6 luglio 2008

Solo Lourdes può redimere i Lefebvriani (Rodari)


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Solo Lourdes può redimere i lefebvriani

di Paolo Rodari

Lourdes, la valle dei miracoli. Quelli successivi alle apparizioni che videro protagonista a partire dall’11 febbraio 1858 Bernadette Soubirous. Quelli che, 150 anni dopo le apparizioni, Benedetto XVI (dal 12 al 15 settembre prossimo) chiederà alla Madonna in occasione del suo decimo viaggio apostolico fuori i confini italiani: oltre alla visita a Lourdes, il Papa sarà a Parigi dove incontrerà Sarkozy e la comunità ebraica. Quelli che, un mese dopo il viaggio del Papa, saranno i seguaci del vescovo scismatico Marcel Lefebvre a chiedere ai piedi della grotta di Massabielle in occasione del loro pellegrinaggio internazionale (24-27 ottobre).

I lefebvriani, in vista della partenza per Lourdes, hanno lanciato anche una campagna di rosari permanente da snocciolare affinché il Pontefice ritiri definitivamente il decreto di scomunica che dal 1988 (venti anni fa esatti) li separa da Roma e, come ha detto recentemente in un’intervista apparsa su Nouvelles de Chrétienté Bernard Fellay, superiore della Fraternità sacerdotale fondata da Lefebvre, affinché si abbia «la liberazione della Tradizione». In sostanza, affinché il Papa accetti di riaccoglierli nella Chiesa senza che debbano riconoscere legittimità e validità dei testi usciti dai lavori del Concilio Vaticano II, assise, per loro, eretica, traditrice della vera Tradizione.

Chissà che la grotta dei miracoli non faccia il miracolo di ricucire le distanze e porre fine alla dolorosa divisione. Tutto può essere. Tra l’altro, qualche mese fa, la prima campagna di rosari lanciata dai lefebvriani per ottenere la libertà per la Messa tradizionale, è andata a buon fine: il Papa, la Messa tradizionale, l’ha effettivamente liberalizzata con il motu proprio Summorum Pontificum.

Lourdes, dunque. In vista dell’arrivo degli illustri ospiti, fervono i preparativi. Ma, insieme, gli occhi di tutti (almeno quelli della stampa francese) sono puntati su padre Raymond Zambelli, rettore dei santuari, sospettato di una possibile distrazione di fondi. Stando a quanto ha riportato il settimanale satirico Le Canard Enchainè, il prete avrebbe accumulato sul proprio conto 427 mila euro. E anche se il religioso ha respinto le accuse spiegando che quei soldi sono solo frutto di donazioni, l’indagine della polizia è aperta e la soluzione lontana.

Tutto è iniziato in seguito a una segnalazione presentata alla procura di Tarbes il 5 giugno scorso dal Tracfin, la cellula ministeriale che si occupa della lotta al riciclaggio di denaro. Sempre secondo Le Canard Enchainè, il procuratore generale di Pau, Jean-Francois Lorrans, avrebbe scritto al ministro della giustizia, Rachida Dati, parlando di un «affare particolarmente sensibile mentre Lourdes si prepara ad accogliere il Papa il 13 settembre prossimo».
Zimbelli così ha spiegato le sue ragioni ai giornalisti: «Quando sono arrivato a Lourdes il mio capitale personale ammontava a 332.338 euro. Lo provano dei documenti del Credito agricolo di Lisieux, la mia banca». Soldi accumulati grazie a 30 anni di offerte da parte di una persona «molto devota». E ha aggiunto: «Durante il mio anno sabbatico sono stato sul punto di acquistare una casa, poi ho cambiato idea e ho conservato il capitale». Capitale che negli ultimi cinque anni è lievitato «grazie alle gratifiche concessemi da alcune persone all’interno della Chiesa».
Per il vescovo della diocesi di Tarbes e Lourdes, Jacques Jean Joseph Jules Terrier, riuscire a mettere da parte una somma del genere in 30 anni «non è certo un fatto eclatante» e, dunque, almeno per il momento, per padre Zimbelli non sono previste dimissioni. Sarà lui, insomma, a meno di ulteriori imprevisti, ad accogliere Benedetto XVI a settembre. E a ottobre i lefebvriani. E sarà, lui, chissà, a registrare l’ultimo atteso e di per sé possibile miracolo di Masabielle: la pace tra Roma e i tradizionalisti lefebvriani.

© Copyright Il Riformista, 5 luglio 2008 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono allibito: se sono vere queste notizie è un vero è proprio scandalo: che se ne fa un prete di 400.000 euro? Conosco tanti sacerdoti che sono poveri, che vivono in condizioni dignitose senza strafare e che ogni mese devolvono il superluo...
Prego per questo confratello che sta dando un notevole cattivo esempio

Anonimo ha detto...

Eppoi debbono redimersi i Tradizionisti .....