30 ottobre 2008

Presentazione del documento "Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio"

Conferenza Stampa di presentazione del documento "Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio"...clicca qui.

«Orientamenti per l'utilizzo delle competenze psicologiche nell'ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio»: il testo integrale

Ed ecco come i giornaloni online e le agenzie titolano:

Sacerdozio, il Vaticano ribadisce "Gay non possono diventare preti" (Repubblica)

Il Vaticano: "I gay non potranno diventare sacerdoti" (Rainews24)

Il Vaticano ribadisce: "No ai preti omosessuali" (Il Giornale)

Tutto si riduce sempre e solo ad un unico argomento! Che tristezza...
R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Si ridurrà anche ad un argomento, ma è il nocciolo della questione: i gay non sono ammessi al sacerdozio. La Chiesa ha tutto il diritto, seguendo i suoi valori, di precludere un sacramento o un modo di essere. Però pongo quest'interrogativo: effettivamente, essere gay, può influenzare lo spirito evangelizzatore di un sacerdote? Sapete che ci sono tanti sacerdoti che non rivelano la propria omosessualità, eppure svolgono un sacerdozio impeccabile?
Credo che, di fronte alla castità imposta dal sacerdozio, sia irrilevante l'orientamento sessuale, poichè il sacerdote si dona a Dio per come è, per essere un Suo strumento.

Anna

Raffaella ha detto...

Il documento (il cui testo integrale speriamo di avere presto a disposizione) non riguarda solo le tendenze omosessuali profondamente radicate ma tutti gli aspetti psicologici che possono risultare troppo gravosi da superare per il candidato.
Si legge infatti:

"Il cammino formativo dovrà essere interrotto nel caso in cui il candidato, nonostante il suo impegno, il sostegno dello psicologo o la psicoterapia, continuasse a manifestare incapacità ad affrontare realisticamente, sia pure con la gradualità di ogni crescita umana, le proprie gravi immaturità (forti dipendenze affettive, notevole mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, identità sessuale incerta, tendenze omosessuali fortemente radicate, etc).
Lo stesso deve valere anche nel caso in cui risultasse evidente la difficoltà a vivere nel celibato, vissuto come un obbligo così pesante da compromettere l'equilibrio affettivo e relazionale".

R.

Anonimo ha detto...

Come Presidente della Association of Gay and Lesbian Psychiatrists (Associazione [Americana] degli Psichiatri Lesbiche e Gay), sono notevomente allarmato dalla parte di questo documento che e' stata finora pubblicata. La Chiesa ha tutto il diritto di formulare direttive e regole per la scelta o l'esclusione di individui, basandosi su criteri interni.
Quello che mi allarma e' l'idea chiaramente espressa nel documento, che una persona con un orientamento omosessuale "profondamente radicato" sia necessariamente immatura, e sia psicologicamente danneggiata. L'orientamento omosessuale come tale non rappresenta piu' sin dal 1973 una malattia mentale (per l'Associazione Psichhiatrica Americana [American Psychiatric Sssociation]), ed anche gli psicoanalisti piu' tradizioalisti considerano oggi la tendenza omosessuale di una persona (sottolineo "profondamente radicata") come una risoluzione alternativa dello sviluppo psicosessuale di una persona, perfettamente normale, anche se non normativo, quando il concetto di normativo viene inteso come statisticamente maggioritario. Gli omosessulai, come tutti gli altri esseri umani, possono soffrire di nevrosi, difetti nel loro sviluppo psicologico, e malattie mentali; ma questi problemi non sono diversi dagli stessi, quando si presentano negli eterosessuali.
La mia preoccupazione, nei riguardi di questo documento, riguarda la concezione che la tendenza omosessuale "per se" rappresenta uno stato psicopatologico. Questa idea non solo e' errata scientificamente, ma e' pericolosa nella misura in cui sostiene la validita' di trattamenti volti a cambiare l'orientamento omosessuale di un individuo: tali terapie sono state dimostrate non solo inefficaci, ma dannose e causa di grandi sofferenze. Da un Papa cosi' intelligente e sofisticato mi aspetto, come Cattolico, Omosessuale e Psichiatra (e psicoanalista) una maggiore discriminazione. Faccia la Chiesa quello che vuole con le sue scelte politiche riguardanti l'ammissione al sacerdozio, ma non crei un'altra categoria di "cittadini di seconda categoria". L'eresia di Calvino, che sostiene la predeterminazione e' la piu' mostruosa distorsione della fede Cristiana, che annulla il significato della morte di Cristo per la salvezza di tutti indipendemente da ogni limitazione umana. La Chiesa puo' vietare l'ammissione al sacerdozio di chiunque creda, ma non puo' indirettamente eticchetare individui sani di mente, onesti e cristiani, come malati di mente. La castita' non ha nessuna relazione con la preferenza sessuale: e' una scelta ed una vocazione. Se si guarda attentamente alla Storia si vedra' molto chiaramente che la condanna di gruppi umani basata su basi non scientifiche, come le divisioni razziali, e' ingiusta e fallace. Possa lo Spirito Santo toccare il cuore e l;intelletto di coloro che gli sono rappresenni su questa terra, affinche' piu' dolore e piu' disperazione non siano la conseguenze di ragionamenti errati. E' davvero difficile mantenere la propria fede, di fronte a questi eventi. Ubaldo Leli, M.D., Psichiatra e Psichoanalista, New York, USA

