19 agosto 2007

Oggi apre il Meeting di Rimini: pochi politici, "molto Ratzinger"


Vedi anche:

LA LECTIO MAGISTRALIS DI RATISBONA

OMELIA DEL CARD. BERTONE PER L'INAUGURAZIONE DEL MEETING DI RIMINI

Chiesa e pedofilia: l'intervento del cardinale Bertone

Mons. Bruno Forte: il Magistero di Benedetto XVI ci fa riconoscere la vera identità della Chiesa

Viaggio in Austria: il Papa incontra il cardinale Schönborn

Relativismo, etica, dialogo interreligioso, interpretazione del Concilio in un saggio "profetico" del cardinale Ratzinger (2000)

Andrea Tornielli parla di Pio XII e Benedetto XVI (Radici Cristiane)

Il Papa a Loreto: boom di Tedeschi e preparativi a pieno ritmo

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

LA KERMESSE CIELLINA 2007 SI ANNUNCIA COME EVENTO-RECORD: SI COMINCIA CON LA MESSA DI BERTONE, E’ IL DEFINITIVO RICONOSCIMENTO DI OLTRETEVERE

Sul Meeting il segno di Ratzinger

GIACOMO GALEAZZI

Il Meeting di Benedetto XVI. Se l’edizione dello scorso anno è stata la più «politica» (per gli infuocati incontri con Berlusconi, Rutelli, Marini e la contestazione alla teodem Binetti), la kermesse ciellina 2007 si annuncia come evento-record per il profilo ecclesiale, mai così alto, e l’allineamento alle linee-guida del pontificato. Un primato fino a qualche tempo fa impensabile per un movimento considerato all’origine «poco ortodosso», in precaria sintonia con la gerarchia vaticana. Ora, la consacrazione oltre il Portone di Bronzo. In 28 anni di storia, a Rimini non aveva mai messo piede il più stretto collaboratore del Papa, il segretario di Stato: né Agostino Casaroli, né Angelo Sodano avevano accolto l’invito dell’arcipelago bianco fondato da don Luigi Giussani (Cl, Compagnia delle Opere, Fraternità di San Carlo). Oggi, in diretta su Raiuno alle 10,30, la messa celebrata dal cardinale Tarcisio Bertone, dà il via a una rassegna tutta incentrata sul magistero di Ratzinger. E il programma è il segnale del favore di Oltretevere. Sotto il segno di Benedetto XVI sono stati calibrati gli appuntamenti più significativi.
Il «premier» della Santa Sede pronuncerà un’omelia sui temi della verità e dell’impegno dei credenti, poi, dopo una pausa per ascoltare l’Angelus da Castelgandolfo, tornerà sul palco del popolo Cl. Bertone potrebbe affrontare, in un’improvvisata conferenza stampa (come accadde a febbraio sui Dico dopo il ricevimento per l’anniversario dei Patti Lateranensi), alcuni temi di attualità per la Chiesa. Il segretario di Stato apre anche la rassegna dei «Ratzinger-boys», il massiccio approdo a Rimini di presuli e teologi legati al Pontefice: proporrano pensiero e opera del Papa in conferenze interreligiose e dibattiti. In particolare, il vescovo Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense e consigliere nell’appartamento papale per le questioni teologiche, parlerà del cammino interiore di Oriana Fallaci e del suo avvicinamento all’insegnamento del Papa (da cui fu ricevuta in udienza privata poco prima di morire). Il professor Schindler, direttore di «Communio» (la rivista internazionale di teologia fondata da Joseph Ratzinger) e il vescovo di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, analizzeranno da vari punti di vista il magistero di Benedetto XVI, a partire dall’enciclica papale «Deus caritas est». Due fronti caldi del pontificato (questione mediorientale e dialogo con la Chiesa ortodossa) sono affidati a uomini-ponte della Santa Sede come il custode di Terrasanta, il francescano Pierbattista Pizzaballa, e l’esperto di cattolicesimo russo padre Romano Scalfi. Di testimonianza dei credenti in contesti di crisi discuterà un altro fedelissimo del Papa: l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, primate d’Irlanda. Ma il centro tematico del Meeting 2007, a un anno dalle polemiche suscitate dal discorso papale di Ratisbona, è il rilancio della riflessione ratzingeriana su fede e ragione.

