7 luglio 2008
Le «vie» di san Paolo sulle coste d’Italia (Avvenire)
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Le «vie» di san Paolo sulle coste d’Italia
Agende ricche di eventi per l’Anno Paolino nelle diocesi, a partire da quelle toccate da Saulo. A Reggio Calabria convegni, «scuole» sulle Lettere e una statua che illuminerà lo Stretto
DA REGGIO CALABRIA ANTONIO CAPANO
«Costeggiando giungemmo a Reggio». Sta tutto in questo versetto degli Atti degli Apostoli il particolare legame che unisce san Paolo alla terra di Reggio Calabria. L’ultimo lembo della penisola, infatti, è intriso della predicazione di Saulo il quale, durante il viaggio da Cesarea a Roma, approdò lungo queste coste. A lui, patrono dell’arcidiocesi, si deve il primo annuncio del Vangelo sul suolo calabro.
Parte da qui il nostro «viaggio» nelle terre italiane toccate da san Paolo (Reggio Calabria, Pozzuoli e Siracusa). Sono molte le diocesi della penisola che si sono mobilitate per l’Anno Paolino con numerose iniziative ed eventi. Segno dell’attenzione della Chiesa italiana per l’Apostolo delle genti. In questo caso l’attenzione si posa sui tre territori in cui Saulo si è fermato.
A Reggio Calabria, l’Anno Paolino viene celebrato con una serie di appuntamenti promossi dalla comunità ecclesiale, ma anche da quella civile. L’arcivescovo di Reggio Calabria- Bova, Vittorio Mondello ha dedicato all’Apostolo delle genti la sua recente lettera pastorale dal titolo «Con Paolo di Tarso evangelizzatori nel terzo millennio». Nel testo, Mondello raccomanda lo studio e l’approfondimento degli scritti paolini. E aggiunge: «È doveroso per noi cogliere la straordinaria opportunità di questo bimillenario per istituire in tutte le parrocchie un centro di ascolto che aiuti i credenti ad entrare nel mondo umano e spirituale di Paolo di Tarso e del suo pensiero». L’arcivescovo sottolinea poi un altro tratto paolino: «Non possiamo dimenticare che Paolo è l’unico scrittore del Nuovo testamento a presentare la Chiesa come Corpo di Cristo». Circa i carismi precisa: «Per San Paolo sono elargiti dallo Spirito non per l’utilità personale ma per l’edificazione della Chiesa». Tornando alle iniziative, alcune citate pure nella lettera, attengono alla proposta di Lectio, agli appuntamenti culturali e di a- nimazione e alla pietà popolare. In città, nel Santuario di San Paolo alla Rotonda si è appena conclusa la Settimana paolina di spiritualità. Numerosi, inoltre, sono i giovani coinvolti in laboratori musicali e teatrali, ai quali si affiancano quelli che hanno promosso la prima edizione delle «Paoliadi», una serie di giochi e gare sportive.
«Sulle orme di Paolo» è il tema della mostra di pittura e scultura nella parrocchia di San Giorgio al Corso, mentre a fine giugno è stato emesso un annullo filatelico a ricordo del passaggio del Santo. Dal 9 al 12 luglio a Gambarie si terrà una tre giorni teologica su «La gratuità della salvezza nella vita e nell’opera di san Paolo». Ed ancora, per tutto l’anno, sono previste scuole di preghiera sulle Lettera, pellegrinaggi, musical, produzioni multimediali, un simposio (tra aprile e maggio) con le rappresentanze delle Chiese di origine paolina: Malta, Siracusa e Pozzuoli. In programma anche, sulla collina di Pentimele, il completamento di una grande stele alta 20 metri, eretta con blocchi di marmo, e di un monumento bronzeo del Santo. Di notte una guida di luce, ricavata nell’incavo dei blocchi, illuminerà lo Stretto per i naviganti. Altri progetti saranno promossi con il Comune e le associazioni culturali. Tra questi un gemellaggio con Tarso, alcune esposizioni nel museo San Paolo di Reggio e il piano europeo «Città Paoline».
«A nulla varrebbe programmare e realizzare ciò – conclude Mondello nella sua lettera – se la memoria di Paolo non servisse soprattutto a far di tutti noi dei cristiani maturi nelle fede e soprattutto degli evangelizzatori concreti. Paolo ha evangelizzato Reggio mentre si trovava condotto in catene verso la sua prigione romana». Un modello che, secondo l’arcivescovo, diventa monito per i reggini, invitati a liberarsi delle «catene » che tentano di impedire l’annuncio del Vangelo con il coraggio dell’Apostolo, «perché la Reggio cristiana del nuovo millennio sia non solo sognata ma ricostruita nella quotidianità della vita della gente».
