ciecamente gli oceani e con il suo zelo non si accorge di oltrepassare ripetutamente la soglia del ridicolo. L' amministrazione di Chicago ha contestato l' intestazione di una via a Saul Bellow, che di quella città è stato il narratore sommo, per via di un presunto «razzismo» dello scrittore. Bellow razzista, ma davvero? Razzista perché ha scolpito con il suo «chi è il Tolstoj degli Zulu? Il Proust degli abitanti di Papua? Sarei lieto di poterli leggere» un paradosso arguto che è una sfida ai dettami del politicamente corretto? Ma gli arcigni sacerdoti di un dogma grottesco si esibiscono anche sul palcoscenico europeo. Lanciano pensosi allarmi, cercano di stabilire per decreto ciò che bisogna leggere e cosa mandare al rogo. Fanno i burocrati del pensiero, come quei solerti vigilantes dell' Assemblea parlamentare del Consiglio d' Europa che nei giorni scorsi hanno votato a maggioranza un documento perché da tutte le aule del continente venga bandito quel pericoloso virus chiamato «creazionismo», il cui insegnamento è nientemeno che una minaccia all' integrità dei «diritti umani». I diritti umani messi a rischio dai militanti dell' antidarwinismo? Attentatori della dignità umana quei seguaci del «creazionismo» che sono i più devoti credenti in un «disegno intelligente», emanazione della volontà divina, contrapposto agli schemi della dottrina evoluzionista? Magari saranno anche patetici, i creazionisti, così refrattari all' idea che noi umani non saremmo altro che discendenti delle scimmie, ancora tanto offesi che Darwin abbia osato contraddire con supponenza scientista lo spirito e la lettera delle Sacre Scritture. Ma «pericolosi», nemici dei diritti umani, che senso ha? E addirittura la richiesta di vietarne d' imperio il proselitismo. E persino la condanna retroattiva all' ex ministro Moratti, rea di tollerare che i manuali dell' ideologia creazionista potessero entrare nei recinti scolastici, come se la scuola pubblica, aconfessionale in tutto, debba farsi per forza ingabbiare senza possibilità di contraddittorio «pluralista» nella confessione evoluzionistico-darwiniana. Ma Darwin, personificazione dello spirito critico e curioso, sarebbe stato il primo ad inorridire per il fervore dei suoi tardi apostoli asserragliati nella fortezza istituzionale europea e impegnati a emanare direttive fantasticamente sciocche. Per protesta, salirebbe definitivamente a bordo del Beagle, il brigantino della regia marina britannica usato per le sue esplorazioni, malgrado soffrisse di un terrificante mal di mare.
Meglio il perenne mal di mare che lo spettacolo degli epigoni abusivi i quali, per fare la guerra culturale agli atei devoti, si sono trasformati in una nuova maschera dell' ideologismo moderno: i devoti dell' ateismo.
E così l' euroburocrazia, incapace di trovare una posizione univoca nei confronti di chi, come l' Iran, calpesta per davvero i diritti umani con la disinvoltura dettata dall' impunità, impotente con i militari dispotici che stanno schiacciando nel sangue i monaci birmani, non trova altro passatempo che non sia la denuncia del «creazionismo» come teoria incompatibile con una parodia di «diritti umani» calpestati da chi? Addirittura da chi si ostina a dar torto a Darwin giurando eterna fedeltà alla Bibbia e ai progenitori Adamo ed Eva. Uno spettacolo di intolleranza culturale che è il contrario di ciò che idealmente si professa. Una manifestazione di paura che attanaglia i custodi dell' unico pensiero autorizzato e vidimato dalle istituzioni europee fino al punto di immaginarsi un nuovo nemico nelle vesti del creazionismo. La scienza non c' entra. C' entra l' incrollabile pretesa di parlare nel nome di una presunta nuova Verità. Ciao, Darwin.
© Copyright Corriere della sera, 8 ottobre 2007
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