Il compito di confrontarsi con leader delle altre fedi è assegnato al teologo dell’università Cattolica, padre Ambrogio Pisoni, mentre le valutazioni sulle prospettive di dialogo inaspettatamente aperte dall’incidente di Ratisbona toccherà all’autore del più approfondito studio sull’argomento, Robert Spaemall.

A incorniciare il Meeting di Ratzinger, il saggio del patriarca di Venezia Angelo Scola e la «lectio» di Massimo Camisasca, Superiore della Fraternita di San Carlo, il sacerdote più atteso e popolare, insieme a don Stefano Alberto, nella mobilitazione ciellina. E da quest’anno, a benedirla è proprio Francesco Lambiasi, il neo-vescovo di Rimini che da assistente dell’Azione cattolica ha favorito il riavvicinamento con Cielle.

© Copyright La Stampa, 19 agosto 2007

Ma davvero? La lectio magistralis di Ratisbona ha aperto un inaspettato dialogo? Ma davvero? E come mai, Galeazzi, Lei e' cosi' stupito? Come mai, nonostante tutto, Lei parla ancora di incidente? Non scherziamo...ammettiamo la realta'.
Magari i giornalisti potrebbero iniziare a chiedersi dove hanno sbagliato, lo scorso anno. E' chiedere troppo
?
R.


Retroscena

Gli onorevoli grandi assenti

Mai così pochi politici
“Cl pensa al dopo Prodi”


ANTONELLA RAMPINO

Ma sa, Comunione e Liberazione cerca sempre un rapporto col governo in carica...». Il bon mot di Giulio Andreotti, celebre tra i cattolici italiani almeno quanto «il potere logora chi non ce l’ha» tra i laici, è la chiave perfetta per capire come mai proprio quest’anno, dopo ventisette edizioni ad alto tasso politico, il Meeting di Rimini metta in cartellone politici pochi e nessuno da brivido: «Comunione e Liberazione scommette sulla caduta del governo Prodi», sintetizza Luigi Amicone, direttore del periodico di riferimento, «Tempi».
Starring Hans Poettering, Piero Fassino e Giulio Tremonti, quando nelle passate stagioni c’era sempre almeno un presidente del Senato, un premier in carica, un segretario di partito in sella, una Binetti o un Rutelli vicepremier da fischiare, un Pera da cui farsi incantare con l’equazione Giussani-Von Hayek. Era solo l’anno scorso, il governo giusto in sella, e a Rimini sciamavano Marini, Rutelli, Bersani, Treu, Damiano, Bazoli, Epifani... E invece adesso niente. Un videomessaggio di Napolitano, il presidente di tutti, e Umberto Ranieri a dibattito. Il massimo del frisson è Patrizia Sentinelli, di Rifondazione Comunista: ma si tratta del sottosegretario agli Esteri con delega alla cooperazione, settore interessante per il braccio economicamente armato di Cl, la Compagnia delle Opere, e difatti al dibattito presenzia Giorgio Vittadini. Mentre invece, nella sessione dedicata al Family day, niente centrosinistra di governo, e niente Savino Pezzotta, «e ci mancherebbe: quello è un concorrente», osserva don Gianni Baget Bozzo, che a Rimini non va da anni, «c’è un caldo becco, sa?».
«Il Meeting e Cl sono le più grandi invenzioni dopo il Gatto con gli Stivali: trentamila ragazzi che si svegliano ogni mattina avendo come primo pensiero il loro rapporto con la politica presi come un fatto nazionale, quando nessuno si fila i 7 milioni di cattolici che vanno a messa tutte le domeniche», esordisce sulfureo il professor Alberto Melloni, cattolico dossettiano, il vero capo della sinistra ecclesiale: «Vogliono marcare minacciosamente la distanza col governo Prodi, ma per sapere che il governo è debole non avevamo bisogno di Cl. E con le loro manovrette vogliono intimidire il Partito Democratico». Dall’altra parte dello schieramento (cattolico) anche quel che dice Amicone va nella stessa direzione: «Hanno invitato Bersani e Letta, come ogni anno certo: ma è il ticket preferito di Cl per il 14 ottobre, contro l’asse Veltroni-Franceschini-Bindi».
La congiuntura politica, l’incertezza sulle sorti del governo. Ma a Rimini scarseggerà anche il centrodestra. Roberto Formigoni naturalmente ci sarà, e figurarsi: senza, sarebbe come Virginia Woolf che ripudia Bloomsbury, come se Cervantes prendesse le distanze da Don Chisciotte, come se Berlusconi mancasse una convention di Forza Italia...Ecco, se le porte di Rimini son sbarrate da sempre per Prodi, Bindi e i dossettiani «cattolici adulti», perché non s’è ripiegato su Berlusconi? «Perché per la Cdl c’è già Formigoni, e qualunque scheggiatura sembrerebbe una scelta politica», analizza Baget Bozzo. «Vede, a Cl è sempre stato rimproverato di essere un interpartito, e credo che quel tempo sia invece finito. Perché il quadro è assai incerto, a prescindere dal governo Prodi siamo ormai nel bipolarismo fluttuante. E Cl ha colto il destro per darsi un profilo che attenga ai rapporti del cristianesimo col mondo, piuttosto che con la politica». Un profilo maggiormente ecclesiale: quest’anno, ed è una novità assoluta, la messa d’apertura verrà celebrata non più dal vescovo di Rimini, ma dal cardinal Bertone, di fatto il premier del Vaticano. Ed ecco allora che la debolezza del profilo politico del Meeting svela una forza ecclesiale. «La stagione politica non è esaltante, quella ecclesiale invece moltissimo: questo Papa è il più vicino a Cl, la teologia di Ratzinger è in assoluto la più simile a quella di don Giussani», nota Amicone. Come dire: se sul trono di San Pietro c’è Ratzinger, che bisogno c’è di un Pera a Rimini? In realtà, osserva invece Melloni, Cl sconta l’uscita di scena di Ruini: «Se lo immagina cosa sarebbero state le primarie del Pd con Ruini alla Cei? Avremmo avuto concioni di ruiniani in ogni rione. Invece Bagnasco pratica un’efficace arte del silenzio». Indubbiamente, chiosa, «Cl ha vinto il papato, con Ratzinger che celebrò la messa funebre per Don Giussani». Ma ha perso la sponda della Cei. Dev’esser vero, se raccontano che anche il cardinal Scola abbia preso le distanze da Comunione e Liberazione.