© Copyright Avvenire, 6 luglio 2008
Il «modello Saulo» per comunicare la Parola
Si apre oggi a Capo Rizzuto la Settimana biblica dedicata all’Apostolo delle genti «stratega» dell’annuncio
CROTONE. Un modello di annuncio anche per i nostri tempi.
Con questa prospettiva l’Ufficio catechistico nazionale e il Settore apostolato biblico della Cei dedicano alla figura di san Paolo la Settimana biblica di Crotone che si apre oggi al Centro di cultura e spiritualità «Antonio Rosmini» di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Sarà l’Apostolo delle genti, nell’ambito delle iniziative organizzate nell’Anno a lui dedicato dalla Chiesa, ad offrire lo spunto per un approfondimento di metodo pastorale sul tema dell’evangelizzazione oggi. «Paolo: una strategia di annuncio. Identikit di una comunicazione d’impatto».
Questo il titolo-guida che orienterà le relazioni degli esperti e i lavori di gruppo al convegno. Saranno soprattutto animatori biblici, catechisti, insegnanti, operatori della comunicazione, ma anche giovani e persone interessate a confrontarsi sulle strategie di comunicazione necessarie per un annuncio efficace della Parola di Dio nella nuova «agorà» della cultura della comunicazione e nella complessa ricchezza dei linguaggi dell’uomo contemporaneo. I lavori saranno inaugurati dall’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Domenico Graziani. Fra i relatori don Rinaldo Fabris, presidente dell’Associazione biblica italiana, don Pasquale Giordano e don Giacomo Perego, biblista della società San Paolo.
Interverranno anche esperti della comunicazione come Carlo de Blasio, caporedattore di RaiNews24, Maria Vittoria Gatti, responsabile comunicazione «Ambrosianeum», Umberto Marongiu dell’ufficio studi Rai, Giuseppe Mazza, biblista della Pontificia Università Gregoriana, e Leticia Soberón del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Le giornate vedranno la successione degli interventi secondo uno schema ripetuto che affronterà le diverse tematiche (dall’ascolto dell’ambiente comunicativo all’integrazione attraverso le sinergie dei soggetti in campo, degli strumenti e della rete ecclesiastica sul territorio) partendo da una riflessione biblica sulle Lettere paoline, cui seguiranno le lezioni degli esperti di comunicazione e i laboratori che permetteranno di raccogliere gli stimoli offerti. La Settimana biblica interdisciplinare si chiuderà venerdì prossimo.
© Copyright Avvenire, 6 luglio 2008
Fra i Campi Flegrei, l’eredità dell’Apostolo Pozzuoli
DA POZZUOLI VALERIA CHIANESE
Lo stesso mare, che oggi è brulicante di imbarcazioni di ogni tipo, fu silenzioso compagno di san Paolo in viaggio verso Roma e lo condusse nel porto di Pozzuoli dove l’Apostolo sbarcò accolto dall’ancora piccola comunità cristiana. Era il 61 e negli Atti degli Apostoli, san Luca descrive con precisione quell’approdo. Un motivo in più per la diocesi e per la città di celebrare con solennità l’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI. Solo una prima tappa, però: trascorso lo straordinario periodo giubilare, la diocesi comincerà a prepararsi per ricordare, nel 2011, i 1950 anni dell’arrivo dell’Apostolo nell’antica Puteoli. La diocesi puteolana non giunge impreparata a questo im- portante appuntamento con l’Apostolo delle genti. Nel 1961, ricordando il diciannovesimo centenario della venuta di san Paolo nella città flegrea, furono preparati eventi e celebrazioni che riscossero vasta eco. Nel solco del passato, si sviluppano adesso le manifestazioni che caratterizzeranno i prossimi mesi, «accogliendo – sottolinea il vescovo Gennaro Pascarella – con gratitudine e riconoscenza l’invito del Santo Padre di predisporre occasioni di conoscenza, approfondimento e riflessione del magistero paolino». Nella diocesi l’Anno Paolino è stato aperto dal vescovo Pascarella nella concattedrale di San Paolo Apostolo a Monterusciello sabato 28 giugno con l’ordinazione presbiterale di don Dario Colle. Fra le iniziative proposte dall’associazione «Nemea» e dal Centro studi volontariato della diocesi, con l’Ufficio diocesano per i beni culturali, la sosta di sette giorni compiuta a Pozzuoli dall’Apostolo è riletta e ripensata come pausa necessaria per la penetrazione del cristianesimo nel cuore dell’Impero e dell’Europa occidentale. Per i pellegrini – gruppi, scuole, associazioni, disabili, terza età e parrocchie – è pronto un vero «Itinerario paolino» attraverso i Campi Flegrei, terra di miti e di paganesimo, tracciato sulle orme lasciate dall’Apostolo e ricostruendo il particolare clima culturale e religioso che Saulo dovette affrontare. Dal porto, luogo dello sbarco – ieri come oggi cuore della città – verso il cosiddetto «tempio di Serapide» passando per il Rione Terra è il percorso per comprendere la novità sconvolgente rappresentata dal cristianesimo, in un ambiente cosmopolita e multirazziale, nel quale si mescolavano e si fondevano i più diversi indirizzi religiosi, le più contrastanti ansie spirituali, le più disparate tensioni esistenziali, ma anche culturalmente poco disposto, se non addirittura avverso, ad accettare la rivoluzione del Vangelo.
