6 luglio 2008

L'ultima di Zapatero: via i crocifissi dalle scuole. I socialisti però sono prudenti in un momento di congiuntura economica non favorevole (Bobbio)


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Ho letto molti articoli sull'argomento questa mattina (non sto a descrivervi l'entusiasmo, eccessivo, di Repubblica di cui non daremo conto), ma questo pezzo di Bobbio mi pare riassuma bene la situazione.
R.

L'ultima di Zapatero: via i crocifissi dalle scuole

Alberto Bobbio

Per ora è solo un emendamento al documento finale del Congresso del Partito socialista dei lavoratori (Psoe) spagnolo, chiuso ieri sera con la rielezione di Zapatero a lider maximo. Dice addio ai crocifissi nelle scuole e ai funerali di Stato cattolici. Così il primo ministro spagnolo e il suo partito intendono rafforzare la laicità dello Stato. E forse cambierà anche il modo di giurare proprio del premier. Zapatero, al suo secondo mandato di governo, dopo le elezioni ad aprile ha dovuto giurare oltre che sulla Costituzione, anche sulla Bibbia e sul crocifisso.
Forse siamo arrivati alla tappa finale, in Spagna, alla laicizzazione fino alle sue estreme conseguenze. Ieri il 37° Congresso del Psoe ha deciso di includere nel programma politico una riforma della Legge organica sulla libertà religiosa per arrivare alla «progressiva scomparsa dei simboli e delle liturgie religiose negli spazi pubblici e negli atti ufficiali dello Stato».

Il testo lo ha preparato la segretaria del partito e non si sa quanto è condiviso dalla compagine di governo, preoccupato in un momento di congiuntura economica non favorevole, di non riaccendere lo scontro con la Chiesa cattolica e metà del popolo spagnolo.

La proposta prevede che venga garantito un trattamento paritario tra le religioni, pur riconoscendo «la singolarità storica, culturale e sociologica» della Chiesa cattolica in Spagna.
A Madrid ci s'interroga se l'approvazione di una revisione eventuale della legge comporti anche l'avvio della procedura della revisione del Concordato con la Santa Sede. Il numero due del Psoe alle Cortes, Ramon Jauregui, ha precisato che non si dovrebbe arrivare a una discussione del genere, come ha chiesto al Congresso l'ala più laicista e minoritaria della sinistra del partito socialista, la «Izquierda socialista».

È un altro segnale che la maggioranza che fa capo a Zapatero tende a gettare acqua sul fuoco e a dire almeno che la promozione della laicità nella riforma delle legge sulla libertà religiosa va fatta con misura e senza provocare divisioni. Ma non sarà facile in un Paese dove la sensibilità su questi tempi porta, da entrambe le parti, a divisioni e a discussioni focose e infinite.

Anche i vescovi per ora hanno scelto un basso profilo nei commenti e fonti della Conferenza episcopale parlano di una «boutade», di una provocazione all'interno delle solite polemiche laiciste spagnole. In ambienti vicini alla Santa Sede. Ieri sera si faceva osservare che non è la prima volta che proposte del genere si ascoltano da esponenti del Partito socialista: «La Spagna marcia da tempo verso una progressiva secolarizzazione, fenomeno che interessa peraltro tutto l'Occidente europeo». E poi fanno notare che i simboli religiosi hanno cominciato a sparire anche senza che una legge lo prevedesse da scuole e ospedali fin dagli inizi degli Anni Ottanta. C'è anche chi vede nella proposta del Congresso un tentativo della sinistra del partito di mettere in difficoltà Zapatero, che invece avrebbe ripreso a dialogare con la Conferenza episcopale, dopo gli anni delle discussioni attorno al divorzio express e alla politica negativa contro i valori non negoziabili. Anzi, secondo alcune fonti, sarebbe imminente un incontro tra il premier e il presidente della Conferenza episcopale. Le iniziative lanciate dal Psoe, come quella dei matrimoni omosessuali, non rispondono infatti a una domanda sociale in un Paese che resta per buona parte legato alle tradizioni cattoliche. Ma qui c'è di più, perché i crocifissi e il giuramento sulla Bibbia fanno parte delle tradizioni di un Paese dove da sempre la Chiesa ha una presenza forte.

© Copyright Eco di Bergamo, 6 luglio 2008

2 commenti:

euge ha detto...

Evidentemente la vittoria nella Coppa Europea ( correggietemi se sbaglio ) gli ha dato alla testa; se non sbaglio per giunta, la situazione attuale della Spagna, non è delle migliori........ meglio farebbe Zappatero a lasciare in pace Nostro Signore e ad occuparsi dei guai di casa propria!
Comunque, questa di togliere il Crocifisso non solo dalle scuole, rientra in quell'allarme lanciato da Ratzinger e poi ripreso Da lui stesso come Benedetto XVI, verso un Europa che rinnega le sua Radici Cristiane forse per sembrare più evoluta o forse soltanto perchè se ne vergogna. Del resto la religione Cristiana e quindi anche le sue origini, oggi, sono materia non di critica ma di un vero e proprio linciaggio in nome di chissà quale progresso, e di chissà quale immaginaria evoluzione.

Anonimo ha detto...

Zapatero, come tutti i suoi fratellini nei posti chiave, sogna un posticino a Bruxelles! E per ottenerlo deve servire Mammona...!!!
Finora non ha fatto un errore! Gli vogliono tutti bene i suoi fratellini...
p.s. non ha ancora finito...