© Copyright La Stampa, 19 agosto 2007

Non mi piace per niente questo articolo e, ancora meno, mi piacciono le parole del solito, acido, Melloni.
Che cosa significa che Cl ha vinto il papato? Ma stiamo scherzando? Non e' possibile evitare di offendere, sempre, ancora una volta, il cardinale Ruini?
Qui, Melloni, l'unico che fa politica e' Lei! E, se qualcuno non l'ha ancora capito, ora sa come mai ha raccolto le firme per tentare di impedire alla CEI di varare la nota sui DICO...
Sorrida un po'...e' estate, abbiamo un grande Papa, e' domenica, il giorno del Signore
!
Raffaella


Parte il Meeting di Rimini. Una settimana all'insegna della verità

di Mattia Bianchi

“La verità è il destino per il quale siamo stati fatti”: un tema in pieno stile Ratzinger per il Meeting annuale di Comunione e Liberazione, in programma da oggi a sabato prossimo nei padiglioni della Fiera di Rimini.

“La verità è il destino per il quale siamo stati fatti”: un tema in pieno stile Ratzinger per il Meeting annuale di Comunione e Liberazione, in programma da oggi a sabato prossimo nei padiglioni della Fiera di Rimini. La verità colta in tutte le sue eccezioni, dalla politica alla religione, dalla scienza al diritto internazionale, grazie alla presenza di ministri ed esponenti di partito, personalità delle istituzioni europee, intellettuali, religiosi, figure del mondo economico. Lo slogan del 2007 prende spunto da una frase pronunciata da Benedetto XVI all'Università Lateranense, durante la sua visita del 21 ottobre scorso: “Di fatto, se si lascia cadere la domanda sulla verità e la concreta possibilità per ogni persona di poterla raggiungere, la vita finisce per essere ridotta ad un ventaglio di ipotesi, prive di riferimenti certi”.