L’«Itinerario paolino» virtuale, dal titolo «Con lo sguardo di Paolo», tenta invece di dare occhi e voce ai pensieri e alle emozioni dell’Apostolo la mattina della primavera del 61, allorché la nave entrò nel golfo di Pozzuoli. Una ricognizione immaginata, giocata sul filo delle suggestioni letterarie, artistiche ed antropologiche, che la tecnologia è capace di rendere reali e riproposte nella sala multimediale allestita nella Basilica del Rione Terra, costruita sopra un tempio di età augustea, entrambi in avanzata fase di restauro. «Simili a tessere di un mosaico, questi elementi vogliono costituire la fitta trama di relazioni sulla quale si posa la novità del Vangelo, divulgata dal magistero paolino – commenta il vescovo Pascarella –. Indicare la novità e l’eterna giovinezza del messaggio di Cristo è il compito principale della Chiesa nell’età contemporanea. Questo è il motivo per cui possiamo sottolineare che queste iniziative rappresentano un’ennesima modalità di relazione per avvicinare l’uomo moderno e condurlo alla salvezza».
© Copyright Avvenire, 6 luglio 2008
Siracusa ricorda la tappa del «viaggio» verso Roma
Laura Malandrino
Nella primavera dell’anno 61 san Paolo che era condotto a Roma giunse a Siracusa. Un passaggio, quello dell’Apostolo delle genti in Sicilia, ancora oggi ricordato nella città aretusea come evento che ne ha segnato la storia. Qui, già nel 2007, l’arcivescovo Giuseppe Costanzo ha indetto un Anno Paolino, in occasione del 1940° anniversario del martirio del santo. In particolare, Paolo avrebbe sostato nella città di Mileto dove sarebbe rimasto tre giorni ad attendere gli anziani di Efeso.
«La nostra città di Siracusa ha avuto il privilegio di accogliere l’Apostolo delle genti mentre veniva tradotto in catene a Roma, secondo la testimonianza inconfutabile del suo discepolo Luca, il quale nel libro degli Atti degli Apostoli scrive: 'Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni'», ha scritto Costanzo nella sua lettera pastorale alla diocesi. «Il suo esempio e il suo insegnamento ci aiutano ad affrontare i problemi più scottanti del nostro tempo. Soprattutto quelli riguardanti l’uomo, la salvezza, il creato; la Chiesa, la famiglia, la società; i problemi dell’autorità e della libertà, della sofferenza e della santità, del laicato e dei consacrati», ha evidenziato l’arcivescovo. Ecco perché già dallo scorso anno nell’arcidiocesi siciliana si vive la preparazione all’Anno Paolino. Paolo «è l’uomo delle sintesi più ardite – ha commentato l’arcivescovo –. Uomo d’azione e grande contemplativo; affascinante oratore e orante appassionato; acuto pensatore e abile organizzatore; uomo di governo e padre tenerissimo; esperto del soffrire e sempre colmo di gioia». Per affezionarsi al Santo, occorre conoscerne la vita e leggerne le lettere. Un impegno che la comunità diocesana di Siracusa porta avanti da un anno.
Intanto, anche a Ragusa, in occasione dell’apertura ufficiale dell’Anno Paolino, la diocesi guidata dal vescovo Paolo Urso ha previsto alcune iniziative. In particolare il 17, il 18 e il 24 e 25 luglio, a Canicarao, il vicario generale della diocesi ragusana, don Salvatore Puglisi, docente di Sacra Scrittura, proporrà una prima lettura di Paolo con la presentazione dell’epistolario paolino. Il 17 e il 18 novembre, a Comiso, si terranno due appuntamenti con la presenza di don Ettore Franco, docente alla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale (sezione San Luigi). Il 24 e 25 gennaio 2009, a Ragusa, arriverà il cardinale Albert Vanhoye, già rettore del Pontificio Istituto Biblico; mentre il 16 febbraio, sempre a Ragusa, sarà presente il gesuita padre Ugo Vanni già docente all’Istituto Biblico e alla Pontificia Università Gregoriana. Il 23 e il 24 aprile 2009, infine, a Vittoria, è prevista la presenza di padre Antonio Pitta, della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale. L’Anno Paolino sarà vissuto anche a Noto. Secondo alcune tradizioni, l’Apostolo sarebbe passato anche da Portopalo di Capo Passero, nella diocesi netina.
© Copyright Avvenire, 6 luglio 2008
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