Raffaella ha detto...

Non puo' diventare sacerdote chi ha:

forti dipendenze affettive, notevole mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, identità sessuale incerta, tendenze omosessuali fortemente radicate.

Anonimo ha detto...

Raffaella scrive:

Non puo' diventare sacerdote chi ha:

forti dipendenze affettive, notevole mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, identità sessuale incerta, tendenze omosessuali fortemente radicate.

Nemmeno le donne possono diventare preti, ma nessuno si sogna di elencare il genere femminile insieme alla "mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, etc". Ne' nessuno considererebbe la necessita' di spicoterapia per il trattemento del genere femminile.

Non so se questo spiega meglio quello che voglio dire. Doctorleli Psichiatra.

Raffaella ha detto...

Beh, ci mancherebbe...
Il problema per le donne non si pone visto che non sono candidate al sacerdozio.
La Chiesa non solo ha il diritto ma anche il dovere di valutare la personalita' di chi vuole diventare sacerdote.
Non si tratta di una discriminazione ma di una regola che vale per tutti e per il bene del candidato innanzitutto.
Non oso immaginare quanto sia dura la vita di chi si e' fatto prete per poi scoprire di non essere adatto al suo ruolo.
Non e' meglio, quindi, fare una valutazione preliminare?
R.

Anonimo ha detto...

Genere femminile!!!
Ecco una conquista del lobby gay, la teoria del genere partita dalle lesbiche americane e che si sta imponendo nelle nostre società.

Nel relativismo morale che viviamo oggi nelle nostre società, dove si vuol far passare l`idea che tutto ha lo stesso valore, che una cosa vale l`altra che un comportamento sessuale vale l`altro, grazie appunto alla teoria del genere messa a punto dalle lesbiche americane arriviamo oggi a pretendere che l` identità sessuale non è biologica ma una scelta identitaria....pretendere che il comportamento omosessuale è naturale quanto quello eterosessuale, è una menzogna che solo la potenza del lobby gay ha potuto imporre alla nostra società.
Una persona omosessuale ha tutto il mio rispetto, sopporto più difficilmente la pretesa gay all`equiparazione con le coppie eterosessuali.
In tempi più remoti gli omosessuali esigevano il diritto alla differenza, oggi esigono il diritto all`eguaglianza di diritti in tutti i settori, compreso nel campo della famiglia.
La "coppia "omosessuale è sterile, non dà la vita, non crea la vita, anche se certa medicina permette ad omosessuali di procurarsi un bambino, grazie all`inseminazione artificiale e la generosità di donatrici o donatori.
Detto questo, la Chiesa ha il diritto di decidere chi può accedere al sacerdozio e chi no, è cosciente della fragilità psichica di molti candidati e non certo unicamente omosessuali.
L`immaturità non è legata all`omossessualità, ma la Chiesa dever fissare delle norme e mettere dei paletti.
Essere omosessuale non vuol dire essere pedofila, ma un pedofilo che miete vittime fra i ragazzi è un omosessuale.
Un sacerdote avrà molti contatti con i giovani a lui affidati, come genitore sono più che contenta che la Chiesa cerchi già a monte di evitare che omosessuali dichiarati entrino in sacerdozio e sono anche contenta che i candidati al sacerdozio, sinao seguiti da vicino, tutti i candidati.
Mi sembra che il documento vaticano sia chiaro, era necessario ed è il benvenuto.