La rassegna si apre stamani, con la messa presieduta nell'Auditorium dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Berton e la lettura del messaggio del papa ai partecipanti. Il dibattito ''Quale identità per l'Europa'' vedrà poi tra i protagonisti il presidente dell'Europarlamento Hans-Gert Poettering, mentre il colloquio ''Salviamo i cristiani'' - sull'onda della manifestazione romana del 4 luglio - riunirà sempre domenica il giornalista Magdi Allam, Claudio Morpurgo, presidente dell'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane, e Roberto Ronza, delegato della Regione Lombardia alle relazioni internazionali. Domani, la riflessione sulla verità entrerà nei campi della scienza, del diritto e dell'arte. Parteciperanno, fra gli altri, gli scienziati Enrico Bombieri e Xavier Le Pichon, mentre al tavolo giuridico siederanno Marcello Maddalena, procuratore capo di Torino, e il magistrato Guido Piffer. Di codici e leggi si parlerà anche martedì 21 in un incontro sul diritto in America, con Samuel Alito Jr., giudice della Corte Suprema, e Paolo Carozza, docente alla Notre Dame University (Indiana). Sempre il 21 verrà ricordata Oriana Fallaci, a un anno dalla morte, con mons. Rino Fisichella, rettore della Lateranense, Renato Farina e Vittorio Feltri.

La ricerca della verità come impegno nella risoluzione dei conflitti, con speciale riferimento a Irlanda del Nord e Libano, sarà invece, il filo conduttore della giornata di mercoledì, con l'arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin e il giornalista irlandese John Waters, e, per quanto riguarda le possibilità di pace per il Paese dei cedri, il deputato al Parlamento di Beirut Saad Hariri, figlio dell'ex premier assassinato nel 2005, e Tarek Mitri, ministro della Cultura libanese. Torneranno anche i temi del Family Day: l'appuntamento condotto da Eugenia Roccella, portavoce della manifestazione del 12 maggio scorso, proporrà le testimonianze di alcune famiglie presenti al raduno romano. In serata, dialogo su ''Verità e libertà'' tra mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, e il filosofo tedesco Robert Spaemann.

A caratterizzare la giornata del 23 agosto saranno i temi dell'educazione, della politica e della sanità. La sinergia delle due coalizioni per una politica di alto profilo a servizio della collettività sarà al centro dell'incontro tra Piero Fassino, segretario Ds, e Giulio Tremonti, vicepresidente di Fi. Tra gli appuntamenti di venerdì 24, il dibattito sul tema dell'impresa con il ministro Pierluigi Bersani e l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo. In primo piano, nella giornata conclusiva di sabato 25 agosto, il confronto sulla libertà di educazione in Europa: protagonisti il commissario europeo per l'Istruzione Jan Figel e il ministro Giuseppe Fioroni. Per tutta la settimana, poi, grande spazio a momenti di preghiera, rassegne culturali e mostre, per concludere in bellezza con un ricordo del fondatore di Cl, don Luigi Giussani.

© Copyright Korazym

2 commenti:

euge ha detto...

Tutto sommato il fatto che i politici al meeting di Rimini sono diminuiti non mi sembra una gran tragedia magari finalmente si ritroverà il senso vero di questo incontro che non è mai stato o almeno credo, una passerella per tutti quei sedicenti politici cattolici che promulgano e difendono la religione fai da te.
Eugenia

Blog creator ha detto...

Sono ancora io...
Bene, del Meeting [io non sono ciellino] si può solo parlare bene.
Non è una settimana benedetta da Dio? Un luogo dove si assiste con ritmo implacabile (provare per credere) ad acute e sensibili conferenze sui temi più attuali: il cristiano vive nel mondo! Devo ricordarlo io? no.
E poi la gioventu'.
Ci sono decine di migliaia di ragazzini, giovani, giovanotti.
E' un'aria di festa ma sa anche diventare aria 'seria' e intelligentemente interessante per tutti nei momenti 'clou'.
Chi lo frequenta lo può vedere.
Se nei padiglioni c'è l'aria della festa, negli auditorium, dai bambini agli ottuagenari, tutti seguono in reverente silenzio, rotto solo da applausi e vociare di accordo o meno, queste conferenze anche estremamente non sempre facili! E' come se in tutti ridico tutti quei momenti forti, si assistesse al momento in cui suona l'inno nazionale e le genti in reverente silenzio con la mano al cuore, ascoltano trepide. Idem dell'atmosfera meetinghiana: un aspetto che i media non enfatizzano mai, solo con qualche frase retorica, nascondendoci così un aspetto non secondario. Il bello, il buono, il giusto non è dei media coglierlo, raramente.
E poi ce ne sarebbe ancora.... ma mi fermo...
Fate vobis.