7 gennaio 2008

Il Vaticano e i preti pedofili Preghiera per chiedere scusa (Corriere della sera)


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L'iniziativa Lanciata sull'Osservatore Romano dal cardinale Hummes

Il Vaticano e i preti pedofili Preghiera per chiedere scusa

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L. Acc.

CITTÀ DEL VATICANO — Un grande movimento di preghiera e penitenza, a dimensione mondiale, per «riparare » il male compiuto dai preti pedofili e per il riscatto della «dignità delle vittime».
È un'iniziativa senza precedenti, tipicamente ratzingeriana in quanto privilegia la via spirituale rispetto a quella dell'azione, promossa a nome del Papa dal cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero. «Giornate di preghiera e penitenza» a tale scopo erano state sollecitate da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, durante una predica di Avvento due anni addietro e qualcuna se ne era tenuta negli Usa e in altri Paesi dove lo scandalo è stato più forte. Ma un'iniziativa dettata da Roma e mirante a coinvolgere l'intera cattolicità non c'era ancora stata.
Con un'intervista all'Osservatore Romano il cardinale brasiliano informa d'aver inviato una lettera a tutti i vescovi del mondo perché promuovano iniziative di «adorazione perpetua», cioè di preghiera silenziosa davanti all'Ostia consacrata, per la riparazione delle mancanze dei sacerdoti e in modo particolare «per le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero». «Chiediamo a tutti — dice — di fare l'adorazione eucaristica per riparare davanti a Dio quello che di grave è stato fatto e per accogliere di nuovo la dignità delle vittime. Sì, abbiamo voluto pensare alle vittime affinché ci sentano vicini. Ci riferiamo soprattutto a loro, è importante dirlo». Su come procedere è stata «indirizzata una nota a diocesi, parrocchie, rettorie, cappelle, monasteri, conventi, seminari ». Viene spiegato che si tratta di «promuovere veri e propri "cenacoli" in cui consacrati e laici si dedichino, uniti fra loro e in spirito di vera comunione, alla preghiera sotto forma di adorazione eucaristica continuata». Quella forma di preghiera dovrebbe essere condotta «in spirito di genuina e reale riparazione e purificazione». Qui si avverte il linguaggio tipico di papa Ratzinger: «La consapevolezza che l'agire consegue all'essere e che l'anima di ogni apostolato è l'intimità divina ci ha portato a promuovere urgentemente proprio una grande adorazione eucaristica, se possibile perpetua». «Perpetua » vuol dire che in una determinata chiesa avviene 24 ore su 24, oppure vi sono diverse chiese le cui comunità si impegnano a fornire gruppi di presenza davanti al «Santissimo Esposto» con orari concatenati in modo che la preghiera mai venga a mancare. Dovrebbe trattarsi di un' adorazione perpetua anche dal punto di vista planetario, in modo che essa — dice Hummes — «da ogni angolo della terra sempre si elevi a Dio».
Il cardinale suggerisce che vi sia in ogni diocesi un sacerdote incaricato a tempo pieno di promuovere questa «adorazione», che vengano «creati dei santuari eucaristici » e individuati «luoghi specifici » dove attuarla. All'intervistatore che chiede il perché di tale «urgenza», Hummes risponde che «problemi» con la condotta del clero «ce ne sono sempre stati perché siamo tutti peccatori, però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente — aggiunge — si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi, neppure l'1 per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale; la stragrande maggioranza non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere ». Né l'iniziativa ha il solo scopo di «riparare» il male che è stato fatto, ma anche quello di favorire la «santificazione » dei sacerdoti e lo sviluppo delle «vocazioni».

© Copyright Corriere della sera, 6 gennaio 2008


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