Anonimo ha detto...

Si può condividere o meno ma, dal momento che la chiesa non legittima (e nemmeno ha intenzione di farlo) le unioni omosessuali e il cambiamento antropologico della famiglia e della società cui queste possono portare, è logico che non intenda favorire la formazione di pastori con idee in tal senso opposte a quelle che dovrebbero predicare.

Anonimo ha detto...

Una piccola risposta allo zelo di Emma.

Emma dice: "Nel relativismo morale che viviamo oggi nelle nostre società, dove si vuol far passare l`idea che tutto ha lo stesso valore, che una cosa vale l`altra che un comportamento sessuale vale l`altro,"

Le tendenze omosessuali profondamente radicate non si riferiscono al comportament, ma a sentimenti. C'e' una grossa differenza.

poi continua: "grazie appunto alla teoria del genere messa a punto dalle lesbiche americane"

Io sono un uomo, uno psichiatra, e non un attivsta o un radicale--specialmente non sono una lesbica, e detesto le teorie radicali delle "lesbiche Americane". Forse ti riferisci alle "femministe" ed allora non si tratta solo di quelle Americane...

ancora: "arriviamo oggi a pretendere che l` identità sessuale non è biologica ma una scelta"

No. Io non credo al costruttivismo. L'identita' sessuale (ben diverso conceto dall'orientamento sessuale) ha basi biologiche, anche se non ben chiare.

ancora: "...pretendere che il comportamento omosessuale è naturale quanto quello eterosessuale, è una menzogna che solo la potenza del lobby gay ha potuto imporre alla nostra società."

Stai di nuovo parlando do comportamento, non di sentimenti profondi e significativi. L'atto puo' essere espletato da tutti, ma non i sentimenti, che sono personali e profondi.


e poi: "Una persona omosessuale ha tutto il mio rispetto, sopporto più difficilmente la pretesa gay all`equiparazione con le coppie eterosessuali."

Io non ho nemmeno lontanamente parlato di coppie. Le amicizie profonde basate su sentimenti omosessuali non hanno niente a che vedere con i rapporti di coppia eterosessuali, o addirittura col matrimonio...e' un imperdonabile errore equipararli.


"In tempi più remoti gli omosessuali esigevano il diritto alla differenza, oggi esigono il diritto all`eguaglianza di diritti in tutti i settori, compreso nel campo della famiglia.
La "coppia "omosessuale è sterile, non dà la vita, non crea la vita, anche se certa medicina permette ad omosessuali di procurarsi un bambino, grazie all`inseminazione artificiale e la generosità di donatrici o donatori.

"Il diritto a leggi eque ed oneste e' un diritto di ogni essere umano. Se si parla di matrimonio o figli ci addentriamo in un campo che io non ho nemmeno voluto sfiorare perche' non e' pertinente quui. Mi chiedo come mai la tua reazione ai miei commenti e' cosi' infiamata.

di nuovo: "Detto questo, la Chiesa ha il diritto di decidere chi può accedere al sacerdozio e chi no, è cosciente della fragilità psichica di molti candidati e non certo unicamente omosessuali."

Ho charamente espresso il mio rispetto per ogni scelta che la Chiesa fa autonomamente reguardo ai suoi ordinamenti. Non e' questo il mio punto.

"L`immaturità non è legata all`omossessualità, ma la Chiesa dever fissare delle norme e mettere dei paletti."

D'accordo.

"Essere omosessuale non vuol dire essere pedofila, ma un pedofilo che miete vittime fra i ragazzi è un omosessuale."

Se ragioniamo cosi', possiamo dire che uno stupratore e' dopo tutto un eterosessuale. Mi sembra che la logica sia debole, qui.


"Un sacerdote avrà molti contatti con i giovani a lui affidati, come genitore sono più che contenta che la Chiesa cerchi già a monte di evitare che omosessuali dichiarati entrino in sacerdozio e sono anche contenta che i candidati al sacerdozio, sinao seguiti da vicino, tutti i candidati."

"Omosessuali dichiarati"? forse ti riferisci ad attivisti che con la stessa facilita' criticherebbero il celibato e l'esclusione delle donne dal sacerdozio. No. Scusami, ma questo non e' il mio punto.


