7 gennaio 2008

Il cammino del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio (Zenit)


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Il cammino del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio

Il bilancio provvisorio dell'Arcivescovo Nikola Eterović

Di Mirko Testa

ROMA, lunedì, 7 gennaio 2008 (ZENIT.org).- La preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi sta suscitando numerose iniziative per la promozione della Parola di Dio, tanto che diversi Vescovi o le stesse Conferenze episcopali hanno scelto come programma pastorale tematiche ad essa connesse.

A rivelarlo è stato l'Arcivescovo Nikola Eterović, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, intervenendo al Convegno di studio promosso, il 4 e il 5 dicembre 2007, dalla Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense sul tema al centro della XII Assemblea sinodale che si svolgerà in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008.

Nel suo discorso, il presule ha inoltre fatto sapere che attualmente “sono a disposizione pubblicazioni sulla Sacra Scrittura sia a livello scientifico che di divulgazione popolare”, mentre “vengono organizzati convegni di studio sul tema sinodale e molte persone, in particolare le religiose e i religiosi dei monasteri di clausura, assicurano la loro preghiera”.
L'Arcivescovo Eterović ha quindi tracciato un breve excursus sui Sinodi dei Vescovi del passato, sottolineando come il tema della Parola di Dio sia stato al centro delle preoccupazioni pastorali già nelle consultazioni per i Sinodi svolti negli anni '90.

“La scelta del tema della Parola di Dio è stata accolta molto bene a livello della Chiesa universale – ha affermato – e lo dimostrano, in primo luogo, le tantissime risposte ai Lineamenta da parte dei Sinodi delle Chiese orientali cattolici sui iuris, delle Conferenze episcopali e di altri organismi ecclesiali come pure di tante istituzioni monastiche, Congregazioni religiose e anche di singoli fedeli”.

Dei 152 organismi collegiali istituzionali interpellati dalla Segreteria Generale attraverso una consultazione epistolare, 99 hanno risposto indicando 20 argomenti, tra i quali quello della Parola di Dio, che ha ricevuto 17 preferenze.
Mentre gli altri due che hanno accolto maggior consenso sono stati “l'iniziazione cristiana e il catecumentato nella nuova evangelizzazione del mondo secolarizzato” (8 preferenze) e “la missione della Chiesa per la giustizia, la pace e la carità di fronte alle sfide della società globalizzata” (8 preferenze).
Il tema per il Sinodo di ottobre, ha fatto notare il presule, è inoltre strettamente congiunto con quello affrontato nel precedente incontro dei Vescovi da tutto il mondo (“L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”), perché la Parola di Dio fa parte di una delle “due Mense” della Santa Messa.
Tutto questo materiale verrà esaminato dal Consiglio ordinario (composto da 15 membri, 12 scelti nella precedente Assemblea generale e 3 nominati dal Papa) della Segreteria generale del Sinodo, il 22 e il 23 gennaio prossimi, in vista dell'Instrumentum laboris, che servirà come documento di approfondimento e riflessione per l'intera Chiesa. Mentre i Lineamenta sono stati pubblicati oltre che nelle 8 lingue ordinarie anche in arabo e cinese, a indicare la grande attesa per questa tematica.
L'Arcivescovo ha quindi messo in luce l'esigenza avvertita per una riscoperta della Costituzione dogmatica Dei verbum, “uno dei documenti più importanti del Concilio Vaticano II” e che, secondo quanto affermato da Benedetto XVI, “ha impresso un forte impulso alla valorizzazione della Parola di Dio, da cui è derivato un profondo rinnovamento della vita della comunità ecclesiale, soprattutto nella predicazione, nella catechesi, nella teologia, nella spiritualità e nelle relazioni ecumeniche”.
Infatti, a quest'ultimo proposito, il prossimo Sinodo vedrà la partecipazione dei delegati fraterni, in rappresentanza delle Chiese e comunità ecclesiali.
“Il Sinodo dei Vescovi – ha detto ancora monsignor Eterović – dovrà anche riprendere su alcune lacune nella conoscenza della Bibbia, sulla parzialità nella sua interpretazione, e sulle omissioni nel campo dell'apostolato biblico”.

“Forse la Dei verbum non è stata sufficientemente accolta a livello della Chiesa universale”, ha detto, esprimendo la speranza che l'assemblea sinodale contribuisca “a far riprendere la passione per la Parola di Dio nella Chiesa”.

“Auspichiamo un nuovo sforzo nel curare buone traduzioni della Bibbia con una presentazione adeguata ai fedeli, includendo anche un commento essenziale e necessario per accompagnarli nella lettura ecclesiale”, ha continuato.
Il presule ha quindi sottolineato “l'importanza della riscoperta dell'esegesi canonica”, purché “non si limiti al metodo storico-critico ma includa i quattro sensi della Scrittura”.
“La riflessione sinodale, quindi, dovrebbe riprendere il tema del rapporto tra Scrittura e Tradizione, da cui la Chiesa conosce il sacro deposito della fede, e che è interpretata in modo autentico dal magistero, cioè dal Papa e dai Vescovi che sono in comunione con il Vescovo di Roma”, ha continuato.
Tuttavia, ha osservato, occorre anche “un nuovo slancio nella conoscenza della Scrittura che corrisponde [...] alla conoscenza di Gesù”, aggiungendo poi che “una rinnovata familiarità con la Parola di Dio potrà avere positivi influssi sull'attività pastorale della Chiesa nel mondo contemporaneo, in particolare nella promozione della pace, della giustizia, della speranza e della carità”.
“Non resta altro che desiderare – ha quindi concluso – che la riscoperta della Parola di Dio rechi 'una nuova primavera' nella Chiesa, come ha auspicato il Santo Padre Benedetto XVI”.

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