18 maggio 2008

Benedetto XVI abbraccia la Liguria (De Carli)


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Ieri Ratzinger è arrivato a Savona dove ha celebrato la Santa Messa in piazza del Popolo davanti a 30mila persone festanti

Benedetto XVI abbraccia la Liguria

Sicurezza Eccezionali misure in occasione della visita. In serata il Papa a Genova

Giuseppe De Carli

«Un pellegrinaggio, mediante Maria, alle sorgenti della fede, della speranza e dell'amore. Un pellegrinaggio che è anche memoria e omaggio al mio venerato predecessore Pio VII, la cui drammatica vicenda è indissolubilmente legata a questa città e al suo Santuario mariano».

La città è Savona, il santuario è quello di Nostra «signora della Misericordia». Savona, prima tappa della visita pastorale di Benedetto XVI in terra ligure ha visto un bagno di folla col Pontefice in «papamobile» e la messa celebrata in piazza del Popolo davanti a 30.000 persone.
Ieri sera, dopo le 21, il Papa è arrivato a Genova dove oggi incontrerà i bambini dell'Ospedale «Gaslini», i giovani sacerdoti, la cittadinanza per una messa conclusiva in Piazza della Vittoria, la più imponente della città della Lanterna. La Liguria è la prima delle tre visite pastorali in Italia che il Papa ha messo in agenda per quest'anno. In giugno, infatti, sarà a Santa Maria di Leuca e Brindisi e il 7 settembre a Cagliari.
Visite che pare seguano quella «geografia della Grazia» rappresentata dai santuari mariani nel nostro Paese. Il Papa a Savona e Genova. Savona, diocesi difficile, è stata inclusa all'ultimo momento.
Benedetto XVI è accompagnato (fatto insolito per le visite pastorali in Italia) dal Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone. Già arcivescovo di Genova per poco più di tre anni, prima di stabilirsi a Roma come «premier» del Papa.
Bertone «salda» così un debito di affetto e di riconoscenza verso i genovesi e in cambio porta come un dono provvidenziale il Successore di Pietro. In più Genova, è la diocesi del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. La visita assume così molteplici significati. Accanto a quelli pastorali ed ecclesiali, quelli affettivi, con risvolti anche «politici».
Il Papa e il suo Segretario di Stato, incontrando a Genova il Capo dei Vescovi ne rafforzano, in un certo senso, la linea di indirizzo della Chiesa Italiana. È come dire che il «dopo Ruini» è veramente cominciato, anche perché, alla luce delle elezioni del 13 e 14 aprile, sembra essere iniziata una nuova stagione che permette di affrontare alcune questioni di fondo: la famiglia e la povertà, anzi tutto.
La Liguria non è il luogo per una passeggiata trionfale del pontefice. «C'è molta attesa, ma senza emotività. Non è scattata l'eccitazione, la passione». Il presidente della Caritas diocesana di Genova, don Franco Anfossi, mette le mani avanti. Il rapporto con la Chiesa cattolica è «in progress», in una città che è attraversata (come si è visto nella piccola manifestazione del «Pride laico») da rigurgiti di anticlericalismo. Frange del tutto minoritarie, a volte minacciose (non dimentichiamo le terribili giornate del G8 e i «no global») che costringono, caso unico in Europa, il presidente di una delle Conferenze episcopali più importanti del mondo a girare con la scorta armata!
Ma a parte queste ombre, la visita del Papa si sta svolgendo in un clima pacato e di fiduciosa, aperta accoglienza. L'unica vera minaccia è stata il meteo col rischio di continui spostamenri «in corsa». In rappresentanza del governo Berlusconi, il ministro Scajola.

© Copyright Il Tempo, 18 maggio 2008

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