"Mi sembra che il documento vaticano sia chiaro, era necessario ed è il benvenuto."

E'chiaro fino ad un certo punto. Quello che io noto e' un sottile (non molto per la verita') sottinteso che parla di seminaristi con tendenze omosessuali forse non cosi' profondamente radicate...che potrebbero essere persuasi ad abbandonare le proprie tendenze--come se uno potesse cambiare la propria natura come si cambia un vestito.

Il mio punto e' che sento il bisogno di fare delle distinzioni tra pedofilia (una malattia), comportamento omosessuale (che non e' certo celibe e puo' essere praticato da tutti), e sentimenti ed animo di una sensibilita' diversa da quella convenzionale.

Essere omosessuali e' certo una grande croce, ma come tutte le croci che Iddio ci da, rappresenta anche una occasione per crescere e per lavorare sodo.

Io dubito che i seminaristi che hanno una natura omosessuale vogliano diventare preti sapendo che la loro natura potrebbe esporre le persone di cui dovranno farsi carico a pericoli maggiori di quelli a cui i loro comagni eterosessuali li sottoporrebbero.

Ti garantisco, che nel mio lavoro quotidiano di psichiatra, vedo centinaia di uomini e donne omosessualli che sono anche onesti, forti, pieni di fede, e che fanno del loro meglio.

La decisione di scartarli tutti a priori mi sembra che sia fare di ogni erba un fascio.

Ma non voglio confonderti: rispetto la tua prudenza (o diffidenza), e come devoto cristiano Cattolico Romano, ti sono grato di avermi dato una occasione per chiarificare pregiudizi che provocano dolore e disperazione in tante persone.

Come dice Il Papa, l'Amore con la A maiuscola tende a Dio--comunque si esprima, specialmente al di fuori della carne.

Grazie, Emma.

Anonimo ha detto...

Ringrazio doctor leli per la sua risposta, data con altrettanto zelo !
Rispetto la sua moderazione, e osservo la sua distinzione sentimenti-comportamenti.
I sentimenti sono vissuti in un corpo, si esprimono attraverso il corpo, si realizzano in comportamenti.
Nel caso di sentimenti-comportamenti omosessuali, penso sia palese che ben oltre il rispetto della differenza, di un`accettazione e anche riconoscimento di diritti, siamo arrivati, attraverso l`attivismo gay, allo sconvolgimento dei fondamenti della famiglia, della società, vediamo in molti Paesi sino a dove l`attivismo gay è arrivato, grazie anche alla teoria del genere che sta imponendosi non solo nel vocabolario, non si dice più sesso femminile -maschile, ma genere femminile-maschile, vediamo tutte le conseguenze nelle nostre legislazioni.
Ho capito che lei doctorleli non è uno di questi attivisti e che mette la riflessione su un altro piano, e la rispetto, come ho il massimo rispetto per chi le confida le proprie sofferenze che sono spesso drammi umani.
Mi permetta però di dirle che il suo confronto fra un prete pedofilo e uno stupratore è molto debole e fuori luogo.
Non le faccio l`affronto di spiegarle chi è un prete, a quali voti si impegna, quale è la sua missione, che è chiamato ad agire in Persona Christi, che è un uomo consacrato, che il sacerdozio è un sacramento.
Purtroppo la lobby omosessuale sta anche attivandosi per introdurre in modo più o meno strisciante e con i mezzi che sono i suoi, l`idea che la Chiesa è omofoba perchè non accetta preti omosessuali.
La lobby gay è già riuscito a far saltare l`assetto normale e naturale della famiglia, la Chiesa è un grande ostacolo sulla loro strada, in certi Paesi come l`Italia.
Avendo ben presente questo dato di fatto, sono grata alla Chiesa di prendere in conto la realtà, di studiarla, di guardarla in faccia e non di fuggirla, troppo sono state le sofferenze di vittime innocenti di preti pedofili causate da una negligenza irresponsabile e colpevole.
Per terminare, è abbastanza sintomatico e rivelatore che di questo lungo documento molto articolato e della conferenza stampa di presentazione, la stampa non abbia riportato che le frasi dedicate ai candidati con tendenze omosessuali !


http://zenit.org/article-15977?l=italian