17 gennaio 2008
Dario Fo: "Persa un’occasione per capire Benedetto XVI" (Il Messaggero)
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Persa un’occasione per capire Benedetto XVI
di DARIO FO
«LA Fede non va imposta in modo autoritario, può essere solo donata in libertà». Papa Ratzinger ci sorprende una volta di più. Il discorso che avrebbe fatto alla Sapienza, il cui testo ho avuto modo di leggere ieri pomeriggio, non solo riconosce (e sarebbe stato un riconoscimento coram populo, nella sede universitaria romana), l’autonomia della scienza e il diritto ad essa, bensì aggiunge precisazioni “sconvolgenti”. «...il ministero pastorale è mantenere desta la sensibilità per la Verità, invitare la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio». Non basta. Il Papa definisce quelle «sorte lungo la storia della fede cristiana» “soltanto” «utili luci». Nessun oltranzismo, parrebbe, in queste parole. Men che meno, parrebbe, oscurantismo.
In altri termini, il Pontefice sembra “proporre” Gesù Cristo e la fede cristiano-cattolica come uno dei percorsi buoni (naturalmente, per quanto concerne il suo ministero, il percorso privilegiato) per «trovare la via verso il Futuro». Insomma, a Roma s’è persa un’ottima occasione (e l’avremmo persa tutti, in realtà) per capire finalmente chi sia Ratzinger: non quello che molti di noi pensano sia. Non vuole imporre, ma consiglia. Auspica, non ordina. Aiuta, non costringe. Alla fine, ci vorrebbe tutti uniti e con un unico, augurabile obiettivo comune: la famosa verità.
Perché, allora, mi chiedo da laico e sono stato un estimatore del gesto carismatico di Wojtyla Ratzinger agisce in modo oppositivo rispetto a ciò che dice? Perché la sua assenza di aperture, i suoi no, i suoi divieti in materia di procreazione, di sacerdozio alle donne, le sue scomuniche? Perché la capacità di togliere di mezzo certe “concessioni” popolari fatte dal Concilio Vaticano II, vedi la posizione del sacerdote sull’altare durante la Messa e l’uso degli idiomi nazionali al posto dell’anacronistico latino?
Verrebbe da osservare: mistero della Fede. Merita d’esser letta e riletta, l’allocuzione che il Papa filosofo avrebbe fatto alla Sapienza di Roma. Contiene aperture, apparenti o reali che siano, alle quali non eravamo abituati, almeno non nei fatti. Forse l’ambiente universitario, la città degli studi, ricongiunge il Pontefice con la pratica della libertà alla quale anch’egli, prima del soglio (ne sono sicuro) doveva essere abituato.
© Copyright Il Messaggero, 17 gennaio 2008 consultabile online anche qui
Caro Fo, se Lei avesse letto qualche libro o discorso o omelia del professor Ratzinger, del cardinale Ratzinger e di Papa Benedetto XVI, si sarebbe accorto che lo splendido discorso "imbavagliato" (un discorso che non sentiremo mai pronunciare dalle labbra del Pontefice) e' un'ulteriore specificazione del pensiero di questo grande pensatore. Non si stupisca, quindi!
Le consiglio di fare un giretto sul blog del Magistero per conoscere meglio Joseph Ratzinger.
Comunque, caro Fo, le Sue parole sono importanti.
E' un passo avanti...
R.
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10 commenti:
Beh, tanto di cappello a Dario Fo (e un altro schiaffo ai somari dell'Ignoranza)
sì, effettivamente sembra la prima volta che Dario Fo mette mano a un discorso del Papa, e non solo di questo Papa. Lui stesso si definisce estimatore del gesto carismatico di Wojtyla. Del gesto, appunto. Ma quante sue encicliche avrà letto per non accorgersi che quelli che lui chiama chiusure divieti e scomuniche da parte di Papa Ratzinger facevano ugualmente parte del magistero wojtyliano?
In ogni caso bisognerebbe spiegare a Fo che chi fa parte della Chiesa è tenuto a osservarne le regole, che il latino è una grande ricchezza culturale (se no quelle che lui chiama "concessioni popolari" si risolverebbero in una rinuncia alla tradizione culturale della Chiesa) e che, evidentemente, quando parla ai laici il Papa è più laico di loro
Visto la scarsa conoscenza del pensiero e del magistero del Papa, secondo me Fo non avrebbe letto il discorso per intero se il Papa fosse andato all'Universita'
non tutto il male vien per nuocere
Spero che anche altri finalmente capiscano che cio' che sanno di Ratzinger non e' cio' che e' Ratzinger.
Cara Lapis d'accordissimo con te
Dario Fo vuol fare anche liturgista e dare consigli in quel campo ! Per favore,non abbiamo bisogno di questo! Mi dispiace tanto per un uomo di cultura che dice che il latino e un anacronismo.
vi pare che Papa Ratzinger abbia eliminato gli idiomi nazionali dalle messe e costretto i sacerdoti a volgere le spalle ai fedeli? Ma perchè non entra in una chiesa, ogni tanto, per vedere come si celebra, in questi tempi di "oscurantismo". Avrebbe molte sorprese.
E tanta meraviglia per un discorso che altro non è che espressione del filo conduttore del pensiero del teologo Joseph Ratzinger, su fede e ragione.
Finalmente sappiamo che è una vita che lo criticano non a parole ma a "guano", letteralmente rovesciato addosso, senza aver mai letto nulla se non le note di agenzia.
Non si spiega poi perchè ciò che non è stato fatto in tanti anni, nemmeno ai tempi del concilio, lo si pretenda da chi è papa solo da tre, alla faccia dell'infallibilità dei predecessori, alcuni dei quali mediaticamente intoccabili o innalzati agli altari
Non mi è sembrato un granché, come sforzo foiano.
E' ben strano il mondo.
Chiunque riscopra il valore della tradizione, delle proprie origini è venerato ed applaudito: il Papa no, non può farlo altrimenti è un oscurantista.
Ma sbaglio o una delle accuse più feroci che si muovono alla Chiesa è proprio quella di ingerirsi nei fatti degli altri?
Ora, mi chiedo: a quale titolo Dario Fo si lamenta della scelta dei riti ecclesiastici, dimostrando nel contempo di non saper nulla di liturgia e soprattutto di non conoscere minimamente i motivi della profonda necessità del recupero della tradizione all'interno della Chiesa Cattolica?
perchè secondo me caro Valerio Fo fa parte di quella schiera di persone che condanna la chiesa a prescindere. E poi mi domando come giustamente ha fatto notare Lapis quanta di questa gente che giudica a priori legge poi veramente le encicliche, i discorsi in modo approfondito? Parlano e sparlano della chiesa e del Papa a sproposito ed in questo caso specifico per continuare a denigrare visto che si continua a parlare di anacronismo e di oscurantismo.
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