21 maggio 2008
Genova: Bertone e Bagnasco due devoti "padroni" di casa
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Bertone e Bagnasco due devoti "padroni" di casa
Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco. A loro va il merito della visita genovese del Papa, un impegno assunto mesi fa e in questi giorni puntualmente onorato. Bertone e Bagnasco, due personalità differenti, unite dall'amore per la comunità genovese che ha accolto Ratzinger con calore e affetto.
Non è un caso che il Papa abbia rivolto un saluto al suo segretario di Stato, «già pastore di questa antica e nobile Chiesa, a lui il mio grazie più sentito per la sua vicinanza spirituale e per la sua preziosa collaborazione».
E non è un caso che Bagnasco si sia detto «ammirato dello zelo sacerdotale che si traduce nella operosità fedele alle proprie comunità e ai propri compiti, nonostante a volte il peso degli anni e delle infermità e il numero ridotto dei confratelli».
Parole spese per il clero genovese dall'arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana nel suo discorso di saluto a Benedetto XVI, in occasione della concelebrazione eucaristica in piazza della Vittoria.
«Come la fede si incarna nella vita - ha aggiunto Bagnasco - così la storia della Chiesa si intreccia con la storia della città: è un rapporto sempre rispettoso e fecondo per il bene di Genova. Basta un accenno a memorie recenti, come l'opera di mediazione e di carità durante l'ultimo conflitto mondiale e l'attenzione puntuale del cardinale Siri verso tutto il mondo del lavoro».
Bagnasco ha terminato il suo discorso invitando «a pregare per la vita umana, perché sia sempre accolta e difesa, promossa e amata. Per questo - ha detto l'arcivescovo rivolgendosi al Pontefice sul palco - vogliamo che la sua visita sia ricordata con un duplice segno a favore della vita nascente o appena nata: il Centro diocesano di aiuto alla vita e una casa di accoglienza tenuta dalle suore di Don Orione».
Assieme a Bertone e Bagnasco, tra le autorità ecclesistiche erano presenti in piazza Fernando Filoni, sostituto per gli Affari Generali, James M. Harvey, prefetto della Casa Pontificia, Giuseppe Bertello, nunzio apostolico, Paolo de Nicolò, reggente della Casa Pontificia, Georg Ganswein, segretario personale del Papa, Leonardo Sapienza della Prefettura della Casa Pontificia.
Senza dimenticare poi i vescovi liguri Martino Canessa, Alberto Careggio, Vittorio Lupi, Francesco Moraglia, Mario Oliveri, Alberto Tanasini, Luigi Palletti; quelli genovesi non residenti in Regione come Domenico Calcagno, Mauro Piacenza, Sergio Pagano. E infine i vescovi emeriti Giacomo Barabino, Edoardo Ricci, Giulio Sanguineti, Bassano Staffieri.
© Copyright Il Secolo XIX, 20 maggio 2008
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