17 aprile 2008
Quando il giovane soldato Joseph fu catturato in Germania: i suoi "ex carcerieri" scrivono al Papa che...risponde!
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Quando il giovane soldato Joseph fu catturato in Germania
Ad attenderlo negli Stati Uniti anche i suoi ex carcerieri del '45
Mario Bodoni
WASHINGTON
È il primo Papa nella storia a essere stato prigioniero di guerra degli americani e ora che sbarca in America, a seguire da lontano il suo viaggio ci sono anche i carcerieri di un tempo. Qualcuno tra gli anziani ex soldati americani che nel 1945 catturarono in Germania il giovane Joseph Ratzinger si è messo in contatto con Benedetto XVI, inviandogli un libro e ricevendo in risposta un biglietto. La vicenda, raccontata da fonti della Santa Sede e della Chiesa cattolica negli Usa, risale a qualche tempo fa e ha contorni sfumati, per la volontà dei protagonisti di restare fuori dai riflettori. A farsi vivi sono stati veterani del «2nd Chemical Mortar Battalion», un'unità dell'Esercito americano che all'inizio di maggio del 1945 entrò a Traunstein, in Baviera, e fece prigionieri gli ormai impotenti soldati tedeschi. Tra questi c'era anche il diciottenne Ratzinger, che aveva gettato la divisa e disertato, ma fu costretto a indossarla di nuovo e fu tenuto prigioniero dagli americani fino a metà giugno in un campo di detenzione a Ulm, in Germania. Il Papa ha ricordato l'episodio nelle proprie memorie, raccontando come con migliaia di prigionieri fu costretto a marciare su un'autostrada deserta, per chilometri. «Gli americani ci scattavano foto – ha scritto Ratzinger – specialmente i più giovani tra loro, che volevano avere un ricordo di quell'armata scoraggiata e dei suoi uomini sconfitti».
© Copyright Gazzetta del sud, 16 aprile 2008
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