9 ottobre 2007
Il gatto Chico: quella volta in cui il piccolo Joseph fece splash nel laghetto...
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Vaticano/ Ecco la biografia del Papa. Scritta dal suo gatto, Chico
Benedetto il gatto. Uno in particolare, rossiccio che vive in Germania e si chiama Chico, biografo d’eccezione per un personaggio molto importante: il Papa. O meglio, il suo amico Joseph Ratzinger, che conosce da quand’era cardinale e lui un micetto. Lo veniva a trovare quando poteva a Pentling, vicino Frisinga, città dove Joseph ha studiato, insegnato ed è anche diventato sacerdote. Ora, dopo una “conversazione” con Jeanne Perego, il gatto più famoso del mondo cattolico racconta ai bambini la sua storia, illustrata da Donata Dal Molin Casagrande per le Edizioni Messaggero Padova.
DON GEORG PREFATTORE- Anche la prefazione è all’altezza del narratore: scrive Georg Gaenswein, il segretario di Benedetto XVI. Che rassicura i piccoli lettori: è tutto vero, non c’è ombra di falsità. “Il Santo Padre è una persona speciale, ma è così soprattutto perché è un amico sincero di Gesù: questo è importante!”. E sottolinea: “Solo chi diventa amico vero di Gesù impara ad aprire il cuore alle persone che incontra, e a tutti gli uomini che vivono sulla terra. Proprio perché è pieno di fiducia in Gesù – continua don Georg – il Papa non si scoraggia davanti alle difficoltà e non si stanca di voler bene a tutti”.
CHI E' CHICO- Ma di se stesso, Chico, che dice? "Sono un gatto soriano, insomma uno dei gatti più comuni che si trovano in giro”. Poi ammette con un po’ di vanità: “Ma è difficile che tu ne abbia conosciuto uno come me: simpatico e con un gran bel pelo rossiccio”. Col suo passo felpato, Chico racconta la visita del suo “più caro amico, un uomo meraviglioso con cui ho passato tanti momenti felici”. Con un po’ di nostalgia: “Mi hanno riferito che chiede spesso di me. Ma le carezze che mi faceva e le paroline dolci in bavarese che mi sussurrava all’orecchio… quelle mi mancano proprio tanto”.
UN MUSICISTA SCAVEZZACOLLO- Che bimbo era Joseph? Un poco scavezzacollo, secondo il gatto: “Un giorno, mentre giocava a prendersi con i fratelli, SPLASH!, cadde nel laghetto. Se non lo avessero tirato fuori in tempo sarebbe affogato”. Con una lezione per la vita: “Da allora imparò a stare attento a dove mettere i piedi”. Poi, cresciuto, Joseph scopre il piano: “Anche ora che è grande, - racconta Chico – per rilassarsi si mette davanti alla tastiera a suonare certe belle musiche di Mozart”. E ricorda: “Mi piaceva passeggiare sulla tastiera per divertirmi un po’ poi quando vedevo che cominciava a spazientirsi mi acciambellavo vicino a lui, facendo le fusa e muovendo la coda a tempo”. Il piccolo Ratzinger arriva in seminario, ma all’inzio – rivela il biografo a quattrozampe “non fu per niente entusiasta della vita in comunità. Non riusciva a concentrarsi negli studi e gli sembrava di aver perso la sua libertà. Per non parlare, poi, dello sport”.
SACERDOTE, VESCOVO E CARDINALE- I bambini, anche attraverso i disegni in cui Chico accompagna le fasi della vita di Benedetto XVI, rivivono gli ultimi sessant’anni di storia: il piccolo seminarista si trova a vivere la seconda guerra mondiale, poi diventa sacerdote e prende la laurea, non prevista per i mici: “Noi gatti non andiamo all’università, visto che non esistono le università feline, ma se dovessero inventarle sono sicuro che una bella laurea in caccia ai topi di campagna non me la toglierebbe nessuno”, lui che è così coraggioso da non scorrazzare nel giardino della villa Ratzinger a Pentling “se ci fosse stata la statua di un cane”, al posto di quella di un gatto che l’illustre inquilino ha voluto mettere.
Joseph diventa vescovo (e i libro spiega l’origine dello stemma papale), poi cardinale e Chico lo segue col pensiero, ricorda: “Quando era proprio stanco, stanchissimo, veniva a riposarsi dalle mie parti. Allora correvo a strofinarmi contro le sue gambe. Che bei momenti abbiamo passato insieme…”. Anche se il gatto è stato discolo e lo ha graffiato: “Lui voleva mandarmi fuori a prendere una boccata d’aria, ma io proprio non ne volevo sapere e ho tirato fuori le unghie per fargli vedere che razza di gatto sono”. La reazione? “Mi ha perdonato subito. ‘Non farlo più, però’, mi ha detto, e ai miei padroni si è limitato a raccontare ogni tanto che sono un po’ svitato”.
Insomma, una piccola storia delicata e semplice che colpirà il cuore dei più piccoli. Sarà anche stampata in edizione Braille per i bambini ciechi. Un racconto simpatico che offre un Ratzinger privato, fuori da impegni ufficiali, divenuto a 80 anni vescovo del mondo e forse un po’ nonno di tutti i bambini.
Antonino D’Anna
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